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04 Aprile 2025 - 15:47
Il Piemonte del vino cambia volto: a Vinitaly debutta l’eccellenza come sistema (foto di repertorio)
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Data di inizio 06.04.2025 - 00:00
Data di fine 06.04.2025 - 00:00
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Il vino piemontese si presenta al mondo con una nuova pelle, un'identità condivisa e una strategia che punta in alto. A Vinitaly 2025, la più importante fiera internazionale del settore, il Piemonte gioca da protagonista con l’Area Piemonte, un hub di 1.500 metri quadrati che ospita 107 produttori e i 14 consorzi di tutela, simbolo tangibile della forza di una filiera che ha scelto di parlare con una voce sola.
L’edizione di quest’anno segna una svolta epocale per la comunicazione del comparto: debutta il marchio “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte”, una nuova identità visiva e narrativa che accompagnerà le produzioni agroalimentari a denominazione d’origine della regione.
«È un palcoscenico internazionale per il nuovo corso dell’eccellenza made in Piemonte. I nostri vini, i nostri prodotti, il nostro turismo ora si presentano con un’unica bandiera, forte e riconoscibile», ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio, affiancato dall’assessore al Commercio e Agricoltura Paolo Bongioanni.
Ma non è solo questione di immagine: viene introdotta anche una nuova indicazione geografica allargata “Piemonte” da affiancare alle etichette dei vini Doc e Docg, con l’obiettivo di rafforzarne il legame identitario e l’impatto commerciale sui mercati internazionali.
«Con questi strumenti inauguriamo un nuovo approccio, un cambio di marcia per promuovere il nostro territorio attraverso i suoi prodotti: ambasciatori del Piemonte nel mondo, motori di sviluppo e redditività per i nostri produttori», ha sottolineato Bongioanni, che ha definito Vinitaly 2025 «un anno di svolta».
Nel cuore dell’evento, la proclamazione dell’Alta Langa Docg come Vino Piemontese dell’Anno 2025: il Metodo Classico della regione, in continua ascesa qualitativa e di immagine, sarà protagonista nei grandi eventi istituzionali del territorio. La presidente del Consorzio Alta Langa Maria Cristina Castelletta riceverà il Premio Angelo Betti – Benemeriti della viticoltura 2025, a sancire il riconoscimento nazionale del lavoro svolto.
Tra gli appuntamenti di rilievo, spiccano i confronti su temi chiave: dal ruolo del vino nella dieta mediterranea alla presentazione della candidatura Unesco del Roero come Buffer Zone, fino all’analisi del settore biologico e agli scenari futuri su sostenibilità e nuovi consumi. Momenti che rafforzano l’idea del vino come bene culturale, economico e sociale.
Grande attesa anche per il ritorno del Ristorante Piemonte, affidato allo chef stellato Massimo Camia, che proporrà piatti simbolo del territorio come gli asparagi del Roero, i gobbi di salsiccia di Bra o il biancostato di vitellone Piemontese, in abbinamento ai migliori Doc e Docg della regione.
Il Piemonte, con 60 denominazioni d’origine (19 Docg e 41 Doc), si conferma la prima regione italiana per numero di vini certificati. L’88% della produzione vinicola è a denominazione, contro una media nazionale del 52%, e nel 2024 ha toccato i 2 milioni di ettolitri, di cui oltre 1,8 imbottigliati.
L’export è il secondo in Italia per valore dopo il Veneto, con 1,2 miliardi di euro, pari al 16% del totale nazionale. Il prezzo medio all’export dei rossi piemontesi Dop è tra i più alti (11,9 €/litro), segno della forte reputazione internazionale del marchio Piemonte. L’Asti e Moscato d’Asti guidano per numero di bottiglie, mentre il Barolo è tra i vini più performanti per valore (253 milioni di euro).
Ma se i mercati storici restano fondamentali (USA, Germania, UK), cresce l’attenzione verso nuove destinazioni: «Negli ultimi cinque anni abbiamo visto aumenti record in Australia (+205%), Francia (+187%), Corea del Sud (+117%). È un segnale chiaro: i nostri vini parlano a tutto il mondo», ha affermato Francesco Monchiero, presidente di Piemonte Land of Wine.
E sulla scelta di un’unica etichetta “Piemonte” aggiunge: «Il nome Piemonte è già una garanzia. Dargli un ruolo trasversale nelle denominazioni significa unire, valorizzare e comunicare meglio. Come avviene nelle grandi regioni vinicole francesi, è il passo giusto per affermare il nostro primato».
Vinitaly 2025 si conferma dunque piattaforma di lancio per una nuova era del vino piemontese: un’epoca che non punta solo sulla qualità, già riconosciuta, ma su una strategia corale e lungimirante, capace di trasformare ogni bottiglia in ambasciatrice del territorio.
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