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Amiantifera di Balangero: a febbraio 2024 bonificati i 2/3 dell'area

Dalla riunione della società che gestisce il sito con i soci emerge il quadro delle operazioni

Amiantifera di Balangero: a febbraio 2024 bonificati i 2/3 dell'area

A febbraio 2024 si raggiungerà un traguardo storico

Entro febbraio 2024 i lavori di bonifica dell'amiantifera di Balangero avranno coperto i 2/3 del Sito di Interesse Nazionale.

Il dato è emerso lo scorso 16 maggio, quando si sono riuniti attorno a un tavolo del Palazzo Civico di Balangero i soci di RSA, società che opera dal 1995 in Convenzione con la Regione Piemonte nella realizzazione di studi, progetti e nell’esecuzione delle opere necessarie al risanamento e allo sviluppo ambientale della ex-miniera di amianto di Balangero e Corio.

Si tratta di una società a responsabilità limitata a partecipazione pubblica. I cinque soci sono: Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Unione Montana di Comuni delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, Comune di Balangero e Comune di Corio.

Nuovi arrivi nell'organico della Società

Obiettivo della riunione era l'approvazione del bilancio consuntivo della società e l'illustrazione degli obiettivi programmatici nel percorso di risanamento dell'amiantifera, ma non solo. C'erano infatti una serie di informazioni aggiuntive di cui il presidente delal società Giovanni Poma ha parlato ai soci.

Nel corso del primo semestre di quest'anno, ad esempio, RSA "ha dato il via a una radicale attività di ridefinizione della struttura organizzativa della società - si legge in una nota della società - nel rispetto di quanto indicato da Regione Piemonte e condiviso dagli altri soci". In sostanza, la struttura organizzativa di RSA è stata arricchita nell'organico.

Dei fondi del Piano dei Rifiuti Urbani per ora non c'è traccia

Era invece arrivata lo scorso 9 maggio la notizia di un ulteriore stanziamento da parte della Regione Piemonte per la prosecuzione delle attività di bonifica del sito. “Dal piano regionale di bonifica 10 milioni per l'Amiantifera di Balangero" recitava il titolo della nota ai giornali, con virgolettato del consigliere regionale Claudio Leone.

"Con questo ulteriore stanziamento concluderemo le opere e restituiremo al territorio quest’area in piena sicurezza" aveva promesso il consigliere regionale in occasione dell'approvazione in Consiglio regionale del Piemonte il Piano regionale di gestione dei Rifiuti Urbani e di Bonifica delle Aree Inquinate.

"Ai fini del completamento delle attività di bonifica abbiamo stimato la necessità di uno stanziamento aggiuntivo di circa 10 milioni di euro" recitava infine la nota. Va precisato però che di questi fondi ad oggi non c'è ancora traccia, e né sono arrivate al momento conferme in merito a quando arriveranno.

Il consigliere regionale Claudio Leone

Ecco cosa recita il testo del Piano in merito all'amiantifera: "Il programma di bonifica in corso e definito dall'Accordo di Programma stipulato tra Ministero dell'Ambiente, Regione Piemonte ed enti locali nel 2007 ed e attuato tramite fondi del Programma Nazionale delle Bonifiche, risorse regionali e mediante le risorse individuate dalla L. 190/2014 . Le risorse complessivamente destinate ammontano a circa 46 milioni di euro ed hanno consentito la realizzazione dei consistenti interventi che hanno permesso la messa in sicurezza dell'area. Le attività da porre in essere per il completamento della bonifica riguardano prevalentemente l'area degli impianti, mediante la bonifica degli stessi e del rottame ferroso. A tal fine si rende opportuna la definizione di un nuovo Accordo avente ad oggetto la programmazione delle operazioni da condurre nei prossimi anni in un orizzonte temporale di breve termine. Ai fini del completamento delle attività di bonifica si stima la necessita di uno stanziamento aggiuntivo di circa 10 milioni di euro”.

"Alla fine del 2022 - ha però spiegato il presidente Poma in riunione coi soci di RSA - gli stanziamenti assegnati alla Società RSA, deputata alla bonifica e sviluppo del Sito di Interesse Nazionale, sono stati pari a circa 47 milioni di euro e che per proseguire le attività, fino al completamento, si stima una ulteriore somma di alcune decine di milioni di Euro, attualmente non coperta da finanziamento".

