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Barchette di carta per la pace navigano con la Sumud Flotilla

Dallo Zac! alla fontana di Camillo Olivetti, un corteo spontaneo e festoso ha trasformato la città in un porto simbolico: un augurio di buon viaggio alla flottiglia diretta a Gaza.

Oggi, allo Zac!, decine di persone si sono ritrovate per piegare fogli di carta e trasformarli in piccole barche, fragili e leggere, pronte a solcare il mare, un laghetto o anche solo una pozzanghera d’acqua.

Da lì è partito un corteo spontaneo che ha attraversato la città fino a raggiungere la fontana di Camillo Olivetti. Un luogo simbolico che, per qualche ora, si è trasformato in un porto immaginario. Qui, grandi e bambini hanno adagiato le barchette ai bordi della vasca, una accanto all’altra, come a formare una flotta.

Il gesto, tanto delicato quanto incisivo, come augurio alla Global Sumud Flotilla, pronta a salpare verso Israele per portare sostegno alla popolazione di Gaza. Un modo festoso per lanciare un messaggio serio e urgente: che il mare non diventi ancora una volta il teatro della violenza e della prepotenza, che nessun equipaggio venga trattato come nemico solo perché porta con sé parole di pace e non armi.

Le voci si sono intrecciate in un coro discreto ma deciso: “Buon vento, Flotilla di Pace!”. Non un semplice saluto, ma un impegno morale. Una risposta chiara a quel ministro israeliano che considera “terroristi” coloro che scelgono la via della solidarietà.

C’era sconforto, sì, nelle mani che affidavano all’acqua della fontana quei piccoli origami. Lo sconforto di una città che da anni scende in piazza e che tutto vuole fare, salvo restare indifferente. Ogni barchetta un pensiero, una preghiera laica, un filo che unisce Ivrea al Mediterraneo, la fontana di Camillo al mare aperto.

Piccole, fragili, eppure cariche di una forza che nessuna tempesta potrà mai cancellare.

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