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Nuovo ospedale di Ivrea. La presa per i fondelli è finita?

Il consiglio regionale ha votato sull'onda di una crisi isterica. La morale è tutta racchiusa nella bottiglia di spumante. 

Nuovo ospedale di Ivrea. La presa per i fondelli è finita?

Come quando si agita una bottiglia di spumante brut o di champagne. La agiti oggi, la agiti domani, la agiti l’altro ieri, la continui ad agitare...Quando poi la si stappa il contenuto è talmente “gasato” che il tappo scappa e il vino esce fuori con tutta la sua rabbia. Questo è successo alla conferenza dei sindaci dell’Asl To4 riunitasi la scorsa settimana alle Officine H di Ivrea, propedeutica al voto di oggi in consiglio regionale...

 

Era da anni che ci si agitava sull’argomento, si proponevano soluzioni e si menava il can per l’aia che alla fine i sindaci sono scoppiati: boom!

La verità è che per anni questo organismo (che è politico) non ha svolto il ruolo che avrebbe dovuto svolgere e, con la scusa che “non spetta a noi decidere”, si portava a spasso la bottiglia.  

Se si è finalmente presa una decisione oggi è solo perchè si è stati obbligati a farlo. 

Si fosse fatto prima, così come si faceva un tempo insomma, non si sarebbe arrivati a questo brutto finale, con rappresentanti delle Istituzioni che urlano, sbraitano e se ne dicono di cotte e di crude. 

Sul nuovo ospedale del Canavese o di Ivrea, inserito nel 2019 tra gli obiettivi pluriennali della Regione e dell’Asl To4, però qualcosa ancora da dire c’è. 

L'area ex Montefibre

La prima: esiste una delibera della conferenza dei sindaci del 2009, con tanto di studio del Politecnico di Torino in allegato, che già individuava come ubicazione l’area ex Montefibre a Ivrea. 

Poi sono passati gli anni, di questa cosa un po’ tutti se ne sono dimenticati, i soldi sono spariti, trullalero trullallà, si arriva all’oggi, anzi al novembre del 2020 quando una commissione di 16 sindaci nominata nell’ambito della stessa “Conferenza dei sindaci” torna a individuare come sito ideale l’area l’Ex Montefibre contrapposta all’ex Olivetti di Scarmagno, su cui però aveva messo gli occhi pure Italvolt di Lars Carlstorm, lo svedese “visionario” che voleva costruire la più grande gigafactory del mondo (a proposito: chi l'ha ancora visto?). 

Il sito di Scarmagno

Sembrava fatta.

L’assemblea prende atto del documento ma proprio sul più bello, abràcadabra, alcuni sindaci, annunciano di voler candidare l’area Ribes di Pavone, cosa che faranno inviando una relazione direttamente all’indirizzo dell’assessore regionale. 

Quasi in contemporanea l’ex senatrice Virginia Tiraboschi va in tour in Canavese per promuovere un terzo sito: Palazzo Uffici. 

E pazienza se ci sono 119, tra medici e operatori sanitari che con una petizione consegnata nelle mani di mezzo mondo chiedono a gran voce l’Area Ex Montefibre: chissenefrega…

Venghino signori venghino, chi offre di più…?

Da qui in avanti la storia è nota e vede la Regione Piemonte in prima fila nel prenderli per i fondelli tutti quanti. Sembra quasi di sentirli ai “piani alti”. Vogliono litigare? Facciamoli litigare e prendiamo tempo. 

D’altro canto perchè correre? 

Correre significa cominciare a lavorare per cercare i soldi e ce ne vogliono davvero tanti. Solo per Ivrea la bellezza di 140 milioni di euro....

E’ vero che in Regione intendono dare l’assalto alle casse dell’Inail, ma i dubbi  sono in tanti ad averceli.

Oltre che a Ivrea sono stati promessi nuovi presidi ospedalieri nel VCO (Verbanio Cusio Ossola) e nell’ASL TO5, il nuovo Maria Vittoria e l’Amedeo di Savoia (ASL Città di Torino) e poi a  Vercelli, nell’Asl CN1 (Savigliano, Saluzzo e Fossano), a Alessandria e a Cuneo. Calcolatrice alla mano servono un miliardo e 600 milioni di euro.

Le stazioni appaltanti per i progetti dei nuovi ospedali saranno le singole Asl interessate, non direttamente l’Ente Regione. Quindi ciascuna Asl, con la propria capacità di indebitamento, potrà finanziare i progetti e la Regione interverrà eventualmente con 30 milioni di fondi propri che rappresentano il massimo della sua capacità di indebitamento. 

L’Inail richiede, oltre alla titolarità delle aree, almeno tre livelli di progettazione e sarà necessario che l’avvio della stessa sia pagato in anticipo con fondi di Asl e Regione, anche se a debito. 

Domanda... L’Asl To4 ce li ha  i soldi? No! 

Per la cronaca la perdita di bilancio sul consuntivo iniziano a consolidarsi tra il 2018 e il 2019 passando da 1,3 milioni di euro a più di 24 milioni. Nel 2020 si attestano a 4,5 milioni, nel 2021 a 8,5 e nel 2022 a 5,4.

La morale è tutta racchiusa nella bottiglia di spumante. 

Agita oggi, agita domani, dal 2019 ad oggi, anche a causa di sindaci  che fan politica non nei luoghi deputati a farlo ma con le stesse regole dei social, di chi urla di più, di chi mette un like senza informarsi, con l’illusione di conoscere una materia solo per aver letto dei titoli, sono già passati 4 anni in cui non s’è fatto nulla e si sarebbe potuto mettere la Regione con le spalle contro il muro alla ricerca dei soldi che occorrono. 

A chi dire grazie? Al sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno? Al consigliere regionale ex Lega Mauro Fava? Boh! 

E se dipendesse dal dna dei canavesani e degli eporediesi? Seguiteci nelle "Pagine di storia" e vi racconteremo le battaglie del passato e di quella volta che "canavesani" e "eporediesi" bruciarono in piazza "L'Eco della Baltea Dora"...

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Commenti all'articolo

  • circolobanchette

    02 Agosto 2023 - 20:58

    Non credo proprio. Infatti invece di cercare di accelerare le pratiche per la realizzazione, c'è già chi vuole rimettere tutto in discussione, cioè bloccare tutto ancora una volta. E chi se ne frega dei disagi dei cittadini

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