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“Il talento più bello d’Italia 2025” ha 23 anni, studia a Torino ed è originario di Verolengo

Matteo Casale, iscritto per sorpresa dalla fidanzata, conquista il titolo e stupisce la giuria con kickboxing e crossfit ad Alassio

A volte basta un gesto d’amore, un pizzico di coraggio e un po’ di incoscienza per cambiare direzione a un’estate qualsiasi. Matteo Casale, 23 anni, ragazzo di Casabianca, frazione di Verolengo, studente di Economia e Finanza e venditore per una multinazionale, è l’esempio lampante di come una decisione presa “per gioco” possa trasformarsi in un’occasione straordinaria.

A iscriverlo al concorso nazionale “Il più bello d’Italia”, svolto ad Alassio, rinomata località turistica della Riviera Ligure, conosciuta per le sue spiagge, il celebre Muretto e le storiche manifestazioni dedicate alla bellezza, non è stato lui, ma la fidanzata Asia Burdisso, senza che lui sapesse, che lo ha sempre visto come un potenziale protagonista di quella passerella che per anni aveva osservato in vacanza ad Alassio.

Matteo Casale con la fidanzata Asia Burdisso

Lo scorso 24 agosto, sotto le luci del pontile di Alassio, Matteo Casale ha conquistato ben due fasce alla finale nazionale del concorso Il + bello d’Italia di Silvio Fasano, che ha visto in gara circa 50 finalisti provenienti da tutta Italia: terzo classificato assoluto e Il talento più bello d’Italia, riconoscimento attribuito per la sua performance sportiva.

La sfilata dei ragazzi davanti a una giuria femminile ha regalato una serata elegante e intensa, presentata dalla chivassese Barbara Morris, volto noto che ha condotto più volte questo concorso, e impreziosita dalla direzione artistica e dalle coreografie di Fabio Fallabrino. Madrina dell’evento, la conduttrice televisiva Barbara Francesca Ovieni, che ha portato sul palco grazia, carisma e un’atmosfera da grande spettacolo.

Matteo ricorda quel momento come una sorpresa totale. La fascia dedicata allo sport era già andata a un altro concorrente e lui si era convinto che la sua avventura fosse finita lì. Poi, l’annuncio inatteso: il titolo di “Talento più bello d’Italia” era suo. Accanto a lui, tra gioia e commozione, c’era Asia, che ha seguito ogni fase della serata con emozione e un pizzico di trepidazione: “Sinceramente non credevo di riuscire a conquistare nessuna delle fasce in palio, dal momento che erano presenti ragazzi molto validi e abituati a partecipare a certi livelli e certe competizioni. Nonostante questo ho partecipato con la massima serenità e voglia di divertirmi, mettendo in pratica le mie qualità e abilità con la prova di talento a sfondo sportivo. Al momento della premiazione, tra le varie fasce, c’era quella per lo sport, ma quando hanno proclamato un altro concorrente avevo perso un po’ le speranze. Alla fine però, con grande sorpresa, sono stato nominato vincitore della fascia IL TALENTO PIÙ BELLO D’ITALIA e terzo classificato generale. È stata una grande emozione sia per me che per Asia, che ha assistito con ansia e gioia a tutta la competizione.”

La prova sportiva presentata da lui non è nata senza ostacoli. Portare bilancieri o attrezzi da crossfit – che pratica a Chivasso con grande dedizione – era impossibile sul palco. Così ha deciso di tornare a una passione antica: la kickboxing, sport che ha iniziato a soli sei anni e che ha praticato per buona parte della sua vita. E così ha trovato un modo creativo per unire due mondi: la potenza e la resistenza del crossfit con il controllo e la tecnica della kickboxing. Il risultato? Una performance dinamica, intensa, originale. Esattamente ciò che ha conquistato la giuria: “La preparazione della prova è stata in realtà un po’ complicata, in quanto era difficile, anzi impossibile, portare sul palco gli strumenti che utilizzo quotidianamente per allenarmi (bilancieri su tutti). Così abbiamo deciso di rispolverare una mia vecchia passione, la kickboxing. Abbinare il crossfit e la kickboxing è stato facile, divertente e davvero soddisfacente perché ho portato su quel palco due grandi passioni, che mi hanno aiutato a raggiungere questo grande risultato. Lo sport è divertimento e sacrificio, e quando porta risultati come questi non si può che essere soddisfatti dei sacrifici fatti.”

