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19 Gennaio 2023 - 12:08
Giornata mondiale degli abbracci.
Tra le tante giornate mondiali che si festeggiano quasi ogni giorno, ecco che il 21 gennaio è dedicato alla “Giornata mondiale dell’abbraccio”.
L’abbraccio è uno dei gesti più rappresentativi del calore e dell'affetto umano, che assume un significato ancor più importante in questi anni, quando il contatto fisico per paura del contagio era evitato. La Giornata mondiale dell'abbraccio è stata istituita nel 1986 in Michigan da parte del reverendo Kevin Zaborny. L'obiettivo era quello di alleviare la nostalgia che spesso si prova al termine delle festività natalizie.
Questa ricorrenza, dall'America, si è poi gradualmente diffusa in tutto il mondo tramite. Abbracciare non è un semplice gesto fisico, di estensione delle proprie braccia, di apertura verso l’altro, di dono di sé e di accoglienza dell’altro. Abbracciare non è solo un contenere l’altro, una condivisione di emozioni, vissuti, sentimenti. L’abbraccio è molto di più. L'abbraccio di una persona amata lenisce ogni dolore.
Come ipotizzato dai ricercatori l'essere abbracciati e accarezzati dalla mamma riduce sensibilmente la durata del pianto dei bambini e i segni fisiologici e comportamentali di risposta al dolore. Ma il bisogno di essere abbracciati non si esaurisce con l'infanzia, e la restrizione dei contatti interpersonali cui siamo stati costretti dall'inizio della pandemia da coronavirus influisce negativamente sulla qualità della vita a tutte le età: basti pensare agli anziani, spesso soli in casa o ricoverati in strutture che non sempre sono organizzate per facilitare l'incontro fisico con i familiari.
L'abbraccio è uno dei gesti più significativi che possiamo dare o ricevere per tutta la vita: serve a ricevere o dare consolazione e protezione, a esprimere la gioia del congiungimento o il dolore del distacco, può avere un grande valore erotico o esprimere semplice affetto, può superare le barriere del sesso, dell'età e dello status sociale; può significare amicizia e rispetto ma anche possesso e sottomissione.
Ci si abbraccia quando ci si ama ma anche quando si lotta: abbracciare una persona significa certamente riconoscere la sua importanza per noi e coinvolgerla nella nostra fisicità. Durante un abbraccio il nostro corpo reagisce alla presenza dell'altro con una serie di manifestazioni fisiologiche: si innalzano le concentrazioni di ossitocina, ormone che oltre a facilitare il travaglio di parto e l'allattamento favorisce il legame tra le persone e riduce l'aggressività, la pressione arteriosa e la produzione di cortisolo, ormone dello stress, aumentato in caso di depressione, oltre a potenziare l'orgasmo femminile. L'abbraccio aumenta anche i livelli di endorfine, sostanze che riducono la percezione del dolore e inducono una sensazione di benessere.
Abbracciarsi guardandosi negli occhi consente inoltre a due persone di sintonizzare il loro stato di coscienza, soprattutto attraverso la stimolazione dell'emisfero cerebrale destro, maggiormente coinvolto nella risposta emotiva e affettiva, rinsaldando così il loro legame. Questo gesto semplice e spesso trascurato o sottovalutato può e deve essere coltivato nelle relazioni interpersonali, anche vincendo la riluttanza o l'imbarazzo, perché fa bene sia a chi lo dà sia a chi lo riceve.
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