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14 Marzo 2023 - 09:22
Sedie vuote in prima fila alla proiezione del film di domenica scorsa
E’ arrivato a Chivasso “Invisibili”, il discusso documentario di Paolo Cassina, prodotto da PlayMasterMovie, che raccoglie le testimonianze di persone che hanno subito reazioni avverse e danni dal vaccino anticovid.
E’ stato propriettato domenica al teatro dell’oratorio.
Don Davide, parroco del Duomo, ha aperto le porte del teatro agli interventi di medici e professionisti.
L’iniziativa è stata promossa dal “Popolo per i diritti e la libertà”, Coordinamento Piemonte e Comitato Liberazione Nazionale.
“Invisibili” ha creato nei mesi scorsi un ampio dibattito.
Censurato da YouTube, è stato portato in tour un po’ in tutta la penisola italiana: “Abbiamo deciso di realizzare un documentario che vuole portare l’attenzione sulla reale gravità di questi casi attraverso le voci dei danneggiati ma anche dei professionisti del mondo della sanità e della magistratura”.
I promotori dell’incontro hanno invitato ad assistere anche sindaci, amministratori locali e il direttore generale dell’Asl To 4 Stefano Scarpetta.
Alla fine i posti riservati sono rimasti vuoi.
La copertina del film
“A fronte delle diverse critiche pervenute da alcuni sindaci e assessori, l’evento ha visto protagonisti i cittadini che hanno occupato ogni posto a sedere - spiegano in una nota stampa i portavoce di Coordinamento Piemonte, Popolo per i diritti e la libertà, CLN Comitato Liberazione Nazionale - i complimenti vanno sicuramente ai relatori Raffaele Varvara, il professor Marco Cosentino, l’avvocato Laura Mana, Luciana Beccaria e il dottor Rosario tutti di altissimo valore. I complimenti vanno a tutti gli organizzatori ma in particolare alle istituzioni che, avendo da prima rilasciato dichiarazioni senza conoscere i contenuti del film, si sono calati perfettamente nella parte: invisibili, lasciando vuote le poltrone a loro destinate!!!”.
“Questo è molto preoccupante se pensiamo che i sindaci e il direttore generale dell’Asl To 4 sono i primi responsabili della salute pubblica sul territorio - conclude la nota -. Sempre nell’ottica di salvaguardare la salute delle persone, si potrebbe indire un dibattito nella sala consiliare con la partecipazione del Sindaco Castello e rappresentanti dell’Asl To 4”.
Pubblichiamo la lettera ricevuta da Barbara D’Ambrosio, montanarese, sul caso della proiezione a Chivasso del film “Invisibili”.
Prendere le distanze da “Invisibili” significa prendere le distanze da persone malate, definirle fake news è come definire un malato una persona non degna del giusto rispetto che merita.
Per educazione mi è sempre stato insegnato ad avere rispetto di tutti, soprattutto delle persone più deboli.
Non voglio entrare nel merito dell’efficacia o meno dei vaccini. Dico solo che un Paese civile non dovrebbe prendere le distanze da chi soffre, dovrebbe studiarci, creare centri dedicati, creare apposite equipe di specialisti, come già avviene in altri Paesi e come da sempre chiede il Comitato Ascoltami alle Istituzioni.
I numeri precisi dei danneggiati non si sanno e mai si sapranno, perché è più facile dire ad una persona che sta male dopo l’inoculazione che non c’è correlazione piuttosto che dire il contrario.
Parte del pubblico presente alla proiezione del film
Abbiamo dovuto studiare quello che ci stava capitando, confrontarci con altri danneggiati, italiani e stranieri, documentarci su riviste scientifiche straniere e girare l’Italia alla scoperta di quei pochi dottori che hanno voluto capire che cosa potesse succedere a corpi di persone sane che improvvisamente sono diventate malate.
Studiare il danno da vaccino (magari iniziasse seriamente in Italia!) e i suoi meccanismi è un contributo all’intera comunità, è nobilitare la scienza, è ridare dignità a chi soffre.
Banale sentire dire “tutti i vaccini possono creare complicazioni”, in questo caso le complicazioni non si vogliono neanche vedere, o si vogliono sottovalutare e comunque ad oggi non si conosco ancora del tutto sia a breve che a lungo termine.
Guardare le storie di Invisibili non è di certo fare terrorismo psicologico, ma è fare luce su una realtà fatta di persone che stanno male e che chiedono aiuto.
L’aiuto di cui parlo deve arrivare dallo Stato come cita l’art.32 della Costituzione, noi invece ci curiamo a casa nostra, non in strutture ospedaliere, ci sottoponiamo a visite ed esami clinici molto costosi, tanto che molti di noi non hanno più la possibilità di sperimentare nuove terapie.
Non è accettabile che in un Paese ci siano malati di serie A e malati di serie B, morti di serie A e morti di serie B. RIDIAMO valore agli esseri umani tutti, ricordandoci che la scienza non è un dogma e non è neanche un supereroe.
Barbara D'Ambrosio
Riceviamo e pubblichiamo.
