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Il caso
18 Aprile 2023 - 12:52
Questa mattina abbiamo strabuzzato gli occhi di fronte alla determina apparsa sul sito del Comune di San Mauro Torinese.
L'amministrazione di centrosinistra ha deciso di sborsare 450 euro per la presentazione di un libro. Si tratta del testo di Fabio Bo, discusso nella libreria del Cinema Gobetti il 6 aprile. Prima della determina l'amministrazione aveva messo tutto nero su bianco attraverso una delibera di giunta. Si tratta dell'ennesimo contributo che la Sindaca Giulia Guazzora ha elargito all'associazione E20inScena che gestisce il teatro Gobetti e che pare avere in "appalto" tutte le iniziative culturali della Città.
A quel punto abbiamo fatto un giro in rete, sui social. Con 450 euro ci saremmo aspettati una presentazione in pompa magna, un rinfresco, effetti scenografici e chi più ne ha più ne metta. E invece niente di tutto questo: una misera presentazione nel retro bottega del Cinema Gobetti, 20 sedie, qualche bottiglia d'acqua e la Sindaca a fare passerella politica.
Visto che dalle foto non compare nulla di eclatante a cosa sono serviti questi 450 euro di soldi pubblici? A pagare l'autore? A pagare E20inScena per chiamare l'autore del libro? A comprare le 3 bottigliette presenti sul tavolo? A cosa?
Ma è normale che un Comune spenda 450 euro per la presentazione di un libro a cui hanno partecipato si e no 20 persone? A tutte le altre associazioni che organizzano presentazioni di libri vengono elargiti contributi così importanti? O questo avviene solo per certe associazioni o certi temi?
Per avere la descrizione della serata basta andare sul sito del Cinema Gobetti.
"È il Cinema Teatro Gobetti di San Mauro, - si legge - in via Martiri della Libertà 17, a ospitare giovedì 6 aprile alle 18,30 la presentazione del libro di Fabio Bo “Ti prometto il giro del mondo”, Bertoni Editore. Un incontro – al quale partecipano Angelo Acerbi e la sindaca di San Mauro Giulia Guazzora – organizzato da E20inscena in collaborazione con il Comune di San Mauro Torinese e il Lovers Film Festival, il più antico festival italiano sui temi LGBTQI+ (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) diretto da Vladimir Luxuria e fondato da Giovanni Minerba e Ottavio Mai, che, così, arriva anche in provincia. Il libro racconta la storia d’amore tra Fabrizio e Thomas nell’arco di tre lustri, negli anni Novanta. La coppia coabita a Roma e vive con la propria omosessualità in piena libertà, senza alcun problema fino a quando è costretta ad affrontare l’ingresso dell’Hiv nella loro esistenza. Tra Friburgo, Parigi e una località della Sardegna, il romanzo racconta la reciproca paura di perdersi, il disagio di ripercorrere il proprio passato, la necessità di scandire il trascorrere del tempo, tra gioie e dolori, smarrimenti e disincanti, tra viaggi (anche introspettivi), vacanze ed enigmatici incontri che segneranno per sempre le loro realtà, il loro mondo. Fabio Bo prende per mano il lettore e lo porta nella vita e nei sentimenti dei personaggi che sono descritti così bene da risultare reali, tangibili, come i luoghi raccontati nelle tre vicende del libro. Un romanzo dalla trama intensa, drammatica e di genere, ambientato negli anni ‘90 dove l’infezione da HIV era uno spettro per molte persone. Al centro molti temi: il dolore, l’amarezza, le incomprensioni e le discriminazioni di quel tempo".
Ora, per carità, nulla contro la cultura e la giustissima promozione dei diritti civili della comunità Lgbt+. Ma, continuiamo a chiedere, è normale che la presentazione di un libro costi 450 EURO?! A noi pare di no, soprattuto nel rispetto delle tante associazioni che presentano libri e fanno cultura senza aiutini...
