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Rivarolo

"Mafia e fascismo hanno in comune l'odio per la democrazia"

Nella Giornata del Ricordo delle Vittime Innocenti delle Mafie, a Rivarolo si ricordano anche cinque giovani partigiani

La lapide commemorativa dei cinque partigiani uccisi ad Argentera

La lapide commemorativa dei cinque partigiani uccisi ad Argentera

"Mafia e fascismo hanno un aspetto in comune: sono nemici della democrazia". Così il primo cittadino di Rivarolo, Alberto Rostagno, alla commemorazione dei cinque partigiani della VI Divisione Alpina Giustizia e Libertà fucilati per mano fascista il 22 marzo 1945 al cimitero di Argentera, tenutasi stamattina nella frazione rivarolese.

Poco prima delle celebrazioni è stato inaugurato un totem coi volti e coi nomi di quei partigiani giovanissimi che persero la vita a un mese dalla Liberazione. Si chiamavano Renzo Scognamiglio, Mario Porzio Vernino, Antonio Uligini, Sergio Tamietti e Alessandro Bianco. Avevano tutti tra i diciotto e i venticinque anni.

La commemorazione di fronte alla lapide

L'equazione tra fascismo e mafia proposta primo cittadino non è casuale. Oggi, infatti, si ricordano anche le vittime innocenti della criminalità organizzata. A Milano, proprio in queste ore, un maxi corteo promosso da Libera sta attraversando le strade meneghine con l'obiettivo di commemorare tutte le 1069 vittime innocenti delle mafie dal 1861 ad oggi.

"La corruzione - ha detto ancora Rostagno di fronte alla lapide dei cinque partigiani caduti - è stata uno dei capisaldi del fascismo ed è uno dei capisaldi della mafia". Un messaggio importante in una Città come Rivarolo, commissariata undici anni fa, quando il sindaco era Fabrizio Bertot, per infiltrazioni mafiose e guidata per due anni dai funzionari del Ministero dell'Interno.

La lapide all'ingresso del Cimitero di Argentera

Una Città, però, che ottant'anni fa ha dovuto anche sopportare la barbarie fascista. Una barbarie di cui si è liberata pagando un enorme tributo in termini di vite umane. Stamattina quel tributo aveva i nomi e i cognomi dei cinque partigiani della VI Divisione Alpina Giustizia e Libertà.

"Quest'anno - ha aggiunto la presidente Anpi di Rivarolo, Favria e Oglianico Gabriella Meaglia - si ricordano anche gli ottant'anni dall'inizio della lotta di Liberazione. Qui ad Argentera a commemorare questi cinque partigiani ci sono stata da bambina con la scuola, ci sono tornata da insegnante e anche adesso, dopo la pensione, continuo ad esserci come presidente Anpi, come figlia di un partigiano e come antifascista".

Ampia la presenza dei bambini

E c'erano anche gli amministratori della Giunta di Rostagno, così come anche il consigliere con delega alla memoria, Guido Novaria, intervenuto anche lui tra gli oratori. Presente anche la capogruppo di Rivarolo Sostenibile, originaria di Argentera, Marina Vittone. E poi i bambini, "guidati" dal giovane sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, Matteo Dell'Api, che hanno intonato Fischia il Vento e Bella Ciao.

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