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Chivasso
26 Marzo 2023 - 12:10
L'acqua è un bene prezioso ed è condizione essenziale per la vita. Rappresenta uno dei problemi più seri dei nostri giorni, che in giro per il mondo sfocia in guerre di accaparramento. In pratica l’acqua è diventata ‘l’oro nero del domani’. Purtroppo, non sempre ci rendiamo conto di quanto sta accadendo, anche perché, quando apriamo il rubinetto, l’acqua scorre ed è come se nulla di nefasto altrove stesse succedendo. In effetti noi, ad oggi, possiamo ancora ritenerci fortunati ma, per contro, circa 1,9 miliardi di persone vivono in zone ad alto rischio di carenza idrica, un dato che entro il 2050 potrebbe aumentare fino a 3 miliardi.
Per fortuna nel chivassese vi è chi ogni giorno ci ricorda, con le sue innumerevoli attività legate al fiume, l’importanza che riveste l’acqua nel contesto locale e, di conseguenza, globale: sì, è proprio lei, l’associazione degli Amici del Po di Chivasso la quale, in occasione della “Giornata mondiale dell’acqua 2023”, ha organizzato due giornate di sensibilizzazione sull’importanza di una progettualità legata all’uso consapevole dell’acqua, per rispondere così alle più urgenti sfide idriche del nostro secolo.
La “Giornata mondiale dell’acqua” venne sviluppata dalle Nazioni Unite nell'ambito della Conferenza sull'Ambiente e Sviluppo (UNCED) di Rio de Janeiro nel 1992; dove si decise che il 22 marzo di ogni anno sia celebrato come "Giornata mondiale per l'acqua" (in inglese: World Water Day). La Giornata Mondiale dell'Acqua celebra l'acqua e accresce la consapevolezza della crisi idrica globale, ponendo degli obiettivi per cercare di richiamare l’attenzione pubblica sull’importanza vitale dell’acqua e promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche. L’edizione del 2023 è stata dedicata all’accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria.
Su questo sfondo, per la “Giornata mondiale dell’acqua 2023”, l’associazione Amici del Po di Chivasso ha lanciato la sua proposta nel territorio con l’intento di sensibilizzare maggiormente le persone sull’enorme potenziale offerto dalla natura, sulla possibilità che offre l’area strategica del chivassese per il monitoraggio delle acque con un monito specifico sui problemi connessi alla carenza e all’inquinamento dell’acqua. Adottando soluzioni basate sulla natura come - per citare un esempio: la riqualificazione ambientale che sta avvenendo nel parco fluviale del Po (parco del Bricel e del Sabiunè) - secondo l’associazione si può fare la differenza, contribuendo in modo sostenibile ed efficace a riequilibrare il ciclo idrico e a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, garantendo al contempo un incremento delle fonti di sostentamento e una maggiore tutela della salute.
“Si può fare la differenza”, è stato lo slogan adottato dagli Amici del Po nelle due giornate di venerdì 24 e sabato 25 marzo 2023, proprio come – a detta del presidente dell’associazione, Andrea Fluttero – “la fa il Colibrì di un’antica fiaba in cui il piccolo volatile, trovatosi innanzi a un grande incendio, invece di restare a guardare decide di agire, cercando di spegnerlo una goccia alla volta. Gli altri animali ridono di lui, allora il Colibrì risponde: Sto facendo quello che posso”.
Fluttero ha spiegato che “l’alterazione del ciclo dell’acqua sta minando i progressi in tutte le principali questioni globali con gravi ripercussioni quali la carenza di cibo, le guerre, immigrazione, i disastri naturali come inondazioni e siccità… Insieme si può fare tanto – ha continuato il presidente - ognuno di noi può fare la differenza, cambiando il modo in cui usiamo, consumiamo e gestiamo l’acqua nella vita di tutti i giorni.”
Il convegno in occasione della "Giornata mondiale dell’Acqua", organizzato dall'associazione Amici del Po di Chivasso
Il presidente di Amici del Po ha poi raccontato come si è svolta l’iniziativa, che li ha visti impegnati in due giornate: “Una l’abbiamo dedicata al convegno in occasione della "Giornata mondiale dell’Acqua", che si è tenuto presso la sala consigliare, grazie al sostegno ed al patrocinio del Comune di Chivasso ed al patrocinio dell'autorità Distrettuale di Bacino del Fiume Po e dell'ente Parco del Po piemontese. Vi è stata molta partecipazione, anche grazie al livello alto dei relatori. Il tema – ha reso noto l’ex primo cittadino di Chivasso – era rivolto ad un contesto in cui avremo sempre più difficoltà ad avere abbondanza di acqua. Per il momento – ha voluto specificare Fluttero - ne abbiamo ma dobbiamo imparare a gestirla nel migliore dei modi anche per il fatto che vi sono sempre meno precipitazioni nevose e la situazione dei nostri fiumi è deficitaria rispetto al passato. Se la situazione continua così bisognerà fare degli investimenti, come i vasi per trattenere più a lungo le piogge ed una migliore gestione dell’uso dell’acqua nei diversi usi plurimi: irriguo domestico, industriale e naturalistico-ambientale”
In sala erano presenti personalità che animano le realtà legate al tema dell’acqua. Tra di esse – per citarne alcune - Matteo Marnati, l’assessore regionale all’Ambiente; Secondo Barbero, direttore di Arpa Piemonte (l’agenzia di protezione ambientale); Monica Perroni, direttrice dell’Ente Parco del Po; Claudio Castello, sindaco di Chivasso, insieme all’assessore all’Ambiente Fabrizio Debernardi e all’assessore all’Istruzione Gianluca Vitale.
