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20 Giugno 2023 - 12:15
Il Ministro Nordio
Se il ministro Nordio fosse già stato tale 25 mesi fa, non avremmo mai potuto leggere delle telefonate fatte in campagna elettorale, da Castello, sindaco di Chivasso, a Pino Vazzana - in galera dal 7 maggio 2021 quale presunto appartenente all’Ndrangheta
Che SFORTUNA, Claudio: davvero un peccato, che il governo Meloni sia arrivato troppo tardi a realizzare una Riforma della Giustizia che vieta la pubblicazione delle intercettazioni che riguardano soggetti diversi dalle parti.
Insomma ti sarebbe andata bene, ed invece così i Chivassesi hanno avuto modo di conoscerti meglio, per quello che sei e per le tue “trasformazioni in campagna elettorale”.
Non avremmo potuto conoscere i tuoi rapporti con l’amico Pino, - per il quale sono stati chiesti oltre sei anni di reclusione - gli interessamenti tuoi per fargli avere il Bar Nimbus e se l’avvocato di Vazzana non ti avesse chiamato a testimoniare in sua difesa, non avremmo potuto conoscere tutte le tue falsità dette il 10 maggio scorso al P.M. e al Giudice della Procura di Ivrea, non avremmo riscontrato la clamorosa bugia pronunciata in Consiglio Comunale il 27 maggio del 2021.
Da qui in avanti potrai fare tutte le telefonate che vorrai, non ti ascolteranno più e non le riporteranno più in procedimenti penali….
Sono partito di qui, cari lettori di questo giornale che gentilmente mi ospita per queste riflessioni, per esprimere la mia totale contrarietà al Disegno di Legge del ministro Nordio e lo faccio su diversi punti: intercettazioni telefoniche, abuso d’ufficio, traffico di influenze, ecc..
Oltre il danno democratico inferto dal tentativo di vietarne la pubblicazione (caso Castello, ricordato prima), il governo Meloni ha dimenticato che è stata la Corte di Giustizia dell’Unione Europea a febbraio scorso – non qualche anno fa – a concedere la massima legittimazione a questo mezzo investigativo. Addirittura aveva certificato che un magistrato, può disporre gli ascolti anche “senza motivazione” e va in direzione opposta.
Per farmi capire meglio trascrivo una breve dichiarazione di un noto giurista penalista apparsa Domenica su un quotidiano nazionale. Eccola.
Renato Cambursano ex sindaco e parlamentare
“Per dirla in maniera semplice: la persona corrotta è quella che commette un atto del proprio ufficio, in violazione della legge, per esempio, concede un’autorizzazione edilizia inconcedibile, commette un abuso d’ufficio e lo fa in cambio di qualcosa. Il suo atto illegale se scoperto attiva la giustizia. Se non dimostra il fatto che ha ricevuto soldi o altro per commettere tale reato, comunque ha commesso un crimine e risponde per ‘abuso d’ufficio’. Se si cancella il reato di abuso in atti d’ufficio i corrotti faranno festa …vai a dimostrare che hanno preso soldi.”
Sempre sullo stesso giornale leggevo poi la presa di posizione del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che sottoscrivo totalmente: “Noi sindaci con ANCI chiedevamo una riforma del reato di abuso d’ufficio. Non il ‘colpo di spugna’ tipico della politica berlusconiana, che punta all’impunità”. Eppure una significativa rappresentanza dei sindaci del Pd, ne vuole l’abolizione, senza rendersi conto che questo reato, insieme a quello che vedremo fra poco, cioè quello del traffico di influenze, erano stati sottolineati nella direttiva approvata dalla Commissione Europea il 3 maggio scorso. Non solo. Addirittura si invitava a estendere il perimetro dell’abuso d’ufficio con l’abuso di funzioni. Altro che abrogazione.
Si tratta, peraltro, di obiettivi normativi concordati con l’ONU. Mi viene da dire che non solo Nordio non si è accorto di tutto questo, ma anche tanti amministratori pidiini, e pensare che l’abuso d’ufficio esiste in 22 paesi e che Bruxelles sta per emanare una direttiva per renderlo obbligatorio in tutti gli Stati dell’Unione, ma l’Italia va in contro tendenza.
Un reato introdotto con la Legge Severino, Ministro della Giustizia del Governo Monti, considerato dai giuristi ‘inattaccabile’ perché nato su una specifica richiesta da parte dell’Unione europea. L’indagine sul Qatargate spiega meglio di qualsiasi altra, cosa si intende per traffico di influenze. Con la Riforma Nordio, il pubblico ufficiale deve ricevere soldi in relazione all’esercizio della sua funzione, non basta cioè pagare il facilitatore. Ci deve essere la prova che il denaro arrivi all’utilizzatore finale. E così vene spalancata la porta alla corruzione. Ne abbiamo davvero bisogno, visto che in Italia ben 237 miliardi di euro all’anno sono il ‘frutto avvelenato’ della CORRUZIONE, pari ad una ventina di manovrefinanziarie.
Renato Cambursano, ex sindaco di Chivasso e parlamentare
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