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"Parto" dei 5 Laghi, spunta una lettera a Cirio: "Siamo stanchi, delusi, amareggiati"

Stufo di questo tira e molla che va avanti da due anni, il sindaco Fiorentini ha scritto al presidente della Regione

"Parto" dei 5 Laghi: spunta una lettera a Cirio: "Siamo stanchi, delusi, amareggiatiI"

Il Sindaco Maurizio Fiorentini

Ormai tutti parlano del "Parto" dei 5 Laghi per i tempi di gestazione di quel progetto che da ormai due anni aspetta solo la firma della Regione.

"Parto? Sì, ma di un elefante - commenta sarcastico il sindaco di Chiaverano Maurizio Fiorentini - visto che sono passati due anni e ancora non si vede la luce".

Le promesse del vicepresidente Fabio Carosso sono state disilluse dai fatti.

Dieci giorni fa ad una question time del consigliere Pd, Alberto Avetta, Carosso rispondeva che nel giro di qualche settimana sarebbe stato portato in Consiglio Regionale per l'approvazione.

Una risposta che, però, non rassicura Fiorentini che ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al presidente della Regione, Alberto Cirio.

"Dopo due anni e mezzo che il dossier per l'istituzione del Parco dei 5 Laghi è stato inviato in Regione Piemonte ed è in attesa che venga messo all'ordine del giorno del Consiglio Regionale, visto che il tempo continua a passare senza che si arrivi ad una conclusione ho inviato una lettera aperta al Presidente della Regione Piemonte Dott. Alberto Cirio.

Lo scopo della lettera è sensibilizzare il Presidente affinché la Regione finalmente si decida ad approvare il DDL che istituisce il Parco considerato che, tranne la contrarietà di Coldiretti, la volontà di istituire il Parco è sempre stata forte da parte dei 5 comuni interessati, della Città Metropolitana di Torino, delle organizzazioni agricole Confagricoltura e CIA e di tante altre associazioni ed esercizi commerciali".

LAGO SIRIO

LA LETTERA

OGGETTO: Lettera aperta al Presidente della Regione Piemonte Dott. Alberto Cirio

Egr. Presidente Cirio,

Le scrivo pubblicamente questa lettera perché vorrei che, finalmente, fossero date certezze in merito all’approvazione da parte del Consiglio Regionale del DDL N. 222 di istituzione del “Parco dei Cinque Laghi di Ivrea.

Sono profondamente amareggiato nel vedere i mesi e gli anni che passano inutilmente per i rallentamenti in Regione Piemonte nonostante le tante rassicurazioni avute nel tempo, in particolare dal Vicepresidente Fabio Carosso.

Da mesi i miei cittadini mi chiedono quando ci sarà il Parco stupendosi che il progetto non abbia ancora visto la sua logica conclusione e sollecitandomi a prendere iniziative “forti” per chiudere questa annosa questione.

Le riepilogo i passi principali di questo lungo ed estenuante percorso:

  • • già negli anni '80 si era discusso della costituzione del Parco, mai realizzato soprattutto per l'opposizione di chi vedeva nel Parco un impositore di vincoli;
  • • in seguito, tutta l'area che oggi si vorrebbe Parco è stata assoggettata ad ogni tipo di vincolo naturalistico e paesaggistico (Rete Natura 2000, Zona Speciale di Conservazione Codice IT1110021 SIC, Oasi di Protezione n. 1 Ivrea - Cinque Laghi) tanto che, il fatto che quella che oggi è un'Oasi diventi Parco, NON PORTERA' ALCUN VINCOLO AGGIUNTIVO a quelli già esistenti;
  • • nel 2016, a seguito di un evento increscioso che ha portato alla morte del cigno Baldassarre simbolo del Lago Sirio, l'Amministrazione Comunale di Chiaverano ha costituito un gruppo di lavoro insieme ad alcuni cittadini per riproporre l'idea del Parco. In seguito, il progetto è stato passato in gestione ai Sindaci dei cinque Comuni interessati (Borgofranco d'Ivrea, Cascinette d'Ivrea, Chiaverano, Ivrea e Montalto Dora). Il primo passo fu l'inserimento del Parco nel Piano Strategico dell’Eporediese;

LAGO PISTONO

• il lavoro dei 5 comuni, insieme alla Città Metropolitana di Torino, ha portato, a fine 2019, a firmare congiuntamente un Protocollo d’intesa per l’esercizio delle funzioni inerenti il costituendo Parco;

