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Il caso

Colpo di scena nella saga giudiziaria del BIM: il Comune di Borgofranco ha torto

Perplesso il sindaco Francisca: "farò analizzare la sentenza ai legali"

Acqua di fiume (immagine d'archivio)

Acqua di fiume (immagine d'archivio)

È stata un vero e proprio colpo di scena l’ultima decisione che la Cassazione ha preso nell’ambito dell’epopea giudiziaria tra BIM (Bacino Imbrifero Montano) e il sindaco di Borgofranco Fausto Francisca. 

Andiamo con ordine. I due principali attori in questa vicenda sono Francisca e il BIM che, come cane e gatto, dal 2019 continuano a litigare a riguardo di come dovrebbero essere ripartiti i “sovraccanoni”. Il Bacino Imbrifero Montano, in sostanza, è l’ente che va a gestire l’omonimo territorio, una zona ricca di acqua, con fiumi e torrenti; i sovraccanoni, invece, sono le somme che i proprietari dei vari impianti idroelettrici devono versare ai comuni di bacino. 

Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d'Ivrea

Nel 2019 la presidente del BIM Sabrina Noro (nonché sindaca di Settimo Vittone) aveva prorogato a tempo indeterminato la ripartizione dei vecchi sovraccanoni, definita nel 2009. La cosa non era affatto piaciuta a Francisca che, munito di legali, aveva fatto ricorso al TAR. “Esiste un grave ed irreparabile danno: il comune di Borgofranco, così facendo, viene privato di un’entrata a cui avrebbe diritto e che potrebbe inserire nel proprio bilancio” spiegavano i legali del Sindaco.

Il TAR, poi, aveva passato la patata bollente al TSAP (Tribunale Superiore delle Acque) che, nel 2021, aveva dato ragione a Francisca e condannato il BIM a risarcire il comune di Borgofranco con 6mila euro di spese legali. 

Alché, il BIM avrebbe deciso nel luglio 2022 di fare ricorso in Cassazione, opponendosi a quest’ultima sentenza del TSAP e, a settembre ’22, il sindaco Francisca avrebbe risposto con una “memoria”, un contro-ricorso per annullare le richieste del BIM in pratica. 

Com’è che diceva quel detto? L’amore non è bello se non è litigarello?

Sabrina Noro, presidente del BIM e sindaca di Settimo Vittone

“I 6mila euro di spese processuali ancora li dobbiamo vedere - affermava qualche mese fa il sindaco di Borgofranco - stiamo aspettando che si esprima la Cassazione, ma il bilancio del BIM non è a posto e non è nemmeno legale: il modo in cui sono ripartiti i sovraccanoni è tutto da rivedere perché va a penalizzare alcuni Comuni”. 

Se Francisca (e tutti noi in realtà) era quasi convinto di uscire vincitore da questa saga giudiziaria, la scorsa settimana la Cassazione si è espressa e.. colpo di scena. Le richieste del sindaco di Borgofranco sono state rigettate e la sentenza cassata: Francisca aveva torto e nel BIM sarebbe tutto a posto. 

Una decisione che ha sorpreso non poche persone, primo fra tutti Francisca: “la cosa assurda è che sulle decisioni di un tribunale amministrativo se ne è espresso uno tecnico - dice - nella sentenza inoltre si parla di “fondo comune”. A me va benissimo il fondo comune, perché le quote verrebbero divise in maniera equa e non con gli attuali sovraccanoni, ma bisogna farlo, questo fondo comune”. 

Ad essere sorpreso, effettivamente, non è stato solamente il sindaco borgofranchese: la decisione della Cassazione lascia a relativamente di stucco, a maggior ragione se si pensa che da 4 anni a questa parte è il BIM a dover fare contro-ricorsi su contro-ricorsi proprio per annullare sentenze che davano ragione a Francisca. Figuriamoci chi avrebbe immaginato che a vincere la causa sarebbero stati proprio Noro e compagni. 

In sostanza la ripartizione dei sovraccanoni è sbagliata e per la Cassazione la soluzione è fare un fondo comune, non andare a sanare l’errore che c’è stato a monte. Gli addetti ai lavori, comunque, vociferano che questa sia stata una sentenza politica e, a ben pensare, non hanno tutti i torti. È più semplice far rifare il bilancio del BIM (e di tutti i suoi afferenti) o dare torto a quei 2 o 3 comuni danneggiati dalla ripartizione? Se si pensa poi al fatto che i vertici del Bacino (Sabrina Noro e compagni) non si sono mai espressi a riguardo della vicenda, il dubbio che qualcosa di non detto nel BIM ci sia effettivamente viene. 

La bagarre burocratica sembra dunque volgere al termine, per quanto Francisca si riserverà di far analizzare la sentenza ai suoi avvocati. Alla fine della fiera, comunque, le domande che sorgono sono due: ci sarà un colpo di coda del sindaco di Borgofranco? E soprattutto, ma la legge è davvero uguale per tutti?  

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