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Francesco Ruffini, un ricordo a 90 anni dalla scomparsa

Dopo la cerimonia a Ivrea, il maltempo ha fatto slittare l’omaggio a Borgofranco. Sabato 15 febbraio autorità e associazioni renderanno onore allo storico e giurista canavesano

Francesco Ruffini, il monumento

Francesco Ruffini, il monumento

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Iniziate giovedì 6 febbraio con la commemorazione tenutasi in una Sala S. Marta d’Ivrea gremita, le cerimonie per ricordare il novantesimo della scomparsa di Francesco Ruffini proseguiranno nella mattinata di sabato 15 febbraio a Borgofranco.

Il maltempo protagonista nello scorso fine settimana ha infatti indotto gli organizzatori (Forum Democratico del Canavese, Associazione Mario Clemente e ASAC Associazione di Storia e Arte Canavesana) a rinviare il programma previsto per sabato 8 a quello successivo.

Al momento celebrativo dell’illustre canavesano, che si terrà a partire dalle 10,30 davanti a Casa Ruffini, interverranno le autorità locali e la banda comunale di Borgofranco. Nell’occasione verrà deposta una corona d’alloro ai piedi del monumento, restaurato recentissimamente; quindi seguiranno gli interventi di Maurizio Dubouloz e Tiziano Passera, presidenti rispettivamente dell’Associazione Mario Clemente e dell’Associazione di Storia e Arte Canavesana.

Tornando alla commemorazione di giovedì scorso in Santa Marta, presieduta da Francesco De Giacomi, sono stati espressi i saluti istituzionali del sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, del rappresentante di Torino Città Metropolitana, nonché primo cittadino di Strambino, Sonia Cambursano, e del vicesindaco di Borgofranco, Milena Bordet. Ha preso la parola anche Laura Lettini, presidente della Fondazione Ruffini, che ha ricordato l’opera della nipote Ada Ruffini e il suo lascito che ha permesso la nascita della Fondazione.

I lavori sono stati aperti dagli allievi del Liceo Classico Botta, coordinati dal Prof. Luca Scognamillo, che hanno tracciato un profilo esaustivo di Francesco Ruffini. Assente a causa di un’improvvisa indisposizione il professor Mario Dogliani, è toccato al Dr. Andrea Frangioni (autore di una corposa biografia del senatore e docente canavesano) e al Dr. Edoardo Pesce (diplomatosi proprio al Botta, oggi ricercatore all’Università di Genova) sviluppare ulteriormente la bella figura di Ruffini, analizzandone l’attività di storico, giurista e politico, autentico paladino della libertà, ruolo tanto più difficile in un periodo problematico come quello caratterizzato dal regime mussoliniano.

Il folto pubblico presente nella Sala Santa Marta ha così avuto modo di apprezzare in modo esauriente l’opera di un personaggio canavesano, che a novant’anni dalla morte è ricordato da pochi e sconosciuto ai più, specie alle ultime generazioni.

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