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Caos raccolta rifiuti: proteste a Settimo Torinese e a Chivasso

Seta annuncia l'annullamento dei contratti per la raccolta dei bidoni nei cortili interni di diversi condomini. Cittadini furiosi: "Non siamo limoni da spremere"

Chivasso

I bidoni dell'immondizia di un cortile interno che ora dovranno essere messi in strada, secondo le nuove disposizioni di Seta

[…] Dalle recenti valutazioni in termini di sicurezza nonché procedure organizzative aziendali, il vs. punto presa risulta critico e pertanto non più idoneo all’esecuzione di un servizio di presa interna.  […] Al fine di mantenere il servizio di raccolta, la scrivente richiede che a partire dalla data del 6 marzo 2023 i contenitori vengano collocati  sul suolo pubblico nei giorni di raccolta, come previsto dal Regolamento di raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti ‘porta a porta’ adottato dal vs. Comune di riferimento”.

Poche righe ed è scoppiato il finimondo.

Sono centinaia i cittadini di tutto il Consorzio di Bacino 16 che negli scorsi giorni si sono visti recapitare la comunicazione di Seta, la società che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti, con cui si annuncia l’annullamento del contratto di servizio.

Il motivo? Semplice: gli operatori dell’azienda non raccoglieranno più l’immondizia dai bidoni posti nei cortili interni separati dalla strada comunale da una rampa o distanti più di 7,5 metri dall’accesso stradale.

Insomma: i residenti dei condomini che hanno aree ecologiche al loro interno dovranno mettere i bidoni sulla strada.

Dovranno, perché la scadenza del 6 marzo annunciata nella lettera di Seta non è stata così fiscale e il provvedimento, che riguarda centinaia di utenze in tutto il territorio, è destinato a far discutere.

Soprattutto nelle grandi città come Settimo Torinese e Chivasso, là dove queste situazioni sono più diffuse.

Il risultato scontato, infatti, è che sui marciapiedi si ritrovino nei giorni di raccolta decine e decine di bidoni dell’indifferenziata, a seconda del turno.

D’altronde, se anni fa era stato previsto un contratto simile tra alcuni condomini e Seta, un motivo ci sarà stato.

A rischio, dunque, il decoro pubblico, la sicurezza dei pedoni e quella degli automobilisti. Senza contare che il primo effetto di questa novità voluta da Seta potrebbe essere quello di scatenare gli istinti vandalici dei soliti imbecilli che girano per le città.

Questi e altri dubbi hanno già assalito tanti cittadini. E poi: chi si occupa di mettere tutti i bidoni di un condominio sulla strada la sera e ritirarli la mattina (o il pomeriggio) dopo il passaggio?

Se è pericoloso per gli addetti di Seta, per i cittadini no?

S’è fatta avanti l’ipotesi di una esternalizzazione a terzi del servizio, ma…

Massimo Rubin e Luigi Canaldi

A Settimo Torinese, ad esempio, portavoce della protesta è Massimo Rubin. 

L’anziana madre del carabiniere in congedo, attivissimo ambientalista, ha ricevuto la comunicazione di Seta per la “cessazione del servizio di presa interna condominio di via Leini 34”. 

E Rubin ha già, com’è nel suo spirito battagliero, alzato le barricate.

Il condominio di via Leini 34 a Settimo Torinese

Le motivazioni dell’annullamento del contratto informalmente sarebbero le seguenti - inforca Rubin - : distanza superiore a 7,5 metri dal portone dei bidoni da prelevare dal suolo pubblico, la presenza di due portoni, una piccola salita per accedere al cortile, regole sindacali e sanitarie di tutela del personale Seta. Queste problematiche erano state già prese in considerazione dieci o più anni fa ma la presenza delle due attività commerciali nel condominio aveva fatto desistere da non voler effettuare il servizio di presa diretta per evitare la prolungata esposizione dei bidoni sul  suolo pubblico di fronte ai negozi, e per evitare anche eventuali azioni vandaliche di rovesciamento degli stessi. Anche perché se rovesciano i bidoni, poi chi pulisce? Mi hanno informato che anche altri condomini sono interessati da questa decisione di Seta e l’assessorato e i tecnici del Comune pare stiano cercando una mediazione e soluzioni circa i tempi per l’esposizione e dove posizionare i bidoni sul suolo pubblico”.

Nel mentre Rubin non è rimasto a guardare: tramite il suo legale, ha diffidato Seta a continuare a svolgere il servizio com’è stato sino ad oggi. Ed ha chiesto un incontro con l’assessorato all’Ambiente di Settimo Torinese.

Dal Comune di Settimo Torinese fanno sapere che Rubin "ha incontrato l'assessore all'ambiente Alessandro Raso nel pomeriggio del 1 marzo, e successivamente i tecnici hanno interpellato Seta per capire se fosse possibile accogliere la sua richiesta".

A Chivasso stessa situazione.

Qui a parlare è il geometra Luigi Canaldi, che si fa interprete delle rimostranze dei residenti del condominio al civico 44 di via Demetrio Cosola.

Il condominio di via Demetrio Cosola 44 a Chivasso

Con tutto quello che si paga la raccolta differenziata - inforca Canaldi - dobbiamo anche pagare un’altra società per spostare i bidoni della raccolta rifiuti sulla strada e rispostarli all’interno dei nostri condomini? E’ chi non ha lo spazio per metterli, come fa? Siamo al festival dell’assurdo: gli amministratori di queste società dovrebbero capire che i cittadini non sono limoni da spremere fin che si vuole. Serve un po’ più di rispetto”.

Anche Canaldi ha diffidato Seta. 

A Chivasso, a differenza di Settimo Torinese, è però stato fissato un incontro in Municipio tra rappresentanti di Seta e tecnici del Comune per trovare una soluzione a questa problematica che interessa una fetta consistente della popolazione.

L’incontro si terrà martedì 14 marzo. Vi terremo aggiornati.

Intanto è arrivata una prima risposta da Seta, per bocca del presidente Massimo Bergamini: “Il tema riguarda alcune prese interne che sono state segnalate all’utenza per criticità riguardanti la valutazione dei rischi operativi. Mi risulta che finora siano state evidenziate 5 situazioni critiche per la Città di Settimo e circa 20 per la Città di Chivasso, su di un totale di circa 370 prese interne contrattualizzate da SETA. Quelle delle prese interne sono situazioni piuttosto particolari, che fanno caso a sé rispetto al totale delle 30.000 utenze sui due Comuni. Le comunicazioni inviate dai servizi tecnici di SETA alle specifiche utenze hanno consentito di risolvere da subito un certo numero di situazioni e per altre sono in corso dei sopralluoghi congiunti con i tecnici del Consorzio CB16, con i tecnici comunali e con i cittadini interessati, per trovare insieme soluzioni adeguate nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Oltre ad essere un dovere di legge, credo che tutti possano comprendere l’importanza di non abbassare mai la guardia sui rischi per la sicurezza, rischi che devono essere periodicamente aggiornati per prevenire seriamente la possibilità che accadano infortuni sul lavoro”.   

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