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Ivrea
01 Agosto 2023 - 14:22
Alberto Cirio
Il consiglio regionale con due voti contrari (Claudio Leone e Mauro Fava) e una astensione ha detto "Si" al nuovo ospedale di Ivrea nell'area ex Montefibre. I Fratelli d'Italia hanno abbandonato la seduta mentre il Pd, con la sua presenza, pur astenendosi, ha consentito che il punto all'ordine del giorno passasse con il voto favorevole dei presenti.
L'area ex Montefibre
Tutto bene? Più o meno, nel senso che le polemiche non sono affatto finite. A rilanciarle ci pensa il coordinatore provinciale dei Fratelli d'Italia, il rivarolese Fabrizio Bertot.
"Fratelli d’Italia - commenta Bertot - si è smarcata rispetto a questa cattiva scelta. Ringrazio gli assessori Marrone e Chiorino nonché l’intero gruppo consigliare, per aver sostenuto fin dall’inizio e con tutta la forza di rappresentanza all’interno di Giunta e Consiglio - purtroppo figlia del risultato elettorale del “lontano” 2019 - le istanze di quella parte di territorio che sarà utilizzatrice della nuova struttura. A pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale la presa di distanza di Fratelli d’Italia rappresenta un messaggio al territorio: se il prossimo risultato elettorale ci darà ragione rispetto ai nostri alleati e rispetto al PD, è evidente che, nei margini di manovra consentiti dalle leggi e dalle opportunità finanziarie del momento, la collocazione sarà sicuramente rivalutata...".
Meno tranciante Claudio Leone.
“Ho raccolto in questi mesi i pareri di tanti Sindaci, medici, amici, cittadini che mi hanno portato a manifestare una preferenza personale per l'area Ribes - spiega i motivi del voto - Gli ospedali devono essere raggiungibili dalla popolazione, non possono essere delle voci di bilancio di una amministrazione comunale a discapito della salute dei cittadini. Gli ospedali debbono essere espandibili in futuro se fosse necessario, non monolitici e senza possibilità di sviluppo. Ora voglio guardare con favore all'opportunità rappresentata dall'area ex-Montefibre per la realizzazione di una struttura ospedaliera moderna e all'avanguardia, in grado di servire al meglio gli abitanti del Canavese. Spero in una unione di intenti nel perseguire l'obiettivo comune di fornire un'eccellenza nella cura sanitaria per il Canavese”.
In un brodo di giuggiole il sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca.
"Si mette - dice - un punto fermo ad una vicenda che si è trascinata per troppo tempo e ringrazio il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi per l’attenzione posta alle nostre sollecitazioni. Una decisione che conferma una scelta già effettuata in passato su una analisi del Politecnico di Torino cui non è poi stato dato seguito. Ringrazio tutti i colleghi Sindaci che con me hanno sempre sollecitato una decisione e sostenuto la localizzazione del sito in un’area già urbanizzata, con caratteristiche di urbanità e dotazione di servizi. Spiace che il PD non abbia votato, pensavo ad un atteggiamento più responsabile. Spero che nel futuro sostenga con convinzione l’attuazione della decisione assunta dalla Regione. Inizia infatti adesso un altro percorso, quello della progettazione della struttura, della acquisizione del finanziamento e della rapida attuazione. Mi auguro senza tentennamenti e con la volontà di dare finalmente ad Ivrea ed al Canavese una struttura adeguata alle esigenze della sanità di oggi. Naturalmente questo non fa passare in secondo piano l’esigenza di avere al più presto le risposte alle esigenze del momento, a partire dalle risposte indifferibili per il Pronto soccorso di Cuorgne’. È certo che il sottoscritto, così come tutti i Sindaci del territorio non si sottrarranno al confronto per avere risposte adeguate alle esigenze delle attuali strutture...".
Soddisfatto anche e soprattutto il primo cittadino di Ivrea Matteo Chiantore.
“Sono ovviamente contento - commenta - Ivrea non si poteva permettere di perdere la sua principale azienda e non avrebbe avuto un senso logico, se non a fronte di una differenza tra i siti tale che giustificasse una scelta diversa. Questa differenza non c’era. Ho detto e ribadito che tutti i siti hanno dei pro e dei contro. Ovviamente adesso bisognerà lavorare per mitigare i contro e favorire l’Alto Canavese nell’accessibilità alla struttura....".
E poi inforca: "Tra un paio di ore sarò a Cuorgnè. Mi piacerebbe vedere la partecipazione di tutti i sindaci canavesani a sostegno del presidio di questa città. Non solo dal Canavese ma di tutto il territorio dell'Asl To4. E' fondamentale ragionare tutti insieme per difendere le strutture che abbiamo ovunque esse siano, a Settimo, a Ivrea, a Lanzo o a Cuorgnè. Dobbiamo fare squadra. Dobbiamo intercettare le esigenze di quei medici che non vogliono più lavorare nel pubblico, preferendo il privato...".
Chiuso un capitolo, il Pd ne riapre subito un altro...
«Il dibattito di oggi in Consiglio regionale non ha solo mostrato i mal di pancia interni alle destre ma fatto emergere una chiara verità - stigmatizza il vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Daniele VALLE - I soldi per realizzare il nuovo ospedale di Ivrea non ci sono e l’Inail dal Piemonte non ha mai ricevuto una mail di richiesta di finanziamento. Icardi per ogni nuovo ospedale del nostro Piemonte invoca l’intervento dell’Inail. Ma in Italia solo Cesena, Padova e Genova hanno imboccato la strada del finanziamento Inail. Per quanto riguarda il Piemonte, agli annunci di Icardi non ha fatto mai seguito una richiesta di finanziamento in tal senso. Non solo, a Cuneo e Alessandria quella strada è stata abbandonata e si è scelto il PPP (partenariato pubblico privato)».
E poi con la fotta di uno che vuole andare in guerra con lo sguardo alle elezioni del prossimo anno...
«In materia di edilizia sanitaria la Giunta Cirio in questi 4 anni si è contraddistinta per la volontà di disfare le scelte della precedente amministrazione per ripartire da zero - aggiunte Valle - È accaduto nel Vco come nell’AslTO5. Nel caso di Ivrea la maggioranza di destra è riuscita a superarsi, disfando le scelte fatte da se stessa. Sull’ospedale dell’Eporediese abbiamo assistito a un surreale balletto: prima Cirio annuncia che il nuovo ospedale sarà in città, poi dall’assessorato filtra l’anticipazione che lo studio dell’Ires opterebbe per Pavone, quindi ecco che si arriva alla proposta dell’ex Montefibre chiedendo al Consiglio regionale di pronunciarsi. È evidente che dietro a questa schizofrenia non ci sono solo rivendicazioni campanilistiche ma dinamiche che hanno a che vedere con la proprietà dell’area e il ruolo del gestore autostradale, oltre che all’esigenza di FdI, il vero azionista di maggioranza della Giunta Cirio, di smarcarsi rispetto alla volontà di Icardi e della Lega per evidenti esigenze elettorali. Un qualcosa di simile lo abbiamo già visto per il nuovo Maria Vittoria: Icardi dice che si deve fare alla Pellerina, FdI contesta la scelta e chiede un Consiglio regionale aperto dove avanza pubblicamente le proprie perplessità ma poi infine si adegua. Pertanto, anche sull’ospedale di Ivrea per ora registriamo tanto rumore per nulla. In attesa che il futuro assessore regionale alla Sanità scelto da FdI decida di disfare le scelte di Icardi e di ripartire da zero. Anche per questo i piemontesi farebbero bene a risparmiarsi un Cirio bis».
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