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La doppia vita di Cecilia: Michela Panichi presenta il suo romanzo a Ivrea

Sabato 17 maggio alla Libreria Azami l’autrice finalista al Premio Calvino racconta un’adolescente divisa tra due identità, un nome e un’estate che cambia tutto

La doppia vita di Cecilia

La doppia vita di Cecilia

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Sarà sabato 17 maggio alle 18.30, alla Libreria Azami di Ivrea, in via Quattro Martiri 1, l’appuntamento con Michela Panichi, che in dialogo con Cecilia Belletti presenterà il suo romanzo La Cecilia”, pubblicato da Nottetempo Edizioni. Un libro che ha lasciato il segno: nel 2024 è stato finalista al Premio Italo Calvino. «Sarà un evento azzeccatissimo – scherzano i titolari della libreria, Sergio Gario e Manè Townsend –. Chi più adatta, infatti, della nostra Cecilia per parlare della Cecilia dell'autrice?»

La Cecilia” è una storia di formazione, identità e metamorfosi, capace di tenere il lettore in equilibrio costante tra realtà e percezione, tra corpo e pensiero. «Quando nasci il nome non te lo scegli – spiegano gli organizzatori –. Quello di Cecilia lo ha deciso suo padre e per questo è speciale. Tre sillabe piene, che sanno di pulito come il legame con lui, ma si sporcano quando le pronuncia sua madre, accorciando il nome alle prime quattro lettere». Un nome, una frattura. Una consapevolezza che esplode durante l’estate dei tredici anni, passata come sempre a Ischia. È che Cecilia, grazie al fratello minore, scopre che il suo nome appartiene anche a un verme anfibio, una specie che non presenta evidenti differenze di genere. Il cortocircuito è servito.

Nel romanzo si susseguono sogni marini infestati da creature misteriose, liti genitoriali enigmatiche, il primo ciclo mestruale e una femminilità tanto odiata quanto ineluttabile. Eppure, in un angolo di mondo chiamato Maronti, Cecilia scopre una via di fuga: un gruppo di adolescenti la scambia per maschio, e lei decide di non correggerli. Adotta il nome del fratello, Luca, e vive così un’intera estate a metà tra due vite. Se con i genitori è femmina, ai Maronti è maschio. Lo è soprattutto per Alba, una ragazzina magnetica e sfrontata, che con la sua disinvoltura erotica la attrae e la terrorizza. In questo spazio liminale, Cecilia tenta di rispondere alla domanda più ardua: chi è davvero e chi vuole diventare.

Michela Panichi, classe 2000, è nata a Napoli, dove risiede. Nel 2020 ha vinto il Campiello Giovani con il racconto Meduse, e un altro suo testo è stato pubblicato nell’antologia Quasi di nascosto (Accento Edizioni). Nel 2024 ha partecipato al master Rai in Scrittura seriale di fiction, portando nella scrittura narrativa una sensibilità che dialoga con l’immaginario visivo e seriale contemporaneo.

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