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Inchiesta

I fantasmi dei soldati nazisti infestano una villa alle porte di Ivrea

Un gruppo di "acchiappafantasmi" di Milano li ha individuati con sofisticate apparecchiature

I fantasmi dei soldati nazisti infestano una villa alle porte di Ivrea

E' una storia di fantasmi, questa. Di una villa infestata e del gruppo di cacciatori, "ghost hunter" in gergo, che ne ha catturato le voci e le immagini.

Non un fantasma soltanto, ma un intero quartier generale. Nella villa che affaccia sull'anfiteatro morenico, sulla serra d'Ivrea, ci sarebbero i fantasmi dei soldati nazisti che la occuparono durante la Seconda Guerra mondiale.

Il tempo, su questo edificio fatto costruire agli inizi del secolo scorso in stile Secondo Impero, ha cucito addosso diverse  leggende.

A rimanere incastrati tra queste mura non ci sarebbero solo gli spiriti  delle SS rimasti prigionieri delle loro stesse nefandezze. Ma si aggirerebbe anche il fantasma inquieto di una bambina che, affetta da schizofrenia, sarebbe stata uccisa dalla madre.

Elementi sufficienti per attirare l'interesse della Paranormal Detection Unit, PDU, il gruppo di ghost hunter milanesi che già aveva indagato sull'ex Preventorio abbandonato di Orio Canavese, trovando il fantasma di un bambino, Francesco dal quale erano ritornati per ben due volte.

LA VILLA IN STILE SECONDO IMPERO

La villa venne realizzata come residenza estiva e fu edificata nei primi anni del Novecento in una splendida posizione panoramica.
La costruzione, infatti, domina tutta la zona circostante con una straordinaria veduta sull’anfiteatro morenico eporediese, l'imponente complesso di origine glaciale che risale al periodo Quaternario.
La villa si ispira chiaramente, nelle forme architettoniche, allo stile “Secondo Impero” sviluppatosi in Francia nel periodo compreso fra il 1852 e il 1870. Caratterizzato dall’utilizzo di stili diversi che spaziano dal Rinascimento al Neoclassicismo.

LA SEGNALAZIONE

"A segnalarci questa villa - racconta Fabio Tavaglione, anima della PDU -  è stato un nostro spettatore. Ci ha scritto raccontandoci della casa infestata e delle leggende che ruotano intorno ad essa. A spingerci a partire è stato il fatto che qui intorno girassero storie vere e documentabili come il fatto che la villa fosse stata utilizzata come quartier generale dai soldati tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale".

LE SS E LA VILLA

Subito dopo l'Armistizio i Tedeschi presero rapidamente il controllo dell’Italia. Disarmando i militari rimasti senza direttive. Le operazioni di disarmo in Piemonte furono condotte per massima parte dalla 1a divisione corazzata delle SS “Leibstandarte A. Hitler”, uno dei cui reparti si stabilì nella villa. La posizione dominante dell’edificio lo rendevano la scelta perfetta per controllare la zona intorno ad Ivrea.

L'INDAGINE DELLA PDU

Alcune settimane fa la squadra composta da Fabio Tavaglione, dalla sua assistente Sara Ricchiuti che effettua le rilevazioni e primi riscontri audio con lo Zoom, e dai due cameramen Stefano Mazzola e Samuele Mazzola ha raggiunto l'eporediese per indagare sulla villa. 

"E' stata un'indagine strepitosa - racconta Fabio che alle spalle ha decine e decine di indagini di questo tipo - abbiamo raccolto prove incredibili".

Fabio, quando si è trovato dinnanzi all'imponente scalinata che conduce al piano superiore della villa, ha subito capito che quello doveva essere il punto focale della loro indagine.

"Al piano di sopra c'erano gli uffici dei soldati tedeschi. Quindi quel punto doveva essere molto trafficato. E anche prima, quando la villa era residenza di una nobile famiglia, la scalinata era utilizzata per raggiungere le camere da letto".

E' così che proprio in quel punto si concentra l'indagine della PDU.

"Grazie alla SLS camera, siamo riusciti a catturare l'immagine di una delle presenze che si è palesata. Era proprio lì, dinnanzi a noi. Sembrava esattamente un soldato con il fucile puntato. Inoltre, proprio in quel momento, la termocamera ha rilevato una presenza, esattamente in quel punto. E con la telecamera abbia filmato quello che in tempo reale i due dispositivi stavano mostrando ".