La giornata seguente si è svolta interamente al parco fluviale del Bricel, gremito di gente. “Sabato – ha raccontato Andrea Fluttero – abbiamo proposto dei giri in barca ed attrezzato un gazebo in cui abbiamo distribuito dei volanti per sensibilizzare sul consumo consapevole dell’acqua. Un grande parco fluviale così – ha rimarcato il presidente - merita un centro visite per le scuole e un punto di supporto logistico per gli Enti di controllo delle acque!”.
Ed ecco come, durante le due giornate, si è disvelata la lungimirante proposta lanciata dagli Amici del Po di Chivasso per attenuare la crisi idrica, che li vede coinvolti sul territorio e per il territorio. “Abbiamo messo in evidenza due fatti – ha dichiarato Andrea Fluttero – Il primo riguarda la riqualificazione del parco fluviale: stiamo lavorando, a supporto del Comune di Chivasso, per trovare un accordo con l’azienda Buzzi per demolire i fabbricati che ci sono verso l’Orco ed arriverà un’ulteriore somma di denaro in ambito PNRR ottenuti dalla Regione Piemonte e dal Parco del Po per le ri-naturalizzazioni: parliamo di un milione e centomila euro. In questo contesto abbiamo un parco fluviale che sta diventando molto grande, bello e frequentato da moltissime persone. Il Secondo fatto – ha continuato a raccontare Fluttero – riguarda le attività che la nostra associazione ha intrapreso e intraprenderà sul territorio, tra queste vi è già l’attività logistica di supporto ad Arpae”.
A tale proposito, rammentiamo che da un anno a questa parte gli Amici del Po di Chivasso supportano con le loro barche i prelievi di microplastiche del progetto Manta River dell’Arpae Emilia Romagna, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, l’AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po), Aree protette Po piemontese e la Regione Piemonte.
“Questo nostro modus operandi – ha commentato Andrea Fluttero - ci ha fatto capire che possiamo essere utili in quel ruolo lì ed ecco pronta la nostra terza osservazione: Chivasso è un nodo idraulico con tante acque diverse che potrebbe essere punto logistico per i tecnici degli Enti interessati a prelievi per misurare la qualità e la quantità delle diverse acque”. Scendendo in dettaglio, grazie ad una visione attenta dell’ecosistema ed una profonda conoscenza della materia trattata, Fluttero ha poi spiegato che “se andiamo a fare delle misurazioni all’acqua che arriva dal canale di Cimena, abbiamo l’acqua che arriva da Torino e da San Mauro, senza nessun affluente: in questo modo possiamo isolare l’acqua che esce da Torino. Ed ancora, se andiamo prima del Malone, possiamo misurare l’acqua del Po che arriva da Torino dopo che si è presa l’acqua del depuratore Po Sangone e, eventualmente, le acque in uscita da Settimo e Brandizzo. Se scendiamo a valle, si può, ad esempio, misurare l’acqua che esce dalle vallate del Malone. Infine – ha concluso Fluttero - ancora più in giù vi è l’acqua che esce da Orco e poi ancora quella che entra nel canale Cavour”.
In pratica, nella proposta degli Amici del Po, Fluttero ha fatto notare che sul territorio del chivassese, nel raggio di circa un chilometro, vi sono addirittura cinque posizioni da cui sarebbe possibile fare dei prelievi per misurare la qualità dell’acqua ed il loro quantitativo di microplastiche o altro. Una caratteristica che – a detta di Fluttero – “è abbastanza unica in provincia di Torino”.
L’ex sindaco di Chivasso ha poi raccontato che vi è un ulteriore proposta: “Visto che vi è un’area così bella e varrebbe la pena di fare un centro visite, visto che abbiamo fatto questa esperienza con Arpae e visto i punti di misurazione, allora perché non costruire un centro visite per le scolaresche che funga anche da punto di appoggio del Parco del Po e stazione di supporto logistico per il monitoraggio acque? L’associazione Amici del Po – ha terminato Fluttero - può fornire supporto logistico con proprie barche ai tecnici interessati a prelievi e monitoraggi. Ci lavoreremo sopra”.
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