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Settimo Torinese

L’Anpi organizza “La giornata del ricordo” per riflettere

Venerdì 10 febbraio, alle 18 in sala Levi sarà presentata un’accattivante conversazione sulla letteratura dell’esodo istriano

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Massacri delle foibe

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Per il quarto anno consecutivo, la sezione settimese dell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, propone un’iniziativa pubblica per riflettere sulla tragedia delle foibe, dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati e della «più complessa vicenda del confine orientale», nello spirito della legge che ha istituito, il 30 marzo 2004, il Giorno del ricordo.

Sino al 2020, a Settimo Torinese, la ricorrenza non fu celebrata. L’11 febbraio di quell’anno, nella sala Primo Levi della Biblioteca Archimede, l’Anpi organizzò una prima iniziativa di carattere storico, proiettando un’intervista al professore triestino Raoul Pupo, uno fra i massimi esperti del problema, assieme al giornalista Massimo Bernardini della Rai. La sala era gremita. L’anno seguente, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19, l’associazione dovette ripiegare su una lezione virtuale dal titolo «Terra del mio dolore – Il dramma del confine orientale», a cura del dottor Silvio Bertotto, storico e archivista nonché presidente della locale Anpi. Nel 2022 fu possibile tornare nella Sala Primo Levi per una nuova conferenza (arricchita dalla proiezione di belle immagini d’epoca) dello stesso Bertotto sui profughi a Torino e in Piemonte.

«Venerdì 10 febbraio, alle ore 18, nella Sala Primo Levi, con l’ausilio di diapositive, proporremo un’altra iniziativa originale: un’accattivante e poco cattedratica conversazione sulla letteratura dell’esodo, con lettura di brani scelti», puntualizzano, nella storica sede di via Roma, i responsabili dell’Anpi settimese. 

La fuga degli italiani dalle provincie annesse alla Federazione jugoslava dopo l’ultimo conflitto mondiale, infatti, si è riflessa nelle opere di numerosi e importanti scrittori che hanno saputo narrare, in maniera schietta, le traversie di giuliani, dalmati e istriani.

«La legge istitutiva della ricorrenza – spiega Silvio Bertotto – prevede che si concorra a valorizzare, nel Giorno del ricordo, il patrimonio culturale, artistico e letterario di quelle regioni. Venerdì 10 febbraio presenteremo poesie, romanzi, racconti, canti e memorie che esprimono assai bene lo stato d’animo di coloro dovettero abbandonare la propria terra. Sono voci fresche e spontanee, assolutamente non retoriche». 

«Solamente negli anni Ottanta del Novecento, la storiografia – aggiunge Bertotto – ha cominciato a rompere il silenzio su quella tragedia, ma i testi più rilevanti risalgono ai primi due decenni del nostro secolo. Tuttavia, come nel caso della Resistenza (si pensi a Cesare Pavese, Beppe Fenoglio e Carlo Cassola), gli scrittori e i poeti hanno anticipato gli storici, riuscendo a porre efficacemente in rilievo le cause e le dinamiche di un trauma collettivo».

L’ingresso alla Sala Primo Levi sarà libero e gratuito sino a esaurimento dei posti.

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