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Rivarolo Canavese

Per le aree industriali abbandonate serve l'effetto McDonald's? Parola all'assessore

Ne ha parlato il vicesindaco Francesco Diemoz durante un incontro dedicato alla pianificazione territoriale

foto di repertorio

foto di repertorio

Quale futuro per le aree industriali dismesse? A Rivarolo Canavese non mancano: c'è la zona Salp, la zona Vallesusa, la zona Eatonlivia. L'assessore all'urbanistica del Comune, Francesco Diemoz, ha dato un indirizzo sul da farsi rispetto a queste aree lo scorso 23 maggio, all'incontro sull'Urbanistica previsto dalla scuola di formazione del Partito Democratico altocanavesano.

Diemoz ha protato due esempi di riconversione avvenute negli ultimi anni a Rivarolo: l'area che oggi ospita il McDonald's e quella delle ex scuole. "Col McDonald's abbiamo avuto un boom di utilizzo immediato: io speravo che finisse perché ci sono dei problemi di parcheggio e invece no" ha detto Diemoz.

E infatti su quel tratto di corso Torino che porta al McDonald's, che esiste dall'anno scorso, ci sono 11mila passaggi giornalieri. "Sono come corso Vittorio" la sintesi di Diemoz. Ciononostante, per Diemoz "si tratta di una cartina tornasole: significa che la Città di Rivarolo è ancora attrattiva".

Francesco Diemoz

Per quanto riguarda la ex scuole, c'era un fabbricato che non veniva utilizzato, che aveva una sua funzionalità ma per cui bisognava capire cosa farne. Dal concorso di idee indetto tra gli architetti dall'amministrazione era nata l'idea di realizzare un parco urbano. Idea realizzata nel 2019.

"La gradevolezza di Rivarolo è dovuta più agli spazi vuoti che agli edifici" ha detto Diemoz rispondendo idealmente alle critiche sarcastiche di chi accusava l'amministrazione di "fare il vuoto" nella Città. "Per me è stata una scommessa riuscita - ha detto l'assessore - perché abbiamo restituito qualcosa alla comunità".

Eppure, lo dicevamo in principio, le aree da riconvertire non mancano. Ma tra quelle disponibili, poche, se non nessuna, potranno essere restituite alla collettività sotto forma di spazi pubblici, fruibili da tutti senza pagare una lira. Le riconversioni, ha spiegato Diemoz, vengono tendenzialmente realizzate a fini commerciali.

Che questa sia una buona notizia o no, lasciamo che ognuno si faccia la propria idea. C'è però un altro aspetto esplorato da Diemoz: la connessione del Canavese ai principali agglomerati urbani. Che non sono neanche più identificabili con Torino. "Di fatto - ha detto Diemoz - noi siamo provincia di Milano".

L'incontro sulla pianificazione territoriale

La stessa riqualificazione delle aree dismesse potrebbe passare per questa direttrice: fornire al Canavese strumenti per accogliere flussi di persone e di merci dalla metropoli. Ma serve un passo in avanti: "Serve una buona qualità della vita - ha spiegato Diemoz - servono sanità e trasporti".

Connettere l'alto canavese con l'aeroporto di Caselle e con Torino Porta Susa, dunque, per connetterle col mondo. "Oggi la riconversione delle aree dismesse viene letta attraverso il commercio" ha spiegato l'assessore. Ma, è la domanda da un milione di dollari di Diemoz, "cosa ne faremo di queste aree quando il commercio sarà di tutt'altra natura rispetto a quello che abbiamo oggi".

E dunque: la soluzione è tutt'altro che a portata di mano. E il sunto è che, almeno per come la vede Diemoz, il futuro delle aree dismesse va connesso al futuro del territorio in termini di connessione col resto del mondo. Le parole di Diemoz non sono un programma politico, ma non sono neanche un libretto dei sogni totalmente decontestualizzato.

Sono un abbozzo, un quaderno di indirizzi, per l'amministrazione che verrà dopo le elezioni del 2024. Il centrosinistra non ha ancora scoperto le carte, e a dire il vero non si capisce bene cosa aspetti, visto che dall'altra parte sono già pronti. Ma le idee non mancano, e per ora sono uscite fuori in contesti fortemente legati al Partito Democratico

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