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19 Dicembre 2025 - 09:36
Ci sono giornate che non si misurano con l’orologio, ma con le emozioni. Giornate che si imprimono negli occhi dei bambini e restano a lungo nel cuore di una comunità intera. È ciò che è accaduto mercoledì e giovedì nelle scuole di Verolengo, dove il Natale ha fatto il suo ingresso in punta di piedi… anzi, annunciato dal suono allegro di una campanella.
Mercoledì 17 dicembre, i volontari dell’Ambulanza di Verolengo hanno regalato ai bambini della Scuola Primaria e della Scuola dell’Infanzia un momento semplice e autentico: una merenda a base di pane e Nutella. Un gesto piccolo solo in apparenza, ma capace di scaldare i cuori. Mani appiccicose, risate spontanee e occhi che brillavano di felicità davanti a una fetta di pane preparata con amore. Perché, a volte, basta davvero poco per rendere speciale un pomeriggio e trasformarlo in un ricordo da custodire.
Poi, all’improvviso, l’attesa si è fatta magia. Dall’ingresso della scuola si è sentito il tintinnio di una campanella. I bambini si sono fermati, si sono guardati, hanno trattenuto il fiato. E lui è arrivato: Babbo Natale. Con il suo sorriso buono, la barba bianca e il sacco colmo di dolcezza, ha distribuito caramelle, accompagnando ogni dono con una carezza, una parola gentile, uno sguardo attento. Gli occhi scintillanti dei più piccoli dicevano tutto: la magia esiste davvero, se qualcuno ha il coraggio di farla vivere.
Ma il Natale a Verolengo non si è fermato qui. Anche giovedì 18 dicembre la scuola si è riempita di calore e di una presenza istituzionale sentita e sincera. La sindaca Rosanna Giachello, insieme alla vicesindaca Rosella Santoiemma, ha fatto visita alle scuole per portare gli auguri alle maestre, ai bambini e, idealmente, a tutte le loro famiglie. E poi, ancora una volta, da lontano si è sentito il suono inconfondibile della campanella: un tintinnio leggero che arrivava da giù, lungo i corridoi, capace di far fermare i bambini, accendere gli sguardi e far battere più forte il cuore. Babbo Natale stava tornando.
Classe dopo classe, sorriso dopo sorriso, le rappresentanti dell’Amministrazione sono entrate con panettoni, pandori e dolciumi, trasformando le aule in piccoli angoli di festa. Non una visita formale, ma un gesto di vicinanza autentica, capace di far sentire grandi e piccoli parte di una stessa comunità.
La sindaca Rosanna Giachello ha voluto rivolgere un pensiero affettuoso a tutti, sottolineando l’importanza di questi momenti di incontro, di ascolto e di condivisione, soprattutto in un periodo dell’anno in cui il valore dello stare insieme si fa ancora più forte: «Auguri a tutti voi e alle vostre famiglie».
A raccontare il senso profondo di questo appuntamento è stata la vicesindaca Rosella Santoiemma, che ha spiegato:
«Già dall’anno scorso dedichiamo questo momento alle nostre scuole – infanzia, primaria e secondaria di primo grado – per augurare ai bambini e alle loro famiglie un buon Natale. È importante far vedere ai bambini che ci siamo anche noi, perché scuola e Comune lavorano insieme in rete. Questo è sicuramente un punto di forza per i bambini, per le loro famiglie e per tutta la comunità di Verolengo». Parole dense di significato, che raccontano un paese dove nessuno resta indietro e dove l’educazione è davvero un percorso condiviso.
E i bambini? Loro non sono rimasti a guardare. Hanno cantato canzoni di Natale, recitato filastrocche imparate con impegno e orgoglio, regalato disegni colorati a Babbo Natale, realizzati con mani piccole ma cuori enormi. Gli hanno fatto domande curiose, sincere, a volte buffe, riempiendo le aule di risate e stupore. Qualcuno gli ha confidato i propri sogni, qualcun altro le proprie promesse.
I bambini della Scuola dell’Infanzia, con la serietà che solo i più piccoli sanno avere, hanno promesso di raccogliere i giochi, rifare il letto, mettere in ordine i vestiti, essere più ubbidienti e persino di dormire da soli nella loro cameretta. Babbo Natale ascoltava, annuiva, incoraggiava, come solo lui sa fare.
In quelle aule non c’erano solo caramelle e dolci, ma rispetto, attenzione e presenza. C’era la consapevolezza che crescere una comunità significa partire dai bambini, farli sentire visti, accolti e importanti.
E così, tra una campanella che suona, una fetta di pane e Nutella, una filastrocca recitata con emozione e un disegno donato con orgoglio, Verolengo ha vissuto un Natale autentico. Fatto di gesti veri, di volontariato, di istituzioni vicine e di una scuola che continua a essere il cuore pulsante del paese. Perché, in fondo, il Natale più bello è quello che si costruisce insieme.

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