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Ivrea
28 Marzo 2023 - 00:14
Giorgio Soavi
Dettagli evento
Data di inizio 30.03.2023 - 21:00
Data di fine 21.01.2024 - 23:00
Località
Tipologia
Prezzo 7,00 €
La mostra “L’arte raccontata da Giorgio Soavi”, realizzata dalla Città di Ivrea in sinergia con l’Associazione Archivio Storico Olivetti, sarà prorogata fino al 21 gennaio 2024.
La mostra, dedicata al centenario dalla nascita di Giorgio Soavi conclude il ciclo delle sei mostre “Olivetti e la Cultura nell’impresa responsabile”, programma pluriennale di iniziative che il Museo Civico della Città di Ivrea e l’Associazione Archivio Storico Olivetti hanno curato dal luglio 2021 a oggi per rendere fruibili al grande pubblico le opere d’arte della raccolta Olivetti, in stretta relazione con la documentazione storica che ne ricostruisce i processi di acquisizione.
Le mostre hanno reso disponibile un patrimonio culturale di documenti, filmati e fotografie, che la società Olivetti ha commissionato e acquistato negli anni e che riconosce il valore della cultura come fattore di crescita della società, dalla fabbrica al territorio. L’iniziativa è stata resa possibile dall’accordo siglato nel febbraio 2020 dal Comune di Ivrea, dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, TIM e , con l’obiettivo di valorizzare e rendere disponibile la raccolta di opere d’arte dell’azienda di Ivrea.
Anche per questa sesta e ultima mostra il pubblico ha apprezzato un percorso di visita che permette di ammirare uno straordinario intreccio di oltre cento opere d’arte della raccolta Olivetti – oggi TIM - (da Marini a Theimer, da Vallorz, a Ferroni, da Mattioli a Mucchi, da Scalco a Bottoni) e scritti editi di Soavi, restituendo il valore culturale di una narrativa dell’arte di grande fascinazione.
Un rapporto, quello tra letteratura e arte, che attraverso la produzione letteraria di Soavi diviene fulcro generativo di una sorta di nuovo modello storico-critico che nasce da una grande familiarità con la pittura e i pittori.
Mentre il Museo si prepara a concludere questo importante ciclo di mostre con un riallestimento delle collezioni e nuove iniziative di grande rilievo, la visita alla mostra ancora in corso si arricchisce di nuove visite guidate che permetteranno di conoscere al meglio la figura poliedrica di Giorgio Soavi e le opere di tanti artisti da lui commentate con scritti e note critiche.
Questo il calendario delle nuove visite guidate, che saranno curate da Paola Mantovani, direttrice del museo, e da Marcella Turchetti, storica dell'arte e conservatrice dell’Associazione Archivio Storico Olivetti:
venerdì 24 novembre ore 16,30,
domenica 3 dicembre ore 16,00,
giovedì 14 dicembre ore 16,30,
domenica 7 gennaio ore 16,00,
giovedì 11 gennaio ore 16,30,
domenica 21 gennaio ore 16.
Amico e frequentatore di riconosciuti artisti del secolo scorso, da Giacometti a Balthus, scopritore di giovani talenti nel campo dell’arte poi affermatisi anche grazie al suo istinto e intuito, da Folon a Pizzigoni, per Soavi la pittura è alimento che nutre la scrittura, impulso vitale che ci restituisce una ricchissima produzione da non critico d’arte, quale intendeva essere.
Finissimo conoscitore ed esperto delle arti grafiche, compratore onnivoro di oggetti di cancelleria e strumenti di pittura come pennelli, carte, colori, collezionista di opere d’arte e oggetti del quotidiano, Soavi ha costruito nel tempo una densa e intrigante corrispondenza con moltissimi artisti all’interno della sua straordinaria attività per la società Olivetti, nell’ambito dell’Ufficio Progettazioni Speciali.
Il posacenere ideato da Soavi
A lui si devono iniziative aziendali quali l’avvio della produzione di un’agenda da tavolo (la prima nel 1969 con gli acquerelli di Jean-Michel Folon) durata trent’anni, la nascita di una collezione di libri strenna aziendali con opere della letteratura mondiale illustrate da artisti che diventeranno noti al pubblico sulla scena internazionale (da Roland Topor a Ludmil Siskov, da Bruno Caruso a Rosario Morra), produzione di multipli, oggetti di design e opere grafiche a tiratura limitata come oggetti regalo da parte dell’azienda (dal foulard di Folon al press papier da lui stesso disegnato, dal multiplo di Theimer a quello di Mitoraj).
La mostra propone uno straordinario intreccio di oltre cento opere d’arte della raccolta Olivetti – oggi TIM - (da Theimer a Bottoni, da Mattioli aVallorz, da Marini a Ferroni, da Selden a Scalco) e scritti editi di Soavi, restituendo il valore culturale di una narrativa dell’arte di grande fascinazione anche per un pubblico non specializzato.