  • • a seguito del Protocollo, la Città Metropolitana ha predisposto un dossier di candidatura del Parco da affidare alla gestione della Città Metropolitana di Torino e senza oneri per la Regione Piemonte. Il dossier, doveva essere trasmesso alla Regione Piemonte nella primavera del 2020 ma, a causa della pandemia, è stato poi trasmesso ufficialmente nell'agosto del 2020 (nota Città Metropolitana n.58545 del 27/8/2020); la trasmissione del dossier riguardava la richiesta di istituzione del “Parco naturale dei 5 Laghi di Ivrea” quale area protetta ai sensi della L.R. 19/2009, classificandola, ai sensi dell’articolo 5, come “parco naturale a gestione provinciale” e inserendola pertanto nel sistema regionale delle aree protette previsto dall’art. 4 della stessa legge;
  • • dopo anni che si discuteva del Parco senza alcuna voce dissenziente, improvvisamente il 30 settembre 2021 Coldiretti diffonde un comunicato nel quale dichiara “No all’istituzione del parco naturale dei cinque laghi di Ivrea” perchè "Porterebbe nuovi vincoli e restrizioni per le attività agricole". In seguito, Coldiretti aggiungeva che la contrarietà era dovuta anche alle loro preoccupazioni per eventuali restrizioni nelle battute di contenimento dei cinghiali che già devastavano e continuano a devastare la zona;
  • • il 21 ottobre 2021 il Vicepresidente Carosso in un'intervista alla Voce del Canavese dichiarava che "Il Parco si farà, ma occorre un confronto. Contiamo di portare la delibera in Consiglio entro la fine dell'anno. Al massimo all'inizio del 2022";
  • • il 26 maggio 2022 si è tenuto un incontro ad Ivrea con la presenza dei 5 sindaci, della Città Metropolitana e delle tre associazioni che rappresentano gli agricoltori (CIA, Confagricoltura e Coldiretti). Da quell'incontro ne è derivato un documento trasmesso al Vicepresidente Carosso nel quale si ribadiva la richiesta di procedere alla Costituzione del Parco. Il documento è stato firmato dai 5 comuni, dalla Città Metropolitana, da CIA e Confagricoltura. Pertanto, solo Coldiretti non ha firmato ribadendo ancora una volta le sue motivazioni riguardanti i cinghiali;
  • • a seguito di queste preoccupazioni la Città Metropolitana si è impegnata a redigere un apposito piano faunistico per eliminare ogni dubbio e perplessità in merito al contenimento dei cinghiali;
  • il 15 settembre 2022 finalmente il dossier di candidatura è stato portato in approvazione in Giunta Regionale e la Regione ha diramato un comunicato stampa di felicitazioni descrivendo le varie motivazioni positive dovute al nuovo Parco;
  • • il dossier è stato poi trasmesso alla “V Commissione - Tutela dell’ambiente e impatto ambientale; risorse idriche; inquinamento; scarichi industriali e smaltimento rifiuti; sistemazione idrogeologica; protezione civile; parchi ed aree protette”, la quale ha previsto la possibilità di presentare osservazioni. Le osservazioni sono arrivate dall’associazione Pro Natura, ma solamente per sostenere la necessità di destinare fondi adeguati e, ancora una volta, da Coldiretti sempre in merito al contenimento dei cinghiali, non tenendo in alcun conto il Piano faunistico che sarebbe stato predisposto dalla Città Metropolitana;
  • • il 27 ottobre 2022 il CAL (Consiglio delle Autonomie Locali) ha espresso parere favorevole all’unanimità per il DDL n. 222 sull’istituzione del “Parco dei cinque laghi di Ivrea”;

  • • il 31 ottobre 2022 è scaduto il termine per la presentazione delle osservazioni e, da allora, non ci risultano ulteriori passaggi in Regione;
  • il 6 febbraio 2023 la Città Metropolitana ha scritto al Vicepresidente Carosso per conoscere a che punto stava l'iter di approvazione del DDL evidenziando che era importante per la CM sapere se poteva o meno predisporre fondi per il Parco nella preparazione del suo bilancio per il 2023. Non mi risulta sia pervenuta risposta a questa richiesta.
  • • ad un question time del Cons. Alberto Avetta del 7 marzo 2023 ancora una volta il Vicepresidente Carosso ha risposto che “nelle prossime settimane” il DDL verrà portato in approvazione al Consiglio Regionale.

IL LAGO SAN MICHELE

Egr. Sig. Presidente, sono due anni e mezzo che un semplice DDL di costituzione di un Parco arranca in Regione. Semplice perchè tutto ciò che occorre è modificare la Legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 inserendo il nuovo Parco tra quelli previsti.

Un DDL che non vede forze politiche contrarie e che vede Comuni, anche di orientamento politico diverso, fortemente convinti e uniti nel volerlo.

C'è una sola voce contraria ed è quella di Coldiretti. Un parere negativo arrivato tra l'altro solo nel 2021, mentre negli anni precedenti, nonostante il progetto fosse pubblico e conosciuto, nessuno aveva avuto nulla da obiettare, Coldiretti compresa.

È evidente, tuttavia, che è una contrarietà del tutto strumentale e non comprovata da alcuna vera ragione dimostrabile.

