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Sant'Antonio Abate: un rito che fonda le radici nel tempo

Leini è pronta per le celebrazioni di Sant'Antonio Abate

 Sant'Antonio Abate: un rito che affonda le radici nel tempo

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Domenica 19 gennaio, la comunità di Leini si riunirà per celebrare la tradizionale festa di Sant’Antonio Abate. Un appuntamento atteso che unisce fede e tradizione, e che quest’anno si preannuncia particolarmente partecipato.

Dopo la Santa Messa delle 9.30, con la benedizione dei frutti della terra, officiata da don Riccardo Robella, si passerà alla benedizione degli animali e dei mezzi agricoli sul sagrato della chiesa. A seguire, un agriaperitivo e il pranzo comunitario al palazzetto “Falcone”.

La celebrazione di Sant'Antonio Abate a Leini è un appuntamento fisso che ogni anno si arricchisce di partecipanti e nuove tradizioni. Oltre alla classica benedizione dei mezzi da lavoro, che ogni anno vede le aziende agricole del territorio sfilare con i propri mezzi, sta prendendo sempre più piede anche quella dedicata agli animali domestici.

“Fissa il tuo cane negli occhi e prova ancora ad affermare che gli animali non hanno un’anima”, scriveva Victor Hugo e ogni anno, questa frase sembra riecheggiare.

L'immagine di cani, stretti tra le braccia dei loro padroni, mentre ricevono la benedizione, è un toccante promemoria del profondo legame che ci unisce ai nostri animali. Un legame che trascende le parole e che si celebra in questo rito antico e sempre attuale.

Locandina 

Ma veniamo alla figura di Sant'Antonio Abate, profondamente radicata nell'immaginario collettivo come protettore degli animali. Quali sono le origini di questo legame così forte?

Il legame tra Sant'Antonio e il mondo animale fonda le sue prime radici nel Medioevo, periodo in cui si assiste a una fioritura di culti e devozioni popolari. È proprio in questo contesto storico che si è sviluppata l'iconografia che associa il santo al maiale, un'immagine che diventerà poi universalmente riconosciuta.

Un ruolo fondamentale nella diffusione del culto di Sant'Antonio e nel consolidamento del suo legame con gli animali è giocato dagli Ordini Antoniani. Questi ordini religiosi si dedicavano all'assistenza ai pellegrini e alla cura dei malati affetti da "fuoco di Sant'Antonio".

Gli Antoniani, per curare questa malattia, utilizzavano un unguento a base di grasso di maiale. Questo fatto, unito alla diffusa credenza popolare nelle proprietà curative degli animali, contribuì a creare un'associazione tra Sant'Antonio, il maiale e la guarigione.

Il legame fra il Santo e gli animali si è consolidato nel tempo e ne è derivata la tradizione di benedire gli animali proprio nel giorno dedicato a Sant'Antonio Abate.

La benedizione degli animali è, quindi, un modo per rafforzare il legame tra l'uomo e la natura oltre che portare avanti un rito volto a proteggere la terra, i contadini e la vita nel campi. 

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