Un rapporto, quello tra letteratura e arte, che attraverso la produzione letteraria di Soavi diviene fulcro generativo di una sorta di nuovo modello storiografico che nasce da una grande familiarità con la pittura e i pittori; un cowboy tra i pittori – così Giuliano Briganti definisce Soavi - che frequenta e sceglie a suo gusto, per dare vita a moderne “historiettes” sugli artisti del Novecento che trovano un controcanto nelle straordinarie mostre e iniziative editoriali realizzate per la società Olivetti per almeno tre decenni. E in tale senso la pittura e i pittori risultano un pretesto per dare linfa al filtro della sua immaginazione, per inventare storie, racconti, memorabili “ritrattini” di grandi artisti del secolo scorso.
Prolifica e ricca è la sua produzione letteraria e pubblicistica: alcune decine di romanzi a sfondo autobiografico (da Le spalle coperte del 1951 aIl Conte del 1983 dedicato ad Adriano Olivetti), raccolte di poesie (da 23 poesie del 1947 a poesie per noi due con disegni di Guttuso, del 1972) e una narrativa incessante nel racconto di piccole storie di decine di artisti conosciuti e amati (Giacometti, Sutherland, Folon, Balthus, tra i molti), anche attraverso prefazioni ai cataloghi di mostre e rubriche su periodici italiani (Figure sul settimanale “Epoca”, Guardando su “AD”, la rubrica Letteratura & Arti su “il Giornale”, ne sono alcuni esempi).
Nell’anno del centenario dalla nascita di Giorgio Soavi (1923-2008), la mostra muove un primo compiuto passo nello svelare al pubblico uno scrittore di frontiera, una figura di letterato ibrida nel campo della critica d’arte, uno spirito libero che prima di tutto doveva nutrire con l’arte quella insaziabile fame per la scrittura che lo ha assillato per tutta la vita, e che nell’equipaggio di quella grande “portaerei” che è stata per molti la Olivetti, ne ha connotato sul piano culturale molti progetti.
La viva voce di Soavi in “Com’è uno scrittore”, filmato curato e realizzato dallo scrittore e produttore Grytzko Mascioni nel 1967 per la Radiotelevisione Svizzera Italiana, e alcune testimonianze di artisti e amici, per la regia di Davide Maffei, impreziosiscono la prima retrospettiva in assoluto sullo scrittore, nell’anno del centenario dalla nascita e a compimento del ciclo di mostre sulla raccolta di opere d’arte Olivetti.
L’organizzazione e il coordinamento della mostra, nonché l’ideazione dell’allestimento sono stati curati direttamente da Costanza Casali, Assessore alla Cultura del Comune di Ivrea, come nelle mostre precedenti del ciclo “Olivetti e la Cultura nell’impresa responsabile”, mentre il progetto scientifico è stato curato da Paola Mantovani (Museo Civico “P.A. Garda”) e Marcella Turchetti (Associazione Archivio Storico Olivetti) ed è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione di Albertina e Michele Soavi e di molte persone che hanno lavorato con Soavi nel grande universo Olivetti e oltre i suoi confini: Rosario Morra e Gloria Vianello, Natalia Corbetta, Maurizio Bottoni, Davide Pizzigoni, Gianni Biolcati e Sidonella Vanelli, nonché del personale del museo civico, dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e dell’Archivio TIM.
Gaetano Adolfo Maria di Tondo, Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, dice: “Con la mostra su Giorgio Soavi, sesto appuntamento del ciclo espositivo “Olivetti e la Cultura nell’impresa responsabile”, inaugura oggi l'ultima tappa di un percorso culturale di successo, del quale siamo orgogliosi e che, nell'anno di Ivrea Capitale Italiana del Libro, ha permesso alle persone arrivate in città di scoprire ancora più a fondo la ricchezza del territorio, generando valore per la comunità con un turismo non solo di prossimità.
Nel solco di una costante ricerca anche questa mostra rappresenta un impegno importante nei confronti della comunità che, attraverso l'esposizione di oltre 350 opere, ci permette di mostrare un punto di vista inedito sulla storia e i valori olivettiani, ben incarnati da Soavi durante la propria attività culturale per l’azienda Olivetti. Dopo i percorsi digitali di approfondimento in realtà virtuale delle prime mostre, il nuovo allestimento tecnologico visibile al Museo Garda, conclude questo ciclo espositivo, in coerenza con la storia di innovazione di questa azienda, che ancora oggi guarda con successo al futuro come parte integrante di TIM Enterprise. Questi anni trascorsi insieme e queste 6 mostre realizzate con cura, passione, fatica, emozioni e creatività negli allestimenti, sono la dimostrazione che una collaborazione tra Pubblico e Privato è possibile, e genera risultati positivi non solo sul territorio, diventando volano di sviluppo. Ringrazio quindi tutte e tutti coloro che hanno preso parte a questa fantastica avventura, l’Amministrazione Comunale di Ivrea, e in particolar modo l’Assessore alla Cultura Costanza Casali che ha creduto in questo progetto di valorizazione del patrimonio olivettiano sin dal primo giorno.”
La visita guidata è compresa nel costo dell’ingresso.
Prenotazione obbligatoria presso
Museo Civico Pier Alessandro Garda
Piazza Ottinetti, Ivrea (TO)
Orario: da martedì a domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 /lunedì e festività chiuso
Biglietti: Euro 7 intero /Euro 5 ridotto
Gratuito per i possessori di tessera Abbonamento Musei Piemonte
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