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CALCIO. La Chivasso: il ritorno di Marilena Gisoldo. “Le grandi sfide sono il mio pane”

Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost”. La frase simbolo della serie Gomorra può riassumere la grinta e la determinazione di Marilena Gisoldo. Il presidente dell’URS La Chivasso si è ripresa il suo posto al termine dell’assemblea dei soci di venerdì 19 e si è lanciata come un kamikaze nella complicata opera di rilanciare il sodalizio biancorosso. Una società borderline, quella di viale Matteotti, con lo spettro del fallimento che nelle ultime settimane sembrava divorarla giorno dopo giorno. E invece in barba a critiche e malelingue l’imprenditrice di Venaria è tornata in sella accompagnata da un direttivo totalmente rinnovato che ha spazzato via quello confusionario e poco propositivo che ha gestito gli ultimi tribolati mesi. “Rieccomi qua. Carica come una molla. Nel mese di ottobre avevo abbracciato il progetto dell’URS La Chivasso diventandone presidente, ma non mi è stata data l’opportunità di dare vita alle mie idee e alle mie intenzioni che ho tuttora in mente: “ripulire” questa società che è reduce da anni difficili e farla diventare un vanto per i chivassesi. Sono una persona ambiziosa che ama le sfide e ha una passione per quelle imprese così difficili che rasentano l’impossibile. Mi reputo una persona efficace e le persone efficaci non sono orientate ai problemi, ma alle opportunità”.

Un rientro senza proclami, ma caratterizzato da tanta voglia di lavorare. “Sappiamo benissimo che sulla nostra strada incontreremo ostacoli di ogni genere: chi ci volterà le spalle, chi sarà pronto a criticarci per qualunque cosa, commetteremo degli errori, come è normale che sia quando uno ha voglia di fare, ma da questi errori impareremo e faremo meglio e raggiungere il nostro obiettivo sarà ancora più gustoso e ricco di soddisfazione. Il progetto La Chivasso 2.0 è più vivo che mai”. A far parte del direttivo tutti volti nuovi alla piazza biancorossa ad eccezione di Antonio Falcitelli, ex bomber e dirigente di lungo corso in viale Matteotti e Michele D’Addetta che nella passata stagione aveva indossato per qualche mese la casacca della Prima Squadra. “Ho scelto al mio fianco persone che seguono la mia stessa filosofia di pensiero e hanno la mia identica visione progettuale. Ho tracciato la strada, adesso non ci resta che seguirla con caparbietà. In questi mesi lontana dal Pastore mi sono affidata in toto a due attenti e strategici professionisti in ambito legale, gli avvocati Gabriele Pezzano e Andrea Sardo dello Studio Lexinto che saranno al mio fianco nel progetto La Chivasso 2.0. Sono ambiziosi come me e grazie al loro supporto sono ancor più convinta di arrivare dove mi sono prefissata. Mi tuteleranno e mi aiuteranno a gestire le aree delicate, quelle finanziarie in primis”.

Che rilanciare La Chivasso non sarebbe stata un’impresa semplice Marilena Gisoldo lo aveva capito al momento della presentazione dello scorso ottobre. “Al mio primo impatto con la città ho sentito distacco e freddezza. Mi sono accorta che Chivasso è una realtà parecchio rigida e poco propensa ad accettare il “forestiero” che ha voglia di fare. La farò ricredere. Forse la gente pensa ancora che alle mie spalle ci sia qualcuno che lavori nell’ombra, ma alle mie spalle non c’è assolutamente nessuno. L’unica cosa che c’è dietro di me sono i debiti, i danni e i problemi che hanno creato gli altri. La condizione economica dell’URS La Chivasso la conoscono ormai anche i muri e quando sono entrata ad ottobre il mio intervento economico ha avuto la sua rilevanza per evitare che la società sparisse proprio nei giorni della ricorrenza del centenario. Mi sono difesa con le mie armi da chi mi ha attaccato e adesso sono qui con un solo obiettivo in testa. Adesso siamo di nuovo qui e combatteremo per i colori biancorossi. Prima di arrivare a Chivasso non conoscevo nulla del mondo del calcio, ora non sono certa diventata un’esperta, ma il rapporto con l’arte pallonara è cambiata. Ho iniziato ad appassionarmi a questo sport grazie a tutti i ragazzi de la Chivasso, a partire dal più piccolo fino a terminare con i più grandi della prima squadra che ho seguito in tutte le partite, comprese le penalizzanti trasferte, in un’annata per loro già molto difficile. Quest’anno si punta a riprendere il piacere di giocare ”. La strada è in salita, di questo Marilena Gisoldo ne è consapevole, ma nella sua testa rimbombano le parole che contraddistinguono il pensiero di Alex Zanardi, che proprio in questi giorni sta lottando contro l’ennesimo sgambetto che la vita gli ha riservato. “Invece di pensare a ciò che non puoi fare per colpa di ciò che non hai, prova a pensare a quello che puoi fare con ciò che hai”.

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