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Ivrea
06 Luglio 2023 - 23:42
Tino l'elefantino, ultimo gadget ufficiale 2019 che è stato venduto anche nel 2020 e 2021
Nel piazzale del Meeting Point quattro mezzi per il trasporto disabili sono fermi con le quattro frecce e con i pneumatici sgonfi ormai da mesi. Un altro si trova nel parcheggio del Valcalcino ma è da rottamare. Un sesto era appena stato acquistato ma nessuno lo ha ancora visto.
Fino a prima del Covid, questi mezzi andavano e venivano tutti i giorni. Poi più niente.
Sono di proprietà dell’Aism, l’Associazione italiana sclerosi multipla. Da dicembre, con le dimissioni di Hansi Cristiane Kumpfei, il gruppo che operava al Valcalcino è senza un responsabile e nella nuova sede del Meeting Point (una stanza al piano terra e un salone al primo piano) con l’ascensore sempre rotto è quasi impossibile stare.
Morale? Senza un responsabile è come se non esistessero. Ci han provato a sostituirlo con Gianni Marzonati ma non è stato accettato.
Pranzo sociale Natale 2022
“Ho letto che a settembre ripartirà tutto - commenta Emanuele Perego, uno dei soci - ma non abbiamo ancora avuto alcuna comunicazione ufficiale.”
Chiusa la segreteria sono state congelate, nel vero senso della parole, tutte le attività e se ne facevano davvero tante, a cominciare dal nuoto e dai pranzi sociali, passando dalla vacanza all’Isola d’Elba, anche quella con trasporto gratuito, fino alle visite guidate e al nordic Walking. E poi un corso di psicologia e un laboratorio di ceramica che era un modo per trovarsi e passare qualche tempo insieme. Infine e non in ultima la fisioterapia in un locale di via Jervis in cui l’Asl ha messo a disposizione in comodato d’uso 4 cyclette (motomed) computerizzate.
Il laboratorio di ceramica
“E’ una delle cose che mi è venuta a mancare - ci racconta Perego - Dopo il Covid pensavamo di ricominciare ma non si è più fatto nulla… Gite negli anni ne abbiamo fatte davvero tante. Ricordo Venaria, Racconigi, lo zoo safari di Pombia, la fortezza di Bard e, in tutte le occasioni il nostro Gruppo Operativo pagava metà del biglietto di ingresso mentre il trasporto era gratuito. E poi il pranzo sociale al pluriuso di Bollengo e il pranzo d'estate al lago di Viverone sempre a metà prezzo x gli ammalati…”.
Perego, 59 anni, all’Aism gestiva un pezzo della segretaria. Quando qualcuno chiedeva un servizio o un trasporto gratuito controllava la regolarità del tesseramento e poi dava il là. Gli piaceva davvero tanto farlo. Sa di essere malato di sclerosi dal lontano 1997 e nel 2012 è entrato in Aism. Nel 20007 è uscito dal mondo del lavoro salutando dopo 20 anni i colleghi alla Mech Tech di Mercenasco. “E’ una ditta metalmeccanica e io facevo il rettificatore…”, puntualizza.
Il gruppo di Ivrea nel 2017 aveva qualcosa come 130 soci e una decina di volontari. Qualcuno è morto durante il Covid e tanti se ne sono andati via per inedia. Ancora prima del Covid il gruppo poteva comunque contare su 5 o 6 autisti, che non era poca cosa.
Questa non è in verità la prima “crisi”.
Fisioterapia
Era già successo nel 2012 quando si dimisero la presidente Marianna Cordera con Carlo Ferrando, Anna Savio, Titta De Mattia e Graziana Stratta. Per circa un anno subentrò il sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca, poi arrivò Luciano Boggio.
C’è chi dice che i dissapori tra il gruppo di Ivrea e Torino siano nati con l’acquisto "non autorizzato" di alcuni cavallini di peluche ("Lallo") presso Pagliughi da distribuire in occasione della raccolta fondi di Natale al posto dei pannettoncini con il logo dell’Associazione, non molto graditi da alcuni commercianti..
Fino al 2019 aveva distribuito "Tino l'elefantino" che era stato accolto con maggior gradimento. Da qui l'idea di qualcosa di simile.
Ed è proprio sull’autonomia che si sta giocando la partita. Altro smacco con le gardenie dell’8 marzo quando gli eporediesi han deciso di non scendere in strada e Torino ha chiesto aiuto agli alpini.