Per Matteo, lo sport è disciplina e sacrificio, ma anche divertimento. È uno spazio in cui sentirsi sé stesso. Portarlo su un palco, di fronte a centinaia di persone, è stato un atto di coraggio che ha ripagato ogni sforzo.

Il concorso Il più bello d’Italia non è solo una passerella estiva: è una vera e propria vetrina nazionale. Come ricorda lo stesso organizzatore Silvio Fasano, negli anni il titolo è stato un trampolino di lancio per volti poi diventati icone della televisione e del cinema: Gabriel Garko, Giorgio Mastrota, Ettore Bassi, Paolo Conticini, Beppe Convertini, Vittorio Brumotti. Una storia che testimonia come bellezza, talento e determinazione possano davvero aprire nuove strade professionali.

Per Matteo, che vive la sua quotidianità tra studio, lavoro e palestra, è un mondo tutto nuovo. Sa che non è un cambiamento di vita radicale, ma riconosce che il palco di Alassio ha aperto opportunità che intende esplorare con calma e intelligenza.

Secondo lui, la forma fisica è importante, ma non basta: la vera bellezza risiede nella personalità, nel portamento e nel modo di presentarsi, come confermano anche i complimenti entusiasti dei suoi genitori, orgogliosi del suo traguardo.

Lui stesso confessa che la sua vita, dopo la vittoria, non è cambiata granché. Continua ad allenarsi, a lavorare, a studiare. Continua a essere lui. Però è consapevole che questo è solo l’inizio di un nuovo percorso, un sentiero che potrebbe condurlo verso sfilate, moda e – perché no – nuove competizioni: “In realtà per niente, o meglio poco. Continuo ad allenarmi, studiare e lavorare come facevo prima. Certo si sono aperte delle opportunità nel campo della moda e delle sfilate che dovrò essere bravo a sfruttare. Per me è un mondo nuovo nel quale sto cercando di entrare pian piano. E chissà che questa competizione non porti ad altre. Certo è che mi farebbe molto piacere riparteciparvi.”

Tra l’eleganza della serata e l’emozione del pubblico, ha affrontato il momento clou della competizione con determinazione e naturalezza: “La finale è stata una serata davvero bellissima e divertente, ricca di flash, applausi e complimenti. Quella sera ho conosciuto moltissime persone e professionisti che hanno aiutato me e gli altri concorrenti ad apparire al meglio sulla passerella. Man mano che si procedeva nella scaletta, tra un’uscita sul palco e l’altra, si avvicinava sempre più il momento delle prove di talento e cresceva l’agitazione. Giunto sul palco però ho lasciato andare l’esitazione e ho semplicemente fatto quello che avevo preparato e che sapevo fare… Ognuno dovrebbe fare ciò che sente, senza dare importanza al pensiero degli altri. Spesso ci togliamo soddisfazioni per paura di qualcosa che non conosciamo.”

La storia di Matteo Casale è la storia di un talento che nasce per caso, o forse no. Perché dietro a quel “gioco” orchestrato da Asia, c’era l’occhio di chi lo conosce davvero. Dalla palestra al palco, dalla timidezza alla vittoria, dalla normalità al riconoscimento nazionale: ha dimostrato che anche le strade più inattese possono trasformarsi in opportunità. E, passo dopo passo, sta costruendo un percorso che potrebbe portarlo molto più lontano di quanto immagini.

 

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