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La Canavesana d’Epoca torna a Salassa: un viaggio a pedali nel mito del ciclismo italiano

Abbigliamento vintage, biciclette d’altri tempi e strade canavesane per 65 chilometri di emozioni a pedali. Tra mostra scambio, pedalata enogastronomica e pasta party, rivive lo spirito de “L’Eroica”

La Canavesana d’Epoca torna a Salassa

La Canavesana d’Epoca torna a Salassa: un viaggio a pedali nel mito del ciclismo italiano

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Non è solo una corsa, è un viaggio nel tempo. Domenica 8 giugno 2025, torna a SalassaLa Canavesana d’Epoca”, l’appuntamento più atteso dagli amanti del ciclismo storico e delle atmosfere d’altri tempi. Nata nel 2011 sull’onda de “L’Eroica” toscana, la manifestazione canavesana si è conquistata negli anni un posto d’onore nel cuore dei ciclostorici del Nord Italia e quest’anno è ufficialmente inserita nel circuito delle Ciclostoriche di Lombardia 2025.

Sessantacinque chilometri da percorrere in sella a biciclette d’epoca, con ciclisti e cicliste rigorosamente in tenuta vintage, per evocare il fascino rude e poetico delle imprese su due ruote di un tempo che fu. Dietro le quinte, a far girare le ruote dell’organizzazione, ci sono il Team Fuori Onda Bike e l’ASD Sutalatur Bike, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino.

Il programma parte già sabato 7 giugno, con una pedalata enogastronomica nel pomeriggio (ritrovo alle 13.30), aperta a tutte le biciclette, ma con un occhio di riguardo per quelle d’epoca. A seguire, spazio al gusto con la Cena dei Canavesani (alle ore 20, su prenotazione), dove i partecipanti potranno assaporare un menù tipico piemontese a 30 euro.

La domenica si entra nel vivo: dalle 7.30 inizierà la distribuzione dei pacchi gara, mentre la partenza ufficiale è prevista alle 9.30. Il cuore dell’evento sarà il villaggio espositivo a Salassa, con mostra scambio di accessori e abbigliamento d’epoca, pasta party, premiazioni e uno spirito di festa che va oltre la fatica della pedalata.

“La Canavesana d’Epoca” non è solo sport: è memoria collettiva, passione condivisa, cultura del territorio. Un modo per rendere omaggio a chi la bicicletta l’ha fatta diventare leggenda, e per scoprire (o riscoprire) le strade, i sapori e l’identità del Canavese a colpi di pedale.

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