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Leinì

È nato un comitato per salvare la casa di riposo

Gli anziani rischiano di essere spostati chissà dove...

È nato un comitato per salvare la casa di riposo

Il Capirone di Leinì

Salvare il Capirone, è questo l’imperativo di un gruppo di cittadini che hanno deciso di mettersi insieme.

Da qualche giorno le istanze che, negli ultimi mesi, si sono sentite più volte sono state organizzate in un vero e proprio gruppo.

Il comitato - spiegano i membri - nasce su iniziativa dei familiari degli ospiti della Casa di Riposo “Capirone” con un fine ben preciso. Tutelare non solo l’edificio, uno dei simboli della storia di Leini, ceduto in comodato d’uso all’Asl To4 per essere trasformato in una Casa di Comunità, ma anche gli ospiti che, a seguito dei lavori, dovrebbero essere trasferiti in altre strutture, con tutte le conseguenze facilmente intuibili. Pertanto i fini che il Comitato si pone sono i seguenti: fare in modo che il Capirone continui a rimanere nella piena disponibilità del Comune di Leini e dei suoi cittadini, così come è stato dal momento della sua fondazione; incentivare l’utilizzo della graduatorie delle persone intenzionate a trasferirsi nella Rsa in modo che il Capirone possa accogliere nuovi ospiti e funzionare a pieno regime, come da vigente autorizzazione dell’Asl To4, migliorando di molto la sua gestione economica; evitare che gli ospiti vengano trasferiti in altre strutture della Regione, e che venga garantito il servizio di Rsa sul territorio leinicese”.

Le idee del comitato sono abbastanza chiare.

“Al momento - proseguono - si prevede di destinare parte della struttura alla casa di comunità e mantenere una parte degli ospiti nella parte restante. Ovviamente questa scelta implica l’esigenza di spostare parte degli ospiti, con quale criterio? con quali conseguenze? Vogliamo e dobbiamo tutti inseme evitare che gli ospiti della struttura, essendo essi soggetti molto fragili per ovvi motivi, affezionati al personale, all’ambiente che li circonda vengano spostati. Aggiungiamo che si sarebbero potute usare altre strutture come ad esempio il poliambulatorio di via Volpiano”.

Al centro della discussione c’è la chiusura di una parte della RSA Capirone a Leini, una struttura per anziani (presente in città, in varie forme, dalla fine dell’800), che sarà trasformata in una casa di comunità. 

I lavori (e quindi lo smantellamento della Rsa) secondo quello che si mormora, non inizieranno prima della fine dell’anno, ma la notizia sta già preoccupando i familiari degli ospiti e il personale che vi lavora.

Gli anziani presenti all’interno, infatti, probabilmente, dovranno essere trasferiti altrove.

Al Capirone, da qualche mese, sono stati bloccati i nuovi ingressi, proprio in previsione della chiusura della residenza per anziani.

L’amministrazione comunale e l’ASL TO4 hanno parlato della trasformazione della struttura da giugno dell’anno scorso, ma solo nell’agosto 2022 il consiglio comunale ha approvato la convenzione del comodato d’uso per trasformare l’immobile in una struttura ospedaliera di primo livello.

La nuova struttura ospiterà 10-15 ambulatori, un punto prelievo, medici specialisti, pediatri, infermieri e altri professionisti, servizi diagnostici di base e altro ancora. 

La scelta di concedere la struttura all’ASL TO4 deriva dal costo di gestione e dagli investimenti necessari per renderla economicamente sostenibile. 

Inoltre, l’amministrazione ha dovuto effettuare interventi urgenti di manutenzione per evitare la revoca dell’autorizzazione da parte dell’ASL.

Tuttavia, la decisione ha preoccupato i familiari di una trentina di anziani ospiti e una ventina di lavoratori che temono di perdere il lavoro e di dover spostare i propri cari in altre strutture. 

L’amministrazione comunale sta progettando una nuova RSA in un’altra zona con l’intervento di un investitore privato, con un numero maggiore di posti disponibili autorizzati dalla Regione, passando dalla quarantina attuale ai futuri 111. 

Della nuova Rsa, però, non si sa nulla: né quando sarà costruita né da chi, nulla di nulla.

I parenti delle persone ospiti del Capirone, quindi, sono ancora piuttosto arrabbiati.

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