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IL CASO
02 Luglio 2023 - 20:31
Cane che fa i bisogni (foto d'archivio)
Camice bianco, lente di ingrandimento e microscopio: saranno questi gli strumenti per rintracciare i padroni di cane, zozzoni, che non raccolgono le feci dei loro amici a quattro zampe. Tutto tramite l'analisi del Dna presente nelle deiezioni. Raccolta delle feci rimaste per strada, analisi del dna e multa al proprietario.
La proposta l'ha lanciata, in Consiglio Comunale, a Borgaro Torinese, l'esponente del Movimento 5 Stelle Cinzia Tortola.
Cinzia Tortola, consigliera di minoranza del Movimento 5 Stelle
"Si tratta della possibilità - racconta - di poter risalire al proprietario del cane analizzando le deiezioni abbandonate, a cura dell'istituto zooprofilattico di pertinenza e coprendo i costi dell'analisi con l'intervento di uno sponsor come hanno fatto nel comune di Carmagnola. Una volta individuato il proprietario colpevole, il medesimo riceverà una sanzione a cui saranno aggiunte le spese di notifica e di analisi del DNA. Non è colpa dei cani, la colpa è dei proprietari che continuano a pensare che, essendo aree pubbliche, tutto è possibile, sui marciapiedi e nelle aree verdi. Mi chiedo se a casa loro abbandonano le deiezioni del loro cane sul pavimento. La proposta che presenterò è percorribile, volendo farlo, e da qualche parte bisogna pur iniziare. Tanto ad oggi (purtroppo) i richiami a comportamenti civili continuano a rimanere inascoltati, non ci si può basare sul buon senso dei cittadini e i controlli e le sanzioni non bastano, oltretutto con il limite di dover rilevare l'infrazione in flagranza, cioè mentre accade".
Anche perchè fare le multe è piuttosto difficile...
"Le sanzioni - continua Tortola - si fanno quando il cane effettua l’evacuazione, diventa complicato beccare gli oltre 2 mila cani e rintracciare il proprietario. Il problema dell’abbandono delle deiezioni non è solo estetico ma anche di igiene pubblica e di salute. Nelle fece dei cani ci sono parassiti che possono sopravvivere. La nostra non sarà la proposta migliore ma è una proposta. Perché non provare un’esperienza che è stata già condotta in altri comuni come Carmagnola, Bolzano e altri?".
Per la mappatura del dna dei cani presenti in città sarebbe necessario effettuare il tampone salivare ad ogni cane presente in città, in modo da creare una banca dati. In cosa consiste il progetto? Viene prelevato il tampone salivare e portato all’Istituto Zooprofilattico, da qui si risalirà al dna del cane. Lo stesso dna, poi, sarà utilizzato durante l'analisi delle feci non raccolte dai padroni. Una volta rintracciato il dna sarà facile arrivare all'identità del cane e quindi del proprietario.
"Ci sono persone - commenta Cristiana Sciandra, consigliera di minoranza - che non vaccinano il cane figuriamoci il tampone salivare, per lo più a spese del singolo oppure a spese di chi non ha neanche un cane. La mappatura del dna è un sogno, serve affrontare il problema una volta per tutte, occorre mettere il padrone del cane in condizioni di raccogliere le feci, a volte è complicato quando c’è l’erba alta, e buttarle, i cestini sono pochi. Se questo non avviene deve esserci una sanzione".
La proposta di Tortola, M5S, è stata bocciata ma la maggioranza ha promesso nuovi controlli.
"È una spina nel fianco - interviene Virna Gemelli, consigliera di maggioranza - non aver risolto il problema nonostante i controlli, mi rendo conto che combattere contro la maleducazione di alcuni proprietari cani fa si che tutti gli altri cittadini proprietari di cani debbano pagarne le conseguenze, insieme agli animali. La proposta della mappatura? Il Comune pilota è Carmagnola, che nel 2019 ha creato questo progetto. È iniziato nel 2019 e ancora oggi non si sono registrati tutti i cani, ne mancano molti e il Comune spenderà più di 100 mila euro in tutto. Detto ciò, conosciamo il problema e quindi si promuoveranno squadre di controllo in borghese che perlustreranno il territorio facendo sanzioni. La mozione di Tortola, invece, non è fattibile".
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