I grandi assenti alla presentazione, domenica 12 marzo, del docufilm INVISIBILI, sala gremita ma in prima fila i posti vuoti, invitato il sindaco di Chivasso Claudio Castello ed il suo entourage, tutti i sindaci dei paesi limitrofi ed il direttore dell’ASL TO 4, ma niente, nessun rappresentante si è visto in tutta la proiezione ed il dibattito.
È di alcuni giorni fa un articolo di un giornale locale dove si legge: “Il docufilm dei No Vax bandito da YouTube, proiettato all’oratorio”.
E meno male, diciamo grazie a Don Davide, che già fece rimostranze quando durante le restrizioni Covid, si vide infliggere una sanzione illegittima ed incostituzionale per aver proseguito attività ludica coi ragazzi all’oratorio, sanzione alla quale ricorre, assistito dall’avvocato Alexander Boraso.
Aveva presentato ricorso al prefetto Claudio Palomba facendo leva sulla violazione dei Patti Lateranensi che regolano i rapporti tra lo Stato e la Santa Sede, peraltro vincendo.
Possiamo affermare che più che bandito è oggetto di censura, come molte verità in questo tempo di stampo totalitario.
In qualità di garante della salute del cittadino, il sindaco decide di non partecipare, perché ovviamente... avrebbero potuto mancare le risposte alle molteplici domande fioccate nel dibattito. Come poter rispondere a domande legittime sulla gestione dell’epidemia che i sindaci stessi non hanno messo in campo?
Perché non c’è stato un confronto con le aziende sanitarie riguardo ai numeri delle reazioni avverse?
Perché non si possono fare analisi sul contenuto dei vaccini?
Perché sono coperti da segreto militare?
Rosanna Spatari della Torteria
Eppure i tecnici nei comuni ci sono, e sono pagati dalle tasse dei cittadini. Tante sono le domande senza risposta.
Si è giocato con la salute delle persone e lo stiamo vedendo con le testimonianze delle persone danneggiate da vaccino, è grave da parte di uno Stato che deve tutelare la salute del singolo, perché già nella circolare del 13 Marzo n. 4 del 2021 il Ministero della Salute affermava e dichiarava che non si sapeva se poteva impedire la trasmissione.
Ne si conviene che finalmente, fanno capolino le prime denunce pubbliche anche sulle principali TV, perciò fatti notori, sui quali è bene interrogarsi.
Mi chiedo come si possa usare un titolo tanto fuorviante, quanto discriminatorio: nel docufilm vengono denunciate reazioni avverse gravi, da parte di persone vaccinate, che hanno creduto nelle istituzioni, e la situazione non è delle più rosee, sono ormai accertate milioni di reazioni avverse in tutto il mondo, perciò nulla ha a che fare con i cosiddetti No Vax.
Se non si riesce a comprendere nemmeno la denuncia di abbandono da parte delle istituzioni verso i danneggiati, che devono ottemperare alla spesa delle analisi e pseudo cure a loro carico, davvero siamo nel baratro mentale più assoluto.
Abbiamo assistito alla compressione dei nostri diritti, abbiamo assistito alla trasformazione delle nostre libertà, che sono connaturali alla natura dell’uomo, che preesistono ed esistono nel momento in cui nasciamo, e che le leggi semplicemente accertano e non attribuiscono, siamo quindi passati a delle libertà autorizzate, e si sa, le libertà nessuno le può autorizzare.
Abbiamo il diritto di dire No!
L'hub vaccinale allestito in periodo Covid al Palalancia di Chivasso
Non dobbiamo più accettare limitazioni di questo genere, se tutti avessimo detto no, non sarebbe accaduto tutto quello che è accaduto. Cioè da un lato essere privati delle proprie libertà, e dall’altro essere stati indotti ad un trattamento sanitario, che ha finito per ledere la salute delle persone, ed è stato uno strumento con il quale si è violato la dignità Umana.
Avrebbe dovuto essere presente chi ha rilasciato dichiarazione nell’articolo suddetto, affermando che il tema della pandemia non va spettacolarizzato, avrebbe potuto rispondere dall’alto delle sue conoscenze scientifiche confrontandosi direttamente con Medici e scienziati come Marco Cosentino, medico e professore ordinario di farmacologia, presenti al dibattito, e magari rispondere alle domande dei danneggiati presenti in sala.
E confutare tali affermazioni, in modo diretto, sempre se, in grado di argomentazioni con cognizione di causa, ai danni provocati a cittadini onesti che si sono inoculati un siero sperimentale, e trattati come poveri malati di mente, ai quali si prescrivono psicofarmaci, invece di cercare la causa. Perché nemmeno i medici sanno che pesci pigliare, non conoscendo il contenuto dei cosiddetti vaccini.
Facile fare politica, stando a casa senza confrontarsi col problema reale. A volte ce la si scampa con personaggi improbabili alla guida di Palazzo Santa Chiara, che sono a favore di strumenti come i green pass, che difatto hanno ricattato milioni di persone.
Rosanna Spatari, Libera giornalista indipendente - Una voce fuori dal coro
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