Il Parco non aggiunge vincoli a quelli esistenti e, quindi, sono ingiustificati tutti i timori in merito.

LAGO NERO

Riguardo ai cinghiali, si potrebbero in parte capire le preoccupazioni di Coldiretti se oggi il problema nell'area dei 5 Laghi fosse circoscritto e, quindi, potrebbe invece esplodere qualora venisse costituito il Parco.

Ma così non è. Oggi il problema dei cinghiali esiste ed è molto serio con terreni distrutti e lamentele continue dei cittadini. Le battute di contenimento vengono gestite dalle ATC e non sono risolutive. E che spesso queste battute siano "farlocche" lo dice la stessa Coldiretti in un'intervista nel 2021 di un suo rappresentante locale.

La Città Metropolitana si è impegnata nella definizione di un serio Piano faunistico. Che si vuole di più?

È chiaro cosa si vuole. O, meglio, cosa non si vuole. Non si vuole che la gestione delle battute siano in capo alla Città Metropolitana. Non si vuole che sia la CM a stabilire dove, come e quando effettuare le battute. Le ATC sarebbero comunque coinvolte ma sotto la gestione metropolitana.

Si vuole che i cacciatori siano liberi di autogestirsi per continuare a cacciare senza che qualcuno li controlli e li gestisca. Almeno risolvessero i problemi, cosa che oggi non avviene.

E allora: se i cinghiali già oggi sono un problema che non si risolve con le battute ATC, perchè tutta questa ostinata contrarietà al Parco?

Una precisazione: il territorio a destinazione agricola presente all'interno del Parco è il 5%. Il 95% sono boschi, laghi e zone abitate. E in quel 5% le realtà produttive agricole sono pochissime e di piccole dimensioni.

Naturalmente tutti vanno tutelati, agricoltori compresi, e sicuramente il Parco li tutelerà e, anzi, avrà tra gli obiettivi quello di incrementare e valorizzare le produzioni agricole che potranno, magari, fregiarsi di un marchio di eccellenza.

Coldiretti rappresenta legittimamente una parte degli agricoltori ma non è l’unica, ci sono anche CIA e Confagricoltura. Le altre due associazioni non sono allora sensibili ai problemi dei loro associati sul territorio? Perchè solo Coldiretti è così strenuamente contraria al progetto del Parco visto che non impone vincoli e prevede un Piano di contenimento dei cinghiali?

In un periodo storico nel quale, soprattutto per i finanziamenti del PNRR, possono essere recuperati fondi importanti per finanziare progetti commerciai, agricoli, sportivi, naturalistici ci troviamo a non poter agire per la partecipazione ai vari bandi, se non con le limitate possibilità dei singoli comuni.

Se il Parco fosse costituito la forza di un territorio definito da 5 comuni riuscirebbe ad attingere a finanziamenti e a realizzare progetti che altrimenti sono preclusi.

Inoltre, la stessa Città Metropolitana, in fase di definizione del bilancio di previsione del 2023 si trova impossibilitata a destinare risorse economiche ad un Parco che ancora non esiste. Perdendo, quindi, altre occasioni per destinare fondi per la crescita del territorio: realizzazione del centro visitatori, miglioramento dei sentieri e della cartellonistica, regolamentazione dei parcheggi e dei flussi di traffico ai laghi, ecc.

Egr. Sig. Presidente interessa alla Regione Piemonte che l’area eporediese con il Parco dei Cinque Laghi possa iniziare un percorso di crescita?

Egr. Sig. Presidente:

  • • perché, nonostante si sia dissolto ogni dubbio sulla mancanza di vincoli o problemi dovuti al nuovo Parco, per l’ostinata contrarietà di un piccolo gruppo di aderenti a Coldiretti, da due anni e mezzo il Consiglio Regionale non ha ancora messo all’ODG l’istituzione del Parco?
  • • perché le limitate e del tutto indimostrate contrarietà di Coldiretti riescono a bloccare il progetto del Parco mentre un territorio di più di 30.000 persone lo attende inutilmente da anni vedendolo come un importante strumento di crescita e sviluppo?

Egr. Sig. Presidente non Le chiedo di rispondere a queste domande. Non mi serve alcuna risposta.

Serve solo una cosa: che si decida senza altri indugi di portare in Consiglio Regionale il DDL n. 222 per istituire finalmente il Parco dei Cinque Laghi di Ivrea.

Nient'altro.

Ho sempre pensato fosse principale dovere degli amministratori pubblici decidere e deliberare in ragione del bene dei propri amministrati anche se questo può comportare che a qualcuno vengano toccati privilegi e interessi.

Siamo stanchi, delusi e amareggiati da tutto questo tempo inutilmente perso.

Confido in una Sua iniziativa risolutiva, grazie!

Con i migliori saluti.

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