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Monopattini e bici elettriche in arrivo, ma solo se li prendi (e lasci) dove dice il Comune

Parte la sperimentazione del “mobility sharing”: due anni per capire se a qualcuno davvero servirà

Monopattini e bici elettriche in arrivo, ma solo se li prendi (e lasci) dove dice il Comune

Monopattini elettrici (foto archivio)

A Settimo Torinese arrivano i monopattini e le bici elettriche in sharing. Ma attenzione: niente mezzi parcheggiati ovunque, come si vede a Torino o a Milano. Qui si potrà prenderli e lasciarli solo in alcune postazioni fisse, decise dal Comune. Nessuna libertà di movimento: sarà una libertà con fermate obbligate.

L’iniziativa, annunciata come un passo verso la sostenibilità e la modernità, parte in via sperimentale e durerà due anni. Il servizio sarà gestito dalla società emTransit s.r.l., con sede a Milano, che ha vinto la gara indetta dall’Amministrazione comunale. A loro carico tutti i costi: il Comune, almeno sulla carta, non spenderà un euro.

L’obiettivo è quello – dichiarano da Palazzo Civico – di “offrire un’alternativa all’auto privata e ridurre l’inquinamento”. In pratica, se tutto va come previsto, i cittadini potranno muoversi con mezzi elettrici senza bisogno di possederli, scaricando un’app, localizzando la bici o il monopattino più vicino (cioè il più vicino tra quelli nelle famose stazioni) e pagando la corsa. Fine. Al termine del giro, però, attenzione il mezzo dovrà essere riportarlo esattamente in uno dei punti autorizzati.

Insomma, non si potrà lasciare sotto casa, magari accanto al bidone del vetro o davanti al bar. 

Le stazioni, che non sono ancora state comunicate ufficialmente ma che sono già pronte nella planimetria del progetto, diventeranno quindi i luoghi deputati al nuovo “traffico leggero”.

monopattini elettrici

Tutto bene? Più o meno. Resta da capire se e quanto verranno usati, e soprattutto da chi.

Perché la verità è che a Settimo la mobilità alternativa stenta ancora a decollare. I mezzi pubblici funzionano a singhiozzo, le piste ciclabili sono spezzettate e spesso inutilizzabili, e la cultura dello spostamento “green” è più una buona intenzione che un’abitudine consolidata. In questo contesto, l’arrivo del mobility sharing elettrico è più una scommessa che una rivoluzione.

Curioso anche che alla manifestazione di interesse abbiano risposto solo due aziende. Non proprio una pioggia di offerte per un servizio popolare in tutto il mondo. Alla fine, la scelta è ricaduta su emTransit, che ha ottenuto il punteggio migliore secondo la Commissione incaricata di valutare le proposte.

Il servizio potrà partire solo dopo che la società avrà depositato la documentazione necessaria e firmato la convenzione con il Comune. Da quel momento scatteranno i due anni di sperimentazione, durante i quali i cittadini potranno testare il servizio e, magari, affezionarsi a questa nuova modalità di spostamento.

Ma servirà davvero? Lo diranno i numeri, le corse effettuate, le biciclette rimesse al loro posto. Per ora, l’unica certezza è che a Settimo si continua a parlare di mobilità sostenibile — ma tra il dire e il pedalare, spesso, c’è di mezzo una buca o una stazione.

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