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Una diga da 400 milioni di euro contro la siccità: cercansi finanziatori

Nella proposta della Lega dovrebbe sorgere tra Pont e Ingria

Una diga da 400 milioni di euro contro la siccità: chi la finanzia?

Il tratto dove si dovrebbe realizzare la diga

Un "invaso" alto 145 metri, da 34 milioni di metri cubi d'acqua e da 400 milioni d'euro.

E' il progetto che frulla nella testa agli amministratori canavesani della Lega e che verrà messo sul tavolo del Governo e dell'amministrazione regionale.

Fattibile? Si vedrà.

Necessario? A vedere l'ultima estate, sì. A sentire l'accordo stretto in questi giorni tra Iren - che ha in gestione la diga di Ceresole Reale - e Coldiretti Torino non è detto.

La persistente siccità e la necessità di salvaguardare ambiente e produzione agricola fanno da volano al progetto dell’invaso artificiale nel territorio della Valle Soana, che arriva in Consiglio regionale del Piemonte con un Ordine del Giorno che coinvolgerà presto il Governo e i Ministri competenti, per valutare la fattibilità dell’opera e per trovare il sostegno finanziario della stessa.

Nel corso del mese  di febbraio - racconta Andrea Cane, canavesano responsabile della Lega piemontese per gli Enti locali - l’Unione Montana Valli Orco e Soana mi ha trasmesso una nota in merito al progetto di realizzazione di un bacino artificiale per l’utilizzo plurimo della risorsa idrica del torrente Soana, al fine di migliorare il sistema invasi esistente nel bacino dell’Orco. Dopo una serie di incontri ho provveduto a depositare un documento con cui impegnerò l’assise regionale per le sue competenze a supportare l’iter, coinvolgendo anche il Governo centrale. L’obiettivo è una sinergia a tutti i livelli, che presto vedrà i Comuni interessati coinvolti attraverso un analogo percorso, che porterà nelle sedute consiliari alla discussione su fattibilità ed opportunità del progetto. Una sfida importante per il futuro dei nostri cittadini che sono onorato di poter portare avanti nei prossimi anni con un impegno preciso: salvaguardare la natura e al tempo stesso utilizzare al meglio le nostre risorse idriche per efficientare la potabilizzazione delle acque, per la produzione di energia, l'irrigazione e anche il potenziamento del turismo del nostro territorio”.

Quello che abbiamo sottoposto alla Regione è uno studio per un’opera necessaria a tutto il Canavese occidentale - ha spiegato Marco Bonatto presidente dell’Unione Montana Valli Orco e Soana - come evidenziato anche da Coldiretti recentemente. Dopo mesi in cui la risorsa idrica è passata dallo stato di attenzione ad una vera e propria emergenza, la progettazione di un invaso capace di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili, garantire l’approvvigionamento ai campi in caso di siccità ma anche utilizzabile in caso di incendi, diventa sempre più strategico”.

L’invaso per dare vita ad un lago artificiale - interviene Igor De Santis, sindaco di Ingria e Vicepresidente di Uncem - sarà alta 145 metri, fornirà 34 milioni di metri cubi d'acqua e secondo il progetto di fattibilità costerà 400 milioni di euro con una ricaduta di benefici enormi sui territori afferenti. In un momento in cui il bilancio idrico dell’intero Piemonte è in rosso, una cooperazione delle istituzioni a tutti i livelli è fondamentale, senza dimenticare il fatto che si tratterebbe di un bacino idrico a bassissimo impatto ambientale”.

Il passo dove dovrebbe sorgere la diga

Ed è in questo senso che si muove anche l’Onorevole Alessandro Giglio Vigna eletto in Canavese con la Lega che sta portando le istanze della Val Soana sui tavoli del Governo centrale, che dichiara: “Per consolidare le nostre progettualità condivise che io amo spesso definire all’insegna del concetto di ‘Squadra Canavese’, mi sono messo a disposizione anche questa volta per supportare ad ogni livello istituzionale questo progetto che nasce dalla tenacia, dal senso di responsabilità dei nostri Sindaci ed Amministratori comunali, che dalle montagne conoscono bene il valore delle acque che sono risorsa essenziale per il sostentamento delle famiglie e degli enti locali delle nostre pianure”.

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