In relazione alla notizia apparsa sul giornale "La Voce" del 25 aprile scorso, dal titolo "450 euro (pubblici) per la presentazione di un libro" a firma di Mattia Aimola, mi preme precisare che l'impegno di spesa non riguarda nè un compenso per l'autore del libro presentato, nè contributi all'associazione E20. La spesa effettiva sarà di 350 euro a fronte dei giustificativi e riguarda esclusivamente il rimborso delle spese di viaggio e di soggiorno dell'autore (organizzazione e rinfresco sono stati a carico di E20inscena). L'iniziativa si è svolta nell'ambito di Lovers Film Festival, del quale San Mauro è stato partner, unico Comune della Città Metropolitana. Riteniamo che creare una cultura inclusiva, rispettosa dei diritti sia un “investimento”, così come nel ruolo e nelle sue positive ricadute della Cultura. Colgo l’occasione anche per ringraziare E20inscena per la preziosa collaborazione non solo nella gestione del nostro cinema teatro, diventato in pochi anni un punto di riferimento del panorama Metropolitano, ma anche nel supporto organizzativo e di programmazione culturale che fornisce al
Comune.
Ringrazio tuttavia il giornalista che, nonostante la semplicistica e superficiale considerazione sulla spesa effettuata dall'Amministrazione, ha comunque colto l'occasione per parlare del libro presentato, riconoscendo la necessità che le tematiche Lgbtqi+ vengano affrontate.
In riferimento all’articolo uscito il 25 aprile (e il 18 aprile nell’edizione online, link in fondo al comunicato) sul giornale La Voce con la firma di Mattia Aimola, mi sembra opportuno fare alcune osservazioni, ma soprattutto invito non solo gli utenti della Libreria e del Cinema Teatro Gobetti, ma l’intera cittadinanza a fare alcune riflessioni.
L’articolo riporta la notizia di un contributo di 450 euro concesso alla nostra Associazione E20inscena per la presentazione del libro “Ti prometto il giro del mondo” di Fabio Bo organizzata in collaborazione con il Comune di San Mauro Torinese e il Lovers Film Festival. Il giornalista ha pensato di scrivere l’articolo dopo aver letto la determina e soprattutto dopo accurate ricerche che riassume lui stesso in questo modo: “facendo un giro in rete, sui social”.
Voglio precisare che i contributi vanno rendicontati con i giustificati di spesa e così abbiamo fatto: il Comune ha concesso un contributo di 369,06 euro che E20inscena ha speso per il treno di andata e ritorno da Roma per 2 persone, una notte in albergo (sulle due che l’autore ha passato a Torino) e 15 euro di salatini. L’Associazione E20inscena ha sostenuto le spese del personale dipendente, della promozione attraverso il proprio ufficio stampa e delle bottiglie di prosecco che sono state offerte al termine dell’incontro. La cena è stata gentilmente offerta dal ristorante “Casa Cantoniera” di San Mauro Torinese.
A mio avviso, il giornalista Mattia Aimola usa termini dispregiativi nei confronti di una struttura comunale che offre e organizza cultura per tutta la cittadinanza e che dal 1 settembre 2018 ha cambiato immagine diventando uno dei punti culturali di riferimento della Città Metropolitana. L’evento è apparso ai suoi occhi “una misera presentazione”, il foyer è diventato il “retro bottega del Gobetti”.
Ma, a questo punto, vorrei chiedere al giornalista ma soprattutto al direttore responsabile del giornale che ha deciso di pubblicare l’articolo: gli utenti che frequentano questi miseri eventi organizzati in questo “postaccio”, che persone sono? Magari leggono il giornale La Voce e vorrebbero saperlo.
Nonostante la chiusa buonista in cui il giornalista sente il desiderio di precisare che “non ha nulla contro la giustissima promozione dei diritti civili della comunità Lgbt+” (in verità avrebbe dovuto scrivere LGBTQI+), siamo sicuri che non sia stato proprio il tema dell’evento a creargli qualche fastidio?
Quali sono tutte queste “Associazioni che presentano libri e fanno cultura senza aiutini”? Sono state contattate prima di scrivere questo articolo così documentato?
Ma la vera domanda è la seguente: il fastidio è del giornalista in questione oppure è solo il tramite di qualcun altro che decide costantemente di inveire e lamentarsi inutilmente anche quando le iniziative sono belle, interessanti, ben organizzate e tendono a dare risonanza al Comune di San Mauro Torinese anche al di fuori del circondario cittadino?
A voi la scelta.
Stefano Mascagni
Direttore artistico del Cinema Teatro Gobetti
Presidente di E20inscena Associazione
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