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Assietta, 277 anni dopo: tamburi, fiaccole e uniformi per la battaglia simbolo dell’identità piemontese

Si celebra la Festa del Piemonte: storici in marcia, messa in lingua, canti alpini e ricostruzioni militari per onorare l’epopea del 1747

Assietta, 277 anni dopo: tamburi, fiaccole e uniformi per la battaglia simbolo dell’identità piemontese

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“Noiàutri i bogioma nen da sì”. È al grido che fece arretrare l’esercito francese di Luigi XV che il Piemonte tornerà a stringersi domenica 20 luglio attorno al Colle dell’Assietta, dove si terrà l’annuale rievocazione della battaglia del 19 luglio 1747, episodio chiave della storia sabauda e oggi cuore simbolico della piemontesità. L’iniziativa è organizzata per la 57ª volta dall’“Associassion Festa dël Piemont al Còl ëd l’Assieta”, e quest’anno rappresenta anche la terza edizione ufficiale della Festa del Piemonte, istituita con legge regionale e promossa dal Consiglio regionale.

Il programma si aprirà sabato 19 luglio con l’allestimento del campo militare storico: dalle 15 i rievocatori accoglieranno i visitatori illustrando usi, abiti, armi e abitudini del 1747. In serata si svolgerà la tradizionale fiaccolata fino all’obelisco commemorativo, seguita dal falò alla casa cantoniera, in un’atmosfera carica di memoria e suggestione.

La giornata centrale sarà quella di domenica 20 luglio, con inizio alle 9.45 per l’alzabandiera, seguito dalla Santa Messa in piemontese e dalla commemorazione ufficiale dei caduti. Il momento culminante sarà alle 11.45 con la rievocazione storica della battaglia, a cura di diversi gruppi, tra cui il Pietro Micca e il Coordinamento Rievocazioni Storiche 1600–1700. Dopo la pausa pranzo, si riprenderà con canti e danze popolari: ad animare il pomeriggio saranno la Filarmonica di Cavour e il Coro Alpino di Rivoli. Alle 15 sarà presentato il volume La Battaglia dell’Assietta e la campagna militare alpina del 1747, e infine alle 17 si concluderà con l’ammainabandiera.

L’iniziativa, che da oltre mezzo secolo porta centinaia di appassionati sullo spartiacque tra Val di Susa e Val Chisone, intende rinnovare il legame tra storia e identità, recuperando non solo il ricordo dell’impresa militare, ma anche la lingua, la musica e la cultura popolare piemontese. Un’occasione unica per riflettere sul significato di appartenenza e per riscoprire la “piemontesità” come sentimento attivo e condiviso, non solo come memoria da custodire.

A ricordarlo è anche Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale, che ha sottolineato come “la vittoria all’Assietta sia diventata un punto di riferimento per i piemontesi, uno dei rari successi in campo aperto dell’esercito sabaudo, che dimostrò caparbietà e coraggio in un momento cruciale per la difesa del territorio”. La battaglia del 1747 fu infatti decisiva non solo sul piano militare, ma anche politico e diplomatico, ponendo le basi per l’allargamento dei confini piemontesi sancito un anno dopo dalla pace di Aquisgrana.

In un’epoca di memoria spesso liquida e identità frammentate, la Festa dell’Assietta rappresenta un raro esempio di continuità collettiva, capace di tenere insieme rievocazione storica e sentimento civico, con un approccio che valorizza il patrimonio storico non come nostalgia, ma come strumento per costruire comunità e coesione.

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