“Autonomia!" che gran bella parola. Ivrea essendo un gruppo operativo non ne ha e non ne ha mai avuta. E’ vero che sul conto aperto presso la filiale della Banca Sella ci sarebbero non meno di 117 mila euro ma non c’è operatività. E’ consentito solo il versamento e non anche il prelievo. Questo è scritto nello statuto e su questo Torino non transige.
I motomed dell'Asl
Nel corso dell’anno di raccolte se ne fanno almeno tre, oltre a Natale, a marzo ci son le gardenie e a ottobre le mele. Tanto basta, nell’eporediese, per arrivare a raccogliere dai 10 ai 20 mila euro.
Le postazioni sono gestite da volontari, che prima del covid erano anche più di venti, con turni di 4 ore, dalle 9 alle alle 17. A Porta Vercelli o in via Palestro, al mercato di Rivarolo, al Bennet di Pavone, al Carrefour di Burolo, alla Coop di Strambino, al Gigante di Rivarolo, al Conad a Ivrea, alla fiera del cavolo verza a Montalto e a Peraga a Mercenasco.
Tutto chiaro? Più o meno….
“I gruppi operativi locali - si difende, da Torino, il presidente Roberto Caboni - fanno riferimento ai consigli provinciali, in questo caso a me! La responsabile di Ivrea si è dimessa a ottobre e ha continuato fino a gennaio. Con la persona che avrebbe dovuto sostituirla la formazione, per stare con persone ammalate di sclerosi multipla, non è andata a buon fine… Per questo, in attesa di poter ricostituire il gruppo operativo, abbiamo scelto di gestire le attività direttamente da Torino. L’obiettivo è iniziare a formare le persone a settembre e far ripartire le attività in autunno.. Essere passati al terzo settore è qualcosa di più impegnativo e la formazione è importante. La sclerosi multipla negli ultimi 15 anni, grazie a Dio è cambiata e ha bisogno di risposte diverse. Quello che le voglio dire è che noi vogliamo ripartire con le persone che vogliono ripartire. Anche io sono ammalato di sclerosi multipla e so di che cosa stiamo parlando… Aveva 24 anni quando l’ho scoperto e oggi ne ho 40. Nella mia famiglia nelle stesse condizioni siamo in sei. Sei cugini su 18 di cui due particolarmente gravi.”.
Caboni, impiegato in un supermercato, non le vuole mandare a dire.
“Ho letto da qualche parte di un assalto alla diligenza. Mi ha fatto male e mi è venuto da piangere. I soldi depositati in banca a Ivrea sono là e non sono né di Ivrea, né di Torino, sono dell’Associazione che li utilizza per la ricerca. Io all’Aism dò tutto, anche i miei giorni di ferie. Altro che assalto alla diligenza. Parlano di un furgone appena acquistato che nessuno ha mai visto. Non l’ho visto neanche io perchè è in fase di costruzione.”
Per il resto tutto vero. Vero che sarebbero stati utilizzati dei fondi per l’acquisto di peluche senza autorizzazione. Vero che le gardenie sono state distribuite dagli alpini. Vero che non è ancora stato rinnovato l’accordo con l’Asl per l’utilizzo dei Motomed.
“Oggi i tesserati di Ivrea sono circa una ventina - passa e chiude Caboni - Stiamo gestendo le situazioni da Torino e cercheremo di dare delle risposte a tutti. L’altro giorno ha chiamato un malato. Voleva essere portato all’Asl per un cuscino antidecubito. Siamo riusciti a far arrivare l’Asl direttamente a casa sua, utlizzando i servizi che il territorio già offre.”
Tra chi si sta occupando di questa ingarbugliata situazione fatta anche di molte “incomprensioni” c’è il consigliere comunale Massimiliano De Stefano, la cui mamma è stata per tanti anni volontaria Aism.
“Chiederò la convocazione della commissione politiche sociali e informerò l’assessore di riferimento, per andare a fondo in una situazione che secondo me è poco chiara. Ci sono situazioni che devono andare oltre alle questioni personali e alle beghe interne, proprio per questo il servizio agli ammalati dev'essere ripristinato nel brevissimo. Tutto il resto si può risolvere e se serve mi rendo disponibile...", ci dice.
Nei giorni scorsi la questione è stata presa in mano dall'assessore comunale Patrizia Dal Santo. La seguiremo passo dopo passo.
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