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11 Ottobre 2025 - 01:33
È possibile che la fisica ci aiuti a comprendere non solo il mondo intorno a noi, ma anche quello dentro di noi? A rispondere a questa domanda ci ha provato Vincenzo Schettini, ospite della prima giornata del Festival dell’Innovazione e della Scienza, in corso a Settimo Torinese, presso la biblioteca Archimede.
Schettini si definisce così: “Non sono un guru. Sono in continua risoluzione.” E mentre risolve sé stesso, conquista migliaia di giovani che lo seguono, lo ascoltano e lo guardano parlare continua risoluzione”di fisica – ma non solo.
Il suo ultimo libro si intitola "La vita che ci piace. Come la fisica può spiegarci la vita" (Mondadori Electa) ed è stato presentato venerdì durante il festival, giunto alla sua tredicesima edizione, dedicata al tema dell’equilibrio.
Inconfondibile per l’accento pugliese e la chioma che sfida le leggi della gravità, Schettini è un divulgatore scientifico, youtuber, conduttore tv e professore alle scuole superiori all’IISS Luigi dell’Erba di Castellana Grotte (Bari). Il suo profilo social “lafisicachecipiace” conta oltre 3 milioni di follower su Instagram e 2 milioni su TikTok. Ma non è solo un fenomeno del web: è anche un musicista, suona il violino e canta in un coro gospel, i Wanted Chorus.
Il libro si apre con una dedica di Vasco Rossi. Sei un suo fan?
“C’è stima reciproca. Nel mio primo libro raccontavo come in una sua canzone si parli di fisica. Lui lo ha notato e ci ha fatto una storia su Instagram. Poi mi ha invitato a un concerto. Quando canta ‘Vita spericolata’, ha ragione: è tutto una somma di forze. Ci sono momenti in cui acceleri e momenti in cui rallenti. E dobbiamo desiderarla, una vita così.”
La musica è fondamentale per te?
“Suono il violino da quando ho 11 anni e ho un gruppo gospel. Come non potrei mai lasciare l’insegnamento, non potrei mai fare a meno della musica. Mi ha dato la verve per i social, la TV (‘La fisica dell’amore’, su RaiPlay) e il tour a teatro. A proposito: ripartiremo a gennaio 2026.”
Schettini che spiega un concetto della fisica
Vuoto, energia, pressione: le emozioni spiegate con la scienza
Il primo capitolo è dedicato al vuoto. Quando è dentro di noi, può diventare un fardello. Come si affronta?
“Come la luce: non ha paura del vuoto e lo attraversa. Nell’universo c’è tantissimo vuoto, ed è necessario anche nella nostra vita. Dobbiamo imparare ad ascoltarlo, capirlo, accettarlo, e poi parlarne. Condividere ci fa sentire meno soli.”
E quando ci sentiamo senza energia?
“Ci aiuta Lavoisier: ‘Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma’. Lui parlava della massa, ma vale anche per l’energia. È dentro e attorno a noi. Ma dobbiamo neutralizzare il nostro primo sabotatore: i pensieri negativi. Quelli ci consumano. Tutti abbiamo un potenziale: scoprirlo e allenarlo fa parte del nostro percorso.”
Il talento si allena?
“Sì, con costanza. Un sollevatore di pesi non inizia con 100 chili. I più grandi ballerini sono stati rifiutati a qualche audizione. Mai mollare. Si cresce poco alla volta.”
Troppa pressione può abbatterci. Come gestirla?
“Imitiamo i pesci: resistono alla pressione andando ancora più in profondità. Non poniamoci limiti da soli. E se serve, chiediamo aiuto. Nel libro cito un esperimento: un palloncino scoppia con una sola puntina, ma resiste su un tappeto di puntine. La pressione si distribuisce.”
Come si combatte l’inerzia?
“Con l’azione. Come dice il maestro Yoda: ‘Fare o non fare. Non c’è provare.’ Si parte: un po’ di spesa, un po’ di palestra, poi si aumenta. Io faccio così.”
A pag. 111 scrivi che i genitori sono il nostro primo campo magnetico. Cosa devi ai tuoi?
“A mamma Grazia, insegnante di educazione artistica, la creatività. A papà Mimmo, perito elettronico alla Olivetti, la razionalità. Sono il risultato del loro mix. In casa nostra convivevano quadri e computer.”
Hai trovato il tuo equilibrio?
“No. Sono un eterno insoddisfatto. Accelero, rallento, poi riparto. La vita è dinamica, come in fisica.”
Cosa dici ai tuoi studenti il primo giorno di scuola?
“Di prendere tutto quello che possono. Assorbire le vibrazioni positive. Spesso non ci si accorge della bellezza della scuola. Ma ci siamo passati tutti.”
La tua materia preferita da ragazzo?
“Filosofia. Avevo una prof eccezionale al terzo anno. Ha acceso in me la curiosità per il pensiero scientifico.”
Qual è la formula dell’amore?
“L’equazione di Dirac! Descrive le antiparticelle, che si annichilano in fotoni: pura luce. Quando due opposti si incontrano, creano luce. Non è bellissimo?”
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