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19 Dicembre 2022 - 16:57
Si sono imbellettati, impomatati, doccerati, profumati e vestiti come si fa per le grandi occasioni. Tutti pronti per un selfie con Pecco Bagnaia. Hai visto mai qualche follower in più su Instagram. Assessori e consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, quando il “campione” ha dato la sua disponibilità per l’ultima domenica prima del Natale, pensando ai social, non gli hanno detto “No! Non si può!” che era forse quel che lui si sarebbe aspettato, macché, gli han detto “Sì” senza porsi una domanda che fosse una su una giornata da sempre dedicata agli acquisti per pranzi, cenoni e regali ad amici e parenti.
Se la son fatta due minuti dopo il selfie, quando si sono ritrovati con la piazza mezza vuota e se ne sono andati in giro per la città, mezzi frastornati, colpevoli a loro insaputa, a mettere le mani avanti con i cittadini in coda (in ingresso e in uscita), con chi voleva venire a fare compere a Chivasso e ci ha rinunciato, con i commercianti che per loro quella era una domenica sacra, una di quelle che fa la differenza nel bilancio di fine anno.
Tant'è! Opportunisti e demagogici come sempre… Tutto fuorché filantropi...
Una giornata “No” sotto ogni punto di vista.
Si dirà che è “facile dirlo ora”, per fortuna lo avevamo già anche detto prima, concentrandoci sull’opportunità di spendere qualcosa come 30 mila euro per la festa, anche se poi in verità di soldi il Comune ne ha messi solo 20, “solo” per modo di dire. Comunque quattrini che avrebbero dovuto avere come obiettivo un minimo di ricaduta per l’economia cittadina e non l’esatto contrario.
E’ vero! Lo avevamo detto “sottovoce” considerando che è anche un onore festeggiare un campione e il rischio di finire tra quelli che si lamentano sempre era lì, proprio dietro l’angolo.
Lo ribadiamo con più forza oggi perchè ci sono cose che non si possono stare ad ascoltare a cominciare dal dito puntato contro "i chivassesi che non si meritano nulla" o contro la Prefettura che, giustamente, in base alle indicazioni e i suggerimenti che arrivavano da Palazzo (e lì ci credevano veramente), ha messo in pista un piano da 10 mila persone chiudendo tutte le strade, tra un po' anche l'autostrada... Peccato che tanta gente così a Chivasso non si è mai vista neanche a Carnevale.
E neppure si può ascoltare la critica a chi critica. Non è che perchè si parla di Pecco, allora non si è più liberi di dire quel che si pensa liberamente. Il problema infatti, mica è Pecco, è che si sarebbe dovuto fare in un altro giorno, magari nel 2023, magari non quando in Tv c’è la finale dei Mondiali, e anche questo già lo si sapeva. Evviva l'Argentina.
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