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15 Marzo 2023 - 12:37
Il Sindaco Maurizio Fiorentini
Ormai tutti parlano del "Parto" dei 5 Laghi per i tempi di gestazione di quel progetto che da ormai due anni aspetta solo la firma della Regione.
"Parto? Sì, ma di un elefante - commenta sarcastico il sindaco di Chiaverano Maurizio Fiorentini - visto che sono passati due anni e ancora non si vede la luce".
Le promesse del vicepresidente Fabio Carosso sono state disilluse dai fatti.
Dieci giorni fa ad una question time del consigliere Pd, Alberto Avetta, Carosso rispondeva che nel giro di qualche settimana sarebbe stato portato in Consiglio Regionale per l'approvazione.
Una risposta che, però, non rassicura Fiorentini che ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al presidente della Regione, Alberto Cirio.
"Dopo due anni e mezzo che il dossier per l'istituzione del Parco dei 5 Laghi è stato inviato in Regione Piemonte ed è in attesa che venga messo all'ordine del giorno del Consiglio Regionale, visto che il tempo continua a passare senza che si arrivi ad una conclusione ho inviato una lettera aperta al Presidente della Regione Piemonte Dott. Alberto Cirio.
Lo scopo della lettera è sensibilizzare il Presidente affinché la Regione finalmente si decida ad approvare il DDL che istituisce il Parco considerato che, tranne la contrarietà di Coldiretti, la volontà di istituire il Parco è sempre stata forte da parte dei 5 comuni interessati, della Città Metropolitana di Torino, delle organizzazioni agricole Confagricoltura e CIA e di tante altre associazioni ed esercizi commerciali".
LAGO SIRIO
OGGETTO: Lettera aperta al Presidente della Regione Piemonte Dott. Alberto Cirio
Egr. Presidente Cirio,
Le scrivo pubblicamente questa lettera perché vorrei che, finalmente, fossero date certezze in merito all’approvazione da parte del Consiglio Regionale del DDL N. 222 di istituzione del “Parco dei Cinque Laghi di Ivrea”.
Sono profondamente amareggiato nel vedere i mesi e gli anni che passano inutilmente per i rallentamenti in Regione Piemonte nonostante le tante rassicurazioni avute nel tempo, in particolare dal Vicepresidente Fabio Carosso.
Da mesi i miei cittadini mi chiedono quando ci sarà il Parco stupendosi che il progetto non abbia ancora visto la sua logica conclusione e sollecitandomi a prendere iniziative “forti” per chiudere questa annosa questione.
Le riepilogo i passi principali di questo lungo ed estenuante percorso:
LAGO PISTONO
• il lavoro dei 5 comuni, insieme alla Città Metropolitana di Torino, ha portato, a fine 2019, a firmare congiuntamente un Protocollo d’intesa per l’esercizio delle funzioni inerenti il costituendo Parco;
IL LAGO SAN MICHELE
Egr. Sig. Presidente, sono due anni e mezzo che un semplice DDL di costituzione di un Parco arranca in Regione. Semplice perchè tutto ciò che occorre è modificare la Legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 inserendo il nuovo Parco tra quelli previsti.
Un DDL che non vede forze politiche contrarie e che vede Comuni, anche di orientamento politico diverso, fortemente convinti e uniti nel volerlo.
C'è una sola voce contraria ed è quella di Coldiretti. Un parere negativo arrivato tra l'altro solo nel 2021, mentre negli anni precedenti, nonostante il progetto fosse pubblico e conosciuto, nessuno aveva avuto nulla da obiettare, Coldiretti compresa.
È evidente, tuttavia, che è una contrarietà del tutto strumentale e non comprovata da alcuna vera ragione dimostrabile.
Il Parco non aggiunge vincoli a quelli esistenti e, quindi, sono ingiustificati tutti i timori in merito.