Ad oggi, infatti, "la società non ha ancora ricevuto conferma dell’assegnazione delle risorse necessarie al proseguimento della bonifica".

Le opere da terminare: ecco quali sono e quando termineranno

Quello che si sa ad oggi, invece, sulla base di quanto esposto da RSA durante la riunione di maggio coi soci, è che a concludersi nel settembre 2023 sarà il cantiere relativo alla discarica lapidea lato Balangero

Per quanto riguarda la sistemazione idrogeologica e idraulica lato Corio, invece, "nel corso del 2022 sono state portate a termine tutte le attività necessarie alla conclusione delle procedure di aggiudicazione riguardante l’appalto e l’avvio dei lavori previsti dal Progetto approvato dal Ministero Ambiente" dichiarano da RSA. Si prevede la conclusione dei lavori nel periodo tra dicembre 2023 e febbraio 2024.

Da sinistra: Susanna Costa Frola, Franco Romeo, Gianluca Togliatti, Jacopo Suppo e Giovanni Poma



"Al termine dei due citati progetti - prosegue ancora la Società - la Società sarà in grado di restituire bonificati agli enti competenti i 2/3 dell’intera area di circa 310 ettari del Sito di Interesse Nazionale. Questo importante traguardo è il frutto di anni di attività condotte con impegno dalla Società, che per le attività di monitoraggio si è avvalsa del Laboratorio Analisi interno, accreditato e riconosciuto dal circuito ministeriale".

Nel corso del 2022, la Regione Piemonte ha attivato un’attività di “Assistenza Tecnica” presso gli Esperti del PNRR per approfondire gli aspetti tecnici e normativi relativi al trattamento dei materiali ferrosi contaminati da amianto, finalizzato al loro recupero e eventuale commercializzazione come rottame ferroso, per la messa in sicurezza e bonifica degli ex stabilimenti.

Sempre nel corso del 2022, con riferimento al progetto definitivo di demolizione e bonifica stabilimenti industriali, chiamati "corpi G e G nord", opere civili, nel corso dei primi mesi del 2023 è stata avviata la procedura di selezione per l’individuazione del soggetto esecutore degli interventi.

La struttura da demolire e bonificare



Per quanto riguarda il progetto di realizzazione del volume confinato per la messa in sicurezza permanente dei materiali provenienti dalla bonifica, sono state avviate le attività per le procedure di aggiudicazione durante la prima parte del 2023.

I sindaci guardano già al dopo-bonifica

"Esprimiamo la volontà e l’intenzione di porre l’attenzione alle fasi successive la bonifica ed il risanamento dell’area, vale a dire alle attività atte a valorizzare le risorse economiche, turistiche, ambientali e culturali dell'area, così come previsto dall’art. 5 dello statuto societario" hanno dichiarato congiuntamente durante l’assemblea, Gianluca Togliatti (presidente dell'Unione Montana di Comuni delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone), Susanna Costa Frola (sindaca del Comune di Corio) e Franco Romeo (sindaco del Comune di Balangero).

Al termine della seduta i soci hanno infatti convenuto di convocare, a breve, l’assemblea per la stipula del nuovo accordo di programma da sottoscrivere tra il Ministero e gli Enti interessati, nonché di iniziare a valutare, concretamente, le possibili ipotesi di riqualificazione e sviluppo dell’area del Sito di Interesse Nazionale. Le idee erano diverse, e non appena saranno terminate le attività di bonifica potranno prendere forma concretamente.

"È ora più che mai opportuno - aveva dichiarato nel giugno 2022 il sindaco di Balangero Franco Romeo, appena riconfermato - definire un piano di sviluppo volto al riutilizzo economico dell’area. Il Comune di Balangero ha elaborato e consegnato agli altri soci di RSA un dossier a tale proposito. E’ già in progetto la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 1Mw, per autoprodurre energia elettrica green da utilizzare nell’ambito di una Comunità Energetica Rinnovabile stipulata tra i comuni di Balangero e Corio. Altro obiettivo da perseguire è la fruibilità pubblica di una parte dell’area dell’ex-amiantifera, ed in particolare l’area della cappella di San Vittore".

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