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CALCIO. La Chivasso di Marilena Gisoldo pronto a ripartire con un nuovo progetto

La voglia di tornare a masticare il campo è tanta. In casa URS La Chivasso ancora di più. Marilena Gisoldo, dopo un anno e mezzo di travagliata presidenza, ha la “garra” giusta e le idee chiare per rimettersi in marcia. La Chivasso, da qualche anno, è in “emergenza” e non solo sanitaria. Abbiamo deciso un progetto di ripresa che per Covid-19 e le tante interferenze che hanno caratterizzato il passaggio del testimone dal 9 ottobre 2019, non ha ancora avuto la possibilità di essere avviato. Ho imparato, nel mio percorso di vita, che quando desideri qualcosa, ti ci devi innamorare. Ho desiderato, nel diventare presidente della URS, di fare bene, di restituire i colori biancorossi alla città di Chivasso, di vivere gioie e dolori degli atleti e mi sono innamorata del mio desiderio. Ritengo che le imprese migliori possono realizzarsi mettendoci il cuore e solo attraversando percorsi sofferti. Noi vogliamo nel tempo, risultati eccellenti, non semplici risultati. A breve inizierà la nuova stagione, o meglio inizia la stagione che attendiamo da due anni, avendo saltato buona parte della 19/20 e praticamente tutta la 20/21. Auspichiamo sia quella dello start definitivo. Insomma non vediamo l’ora di iniziare a calpestare il nostro campo e a sradicare le difficoltà per andarci a prendere vittoria dopo vittoria. In questi due anni, son cambiati ancora gli scenari, e ancora cambieranno. Ma piccoli riscatti li abbiamo assaporati. Ad esempio i due mesi giocati con le poche gare competitive e tornei, nella stagione 20/21, sono stati costellati di successi dettati dall’impegno dei nostri meravigliosi ragazzi che hanno dato fiducia e hanno creduto in quella lieve ripresa”.

A maggio 2020, si gridava al fallimento della centenaria società biancorossa, poi Gisoldo è rientrata con un inaspettato colpo di coda. “Un anno fa in tanti si sono avvicinati chiedendo cambio di matricola, estinzione, fusioni, mantenimento di oneri e consegna di onori, affidando il settore giovanile a terzi. Quasi come se a me interessasse il ruolo più che il progetto. Niente di più sbagliato. Sono innamorata della mia Araba Fenice e delle sue ceneri, ed è giusto sia io a prendermi cura della ricostruzione. Nel bene e nel male. Non amo i proclami e non amo le aspettative, in quanto ritengo ambedue, anticamera dei fallimenti. Al contrario, mi concentro sul presente impegnando le forze sul fare ciò che possiamo con ciò che abbiamo. Il resto si svilupperà sulla strada che tracceremo. Persino nella pandemia, in tutto questo fermo forzato, esiste un’opportunità. Abbiamo riposato a sufficienza e messo a dura prova la generazione dei nostri giovani. Possiamo solo decidere di riprendere per fare bene, con la voglia di vincere, ciascuno con impegno nel proprio ruolo. A breve avremo un confronto funzionale con l’amministrazione comunale, in attesa degli sviluppi dettati dalla federazione. La stessa amministrazione ha iniziato a supportarci siglando il rinnovo convenzione sino al 30 giugno 2024 e in collaborazione con LND, è stata definita la deroga di omologa campo sintetico, fino termine della stagione 2022/2023. Ma non ci basta. Abbiamo necessità di condividere una collaborazione più massiccia e costruttiva, per il bene sportivo giovane, del territorio, siamo ambiziosi e vogliamo che