LAGO NERO
Riguardo ai cinghiali, si potrebbero in parte capire le preoccupazioni di Coldiretti se oggi il problema nell'area dei 5 Laghi fosse circoscritto e, quindi, potrebbe invece esplodere qualora venisse costituito il Parco.
Ma così non è. Oggi il problema dei cinghiali esiste ed è molto serio con terreni distrutti e lamentele continue dei cittadini. Le battute di contenimento vengono gestite dalle ATC e non sono risolutive. E che spesso queste battute siano "farlocche" lo dice la stessa Coldiretti in un'intervista nel 2021 di un suo rappresentante locale.
La Città Metropolitana si è impegnata nella definizione di un serio Piano faunistico. Che si vuole di più?
È chiaro cosa si vuole. O, meglio, cosa non si vuole. Non si vuole che la gestione delle battute siano in capo alla Città Metropolitana. Non si vuole che sia la CM a stabilire dove, come e quando effettuare le battute. Le ATC sarebbero comunque coinvolte ma sotto la gestione metropolitana.
Si vuole che i cacciatori siano liberi di autogestirsi per continuare a cacciare senza che qualcuno li controlli e li gestisca. Almeno risolvessero i problemi, cosa che oggi non avviene.
E allora: se i cinghiali già oggi sono un problema che non si risolve con le battute ATC, perchè tutta questa ostinata contrarietà al Parco?
Una precisazione: il territorio a destinazione agricola presente all'interno del Parco è il 5%. Il 95% sono boschi, laghi e zone abitate. E in quel 5% le realtà produttive agricole sono pochissime e di piccole dimensioni.
Naturalmente tutti vanno tutelati, agricoltori compresi, e sicuramente il Parco li tutelerà e, anzi, avrà tra gli obiettivi quello di incrementare e valorizzare le produzioni agricole che potranno, magari, fregiarsi di un marchio di eccellenza.
Coldiretti rappresenta legittimamente una parte degli agricoltori ma non è l’unica, ci sono anche CIA e Confagricoltura. Le altre due associazioni non sono allora sensibili ai problemi dei loro associati sul territorio? Perchè solo Coldiretti è così strenuamente contraria al progetto del Parco visto che non impone vincoli e prevede un Piano di contenimento dei cinghiali?
In un periodo storico nel quale, soprattutto per i finanziamenti del PNRR, possono essere recuperati fondi importanti per finanziare progetti commerciai, agricoli, sportivi, naturalistici ci troviamo a non poter agire per la partecipazione ai vari bandi, se non con le limitate possibilità dei singoli comuni.
Se il Parco fosse costituito la forza di un territorio definito da 5 comuni riuscirebbe ad attingere a finanziamenti e a realizzare progetti che altrimenti sono preclusi.
Inoltre, la stessa Città Metropolitana, in fase di definizione del bilancio di previsione del 2023 si trova impossibilitata a destinare risorse economiche ad un Parco che ancora non esiste. Perdendo, quindi, altre occasioni per destinare fondi per la crescita del territorio: realizzazione del centro visitatori, miglioramento dei sentieri e della cartellonistica, regolamentazione dei parcheggi e dei flussi di traffico ai laghi, ecc.
Egr. Sig. Presidente interessa alla Regione Piemonte che l’area eporediese con il Parco dei Cinque Laghi possa iniziare un percorso di crescita?
Egr. Sig. Presidente:
Egr. Sig. Presidente non Le chiedo di rispondere a queste domande. Non mi serve alcuna risposta.
Serve solo una cosa: che si decida senza altri indugi di portare in Consiglio Regionale il DDL n. 222 per istituire finalmente il Parco dei Cinque Laghi di Ivrea.
Nient'altro.
Ho sempre pensato fosse principale dovere degli amministratori pubblici decidere e deliberare in ragione del bene dei propri amministrati anche se questo può comportare che a qualcuno vengano toccati privilegi e interessi.
Siamo stanchi, delusi e amareggiati da tutto questo tempo inutilmente perso.
Confido in una Sua iniziativa risolutiva, grazie!
Con i migliori saluti.
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