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Chet Baker, l’ultimo soffio a Torino: le foto inedite di Luciano Viotto diventano mostra

Scatti leggendari per ricordare un grande del jazz e un fotografo che lo amava più della sua carriera

Chet Baker, l’ultimo soffio a Torino: le foto inedite di Luciano Viotto diventano mostra

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Un click nel buio del Teatro Carignano. Luciano Viotto, appassionato cultore del jazz e fotografo per passione, immortalava Chet Baker il 21 aprile 1988, pochi giorni prima della tragica caduta dal secondo piano di un albergo ad Amsterdam, che il 13 maggio avrebbe spento per sempre il suono della sua tromba. Quegli scatti, fino a oggi rimasti custoditi come frammenti preziosi di memoria, diventano ora una mostra: “Scatti d’autore”, allestita nel foyer della Città metropolitana di Torino, in corso Inghilterra 7, per rendere omaggio a Viotto, scomparso nel 2024 a soli 67 anni.

Non era un professionista dell’obiettivo né un musicista, ma un funzionario pubblico, urbanista alla Provincia di Torino dal 2005, e poi alla Città metropolitana, appena andato in pensione. Ma chi lo conosceva, sapeva bene che il jazz era la sua vera lingua madre. La discografia completa di Miles Davis che aveva curato ne è un segno. Le immagini di Baker sul palco, un testamento.

Il concerto al Carignano fu un evento irripetibile: sul palco con Baker, una formazione stellare composta da Enrico Rava, Franco D’Andrea, Massimo Urbani, Giovanni Tommaso e Roberto Gatto. Ma la presenza del leggendario trombettista fu tutt’altro che scontata. Fermato alla dogana francese, fu liberato solo grazie all’intervento di un avvocato e arrivò trafelato per il secondo set. Nonostante tutto, fu un’esibizione memorabile, un addio inconsapevole. E Viotto c’era.

La mostra – organizzata da Città metropolitana di Torino con Torino Jazz Festival e Fondazione per la Cultura Torinoinaugura il 22 aprile alle ore 16. Saranno presenti la famiglia di Luciano Viotto, Lorenza Cattadori di Musica Jazz e il sassofonista Gianni Denitto. Sarà visitabile fino al 5 maggio, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 (chiusa nei weekend e nei giorni festivi). Ingresso gratuito.

Un’occasione per rileggere una pagina straordinaria della storia del jazz e per salutare un uomo che, dietro l’obiettivo, ha saputo cogliere l’anima fragile e intensa di un artista che, fino all’ultimo soffio, ha vissuto con la tromba tra le labbra.

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