LA SLS CAMERA
La SLS Camera è un dispositivo di rilevazione più comunemente chiamato e conosciuto come "Kinekt" ed è in grado tramite l'ausilio di un software particolare di rilevare la presenza di una persona grazie ai sensori incorporati nel dispositivo.
Questo dispositivo emette un reticolo a infrarosso che serve per mappare l'area di rilevazione su cui il computer eseguirà dei calcoli. Altri sensori invece, sono in grado di rilevare l'energia cinetica impiegata e di emettere una rilevazione a video (la classica sagoma che si vede nel video) qualora ci fossero dati positivi a seconda dei valori preimpostati dal programma.

LA TERMOCAMERA
La termocamera, invece è un dispositivo che è in grado di filmare e riprendere le variazioni di temperature evidenziando le arre più calde e quelle più fredde con colori ben distinti.
Una forma umanoide calda o fredda ripresa dalla telecamera senza presenza di ostacoli nello scenario in cui stiamo effettuando una rilevazione, costituisce un'anomalia.
Una doppia rilevazione come abbiamo fatto nel nostro esperimento, costituisce una prova.

LE VOCI

Ma è grazie al RAVEN - un dispositivo di alta ingegneria di creazione della PDU che, tramite un amplificatore è in grado di emettere delle parole delle entità in riferimento alle domande che gli vengono poste - che è stato possibile per i ghost hunter interagire e scoprire chi fossero gli spiriti che nel frattempo avevano circondato la troupe.

"Facendo le prime domande in italiano non abbiamo ricevuto risposte. Poi, alla domanda: "Stiamo parlando con soldati?" la risposta elaborata dal RAVEN è stata “Sì certo”.

Fabio decide così di leggere le domande in lingua tedesca che la squadra si era preparata sapendo che lì c'era stato un quartier generale delle SS.

Ed ecco il dialogo che è stato registrato dalle apparecchiature della PDU

“C’è qualche soldato?”
Risposta. "Soldaten!"

“Qual’è il tuo nome?”
Risposta: "Ulrich" (domanda fatta più volte ricevendo sempre la stessa risposta)

“Qual era il nome del Führer?”
Risposta: “Heil Hitler” e lo Spectra si è illuminato fino al rosso.
Abbiamo percepito il nome di Hitler più volte nel corso della sessione di metafonia.

Poi Fabio chiede ancora una volta il nome del Führer e la risposta è stata “ausbruch” che vuol dire scoppio.

“Siete tedeschi?”
Risposta: "Deutsche"

“Sapete che la guerra è finita?”
Risposta: "Nein"

"L’entità a quel punto sembrava essere infastidita - racconta Fabio Tavaglione - e ha ordinato di scendere dalle scale. Quando gli ho chiesto cosa avesse avuto intenzione di farmi se non fossi sceso dalle scale la risposta è stata “Ti spingo, T’ammazzo, Puntateli”.

LA BAMBINA UCCISA DALLA MAMMA

"Di questa leggenda, invece, non abbiamo trovato alcun riscontro. E la famosa stanza azzurra siamo certi che non fosse la stanza di nessun bambino. Crediamo, invece, che dormissero nell'ala del palazzo prospiciente".

L’edificio presenta una pianta a “C” e si sviluppa su due piani più un attico mansardato. 

Al piano terreno si trovavano la cappella, un salone, la biblioteca, la sala da pranzo, le cucine e le dispense. Al primo piano le camere da letto e nel piano mansardato gli alloggi della servitù, 21 stanze in tutto, più 10 bagni.

"Siamo però riusciti ad isolare distintamente una voce di donna che canta una sorta di ninna nanna. Una cantilena. Ma anche questo fatto è compatibile con la presenza delle SS nella villa. Gli ufficiali, infatti, spesso si portavano dietro la famiglia e potrebbe essere che lì fosse anche nato un bambino".

I VIDEO A TESTIMONIANZA

La prima delle puntate che raccontano l'indagine nelle villa eporediese è già online sul canale della PDU 

Proponiamo di seguito il video della prima puntata dedicato all'indagine e quello girato nell'ex preventorio di Orio Canavese dove viene testimoniata la presenza del fantasma di un bambino di nome Francesco.

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