Cerca

Religione

Il caro materiali colpisce anche Dio: la nuova chiesa non si fa più

Il progetto era partito quasi due anni fa ma i rincari hanno stoppato tutto: non se ne fa più niente

Il caro materiali colpisce anche Dio: la nuova chiesa non si fa più

Il progetto della nuova chiesa ortodossa

C’erano già il progetto e il terreno ma alla fine non se ne farà niente.

È saltata la realizzazione di una nuova chiesa ortodossa. Tutta colpa del caro materiali, la parrocchia di ortodossa di Venaria ha deciso di fare un passo indietro dopo l’impennata dei costi.

Al centro della vicenda c’è un mega tempio religioso che sarebbe dovuto sorgere vicino al teatro della Concordia.

 

Una chiesa, edifici per attività parrocchiali, scuole religiose, mostre di oggetti sacri, aree ricreative e residenza del parroco.  

Tutto scritto in una richiesta inviata dal parroco della chiesa ortodossa di Venaria, l’11 marzo del 2021, Valeriu Draganescu. 

L’iter poi è proseguito, si è parlato della questione in una commissione e il 15 giugno del 2021 si arriva anche ad una delibera di giunta che si intitola così: “Concessione in diritto di superficie di un’area di proprietà comunale per la realizzazione di un complesso religioso in favore della Diocesi ortodossa romena d’Italia”.

La giunta, poi, spiegava così la scelta di assegnare alla comunità ortodossa uno spazio tra Corso Puccini e la Tangenziale Nord di Torino: “il settore dei culti diversi dal cattolico da qualche anno sta assumendo sempre maggiore rilievo in relazione al proliferare di nuove realtà religiose, conseguenti alla massiccia immigrazione che sta interessando il Paese; sulla base delle risultanze della banca dati della popolazione venariese, i cittadini di nazionalità romena attualmente residenti sono circa 750. La richiesta pervenuta dalla “Parrocchia Ortodossa Romena Sant’Ilarione il Grande Eremita” - si legge nella delibera - in rappresentanza della “Diocesi Ortodossa Romena d’Italia” è pertanto motivata dall’esigenza dell’utilizzo di un adeguato edificio per contenere i fedeli durante il servizio di culto, causa l’insufficienza di spazio a disposizione dell’attuale sede di via Antonio Sciesa e la carenza di strutture annesse destinate ad altre attività attinenti la comunità romena”.

Tutto, quindi, resta in silenzio per più di un anno fino all’interrogazione protocollata dalla consigliera del Partito Democratico, Rossana Schillaci, il 26 settembre 2022, dove si chiede a che punto sia l’iter.  La risposta dell’assessore Di Bella è che non c’è nessun iter.

A dicembre, poi, l’annuncio definitivo: la chiesa non si costruisce per colpa dell’impennata del costo dei materiali.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori