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Ivrea
02 Aprile 2023 - 10:06
Addizionale Irpef
L’altra sera la vicesindaca Elisabetta Piccoli s’è presentata in consiglio comunale promettendo che la tassa rifiuti quest’anno non subirà incrementi. Ci ha aggiunto però un “se non minimali” che vuole dire tutto e vuol dire niente. Per “Minimale” si intendono 10 euro, 20 euro o 2 euro in più? Questo non lo ha detto. E saran quisquiglie per chi beve al bar un caffè tutte le mattine, roba da far gelare i polsi per chi tenta di arrivare alla fine del mese con la pensione minima. Tant’è! Alla fine non è neanche colpa sua. Al massimo il dito va puntato su SCS, una municipalizzata che riversa sui comuni tutti i costi che ha aggiungendoci pure un po’ di utile. Con l’ultimo bilancio di previsione gli Amministratori si dicevano preoccupati per gli aumenti (350 mila euro) dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati al termovalorizzatore del Gerbido. Per Ivrea questo significherebbe, in soldoni un più 150 mila euro da aggiungersi ad un totale di 5 milioni di euro all’anno.
La vicesindaca Elisabetta Piccoli
«Avevamo accantonato 133mila euro avanzati dal bando richiesto a gran voce dai commercianti - ha spiegato Piccoli in consiglio - Quei soldi verranno dati sotto forma di contributo alle utenze non domestiche...”. Per le utenze domestiche si prevedono invece sgravi per 75mila euro che si tradurranno in una riduzione del 4% (sulla parte variabile), al netto degli sgravi già previsti in base all’Isee e alla composizione del nucleo familiare.
Invariate (anche qui per modo di dire) le aliquote Imu e l’addizionale Irpef.
“Non sono stati fatti aumenti ma questo non toglie che si potevano abbassare le percentuali per lo scaglione più basso. Applicare il 7,5% per redditi fino a 15 mila euro è un accanimento che non ci conforta...” l’ha inforcata il consigliere comunale Francesco Comotto puntando il dito sugli scaglioni che lo scorso anno erano passati da 5 a 4.
“C’è una bella differenza - ha aggiunto - tra progressività e tassa piatta che premia chi ha redditi maggiori. Noi chiediamo un lavoro sulle soglie di esenzione....”.
Dello stesso avviso Maurizio Perinetti del Pd. “Ne avevamo già discusso lo scorso anno e non abbiamo cambiato opinione - ha stigmatizzato - Era stato dello 0,5 per i redditi più bassi in conseguenza dell’accorpamento degli scaglioni. Sarà anche stato un ritocchino ma era in aumento. Per gestire in maniera più equa la tassazione si sarebbe dovuto aggiungerne uno. Qui c’è un problema di flat tax. Ridurre gli scaglioni è un’impostazione politica che io considero non equa e sbagliata...”.
Chiaro, per Fabrizio Dulla il messaggio alla giunta: “O si crede nella progressività o nell’imposta piatta. Un’Amministrazione comunale si contraddistingue anche per queste scelte aldilà di quanto vanno a incidere ad ogni singola famiglia...”:
E siccome non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Piccoli ha ribattuto che “azzerare gli scaglioni fino a 15 mila” significherebbe un’esenzione; che lo scorso anno per la fascia più bassa s’era applicato un aumenta di un euro in più al mese per famiglia; che le aliquote erano state ritoccate di qualche virgola, infine che molti Comuni sono passati all’unica fascia. Finita qui? Mavà. Anche stavolta, infatti, Piccoli mica poteva lasciarsi scappare l’occasione di raccontare i successi della “riscossione”
E per quanto concerne Imu, Tari e Cosap ha raccontato di un prima tranche di avvisi per 704.947,10 euro, di cui ad oggi risultano pagati 188.813,67. Per le sanzioni al codice della strada del recupero di circa 200 mila euro su un totale da incassare di 2.700.000.
La notizia buona, secondo Piccoli, è comunque che dal fondo svalutazione crediti (e che non ci si chieda di raccontare che cosa è, ndr) sono stati eliminati 3,5 di residui attivi e 600mila di residui passivi, facendo aumentare l’avanzo libero disponibile da 600mila a 2,3 milioni di euro. Il prossimo sindaco già la ringrazia!
ADDIZIONALE IRPEF. Nel 2022 la Giunta ha ridotto gli scaglioni da 5 a 4 con un aumento dell’aliquota pari allo 0,3% (da 7,2 a 7,5) per i redditi fino a 15 mila euro e di un altro 0,3 (da 7,2 a 7,5 ( per redditi fino a 28 mila euro), senza alcun ritocco per i redditi superiori (8% il max consentito).
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