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Trino

Segnali: pastelli, disegni e opere materiche, in mostra

La mostra del compianto artista trinese è visitabile fino al 7 gennaio. A Palazzo Paleologo le opere di Biagio Vellano

Biagio Vellano nel suo studio

Biagio Vellano nel suo studio

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E’ stata inaugurata il 23 dicembre a Palazzo Paleologo, e sarà visitabile fino al 7 gennaio, la mostra “Segnali: pastelli disegni e opere materiche” di Biagio Vellano, artista trinese scomparso nel 2008: una quarantina di opere realizzate con matite, pastelli, biro acquerellabili, ma, soprattutto, resine, colle viniliche e terre naturali che sono state concesse in prestito dalla compagna dell’artista Pinuccia Clemente.

L’allestimento è curato dalla critica d’arte Carla Bertone, che spiega: «Questa rassegna vuole offrire una selezione di opere e di tecniche che più rappresentano il percorso dell’artista Biagio Vellano e la sua ricerca di pura creatività. Non influenzato dalla materia di partenza, bensì soltanto dalla “materia” ri-creata, Vellano usa liberamente qualsiasi tecnica possa corrispondergli: la pittura ad olio tradizionale; i fondi serigrafici stampati che riprende con diverse tipologie di pastelli, polverosi o cerosi. Infine, fonde in conglomerati materiali plastici e vinavil, al fine di creare una superficie costellata di relitti che richiamano echi di vita personale; sedimenti geologici ricreati, rifiniti con le sfumature delle terre naturali e con colate di resina lucida e brillantinata, dagli effetti strabilianti...

Alcune opere di Biagio Vellano

Nel momento della massima creatività delle avanguardie artistiche, l’artista indaga con tutto sé stesso il modo di ricreare la natura che da sempre ha osservato e catturato con gli occhi e con gli obbiettivi della macchina fotografica. Se i pastelli sono colore e luce, i materici sono materia e ombra: un microcosmo; una natura ricreata.

Sono ricami di materia colata; di parti sporgenti; ammassi di plastiche combuste con il cannello e lavorate ancora incandescenti, per ricreare rocce, ghiacciai, fondali marini, fango e terra calpestata. Le opere che ammiriamo in questa mostra sono sindone del corpo dell’artista, santuari della sua anima...."

Biagio Vellano, al lavoro

Biagio Vellano è vissuto e ha creato così in piena libertà. Ogni giorno, per lui era un nuovo “segnale” insieme ad una nuova scoperta: il quotidiano gli offriva sempre il pretesto per far danzare un pennarello a punta fine su un pezzo di carta di fortuna e poi con semplicità di acquerellarlo sapientemente con la punta del dito bagnato per mostrarne luci e ombre… La sua arte pare un’alchimia poiché naturale, spontanea, priva di sovrastrutture. Sono questi i segnali del vero talento».

Orari della mostra: dal 27 al 30 dicembre dalle 15 alle 18,30, il 31 dalle 10 alle 12,30, dal 2 al 5 e il 7 gennaio dalle 15 alle 18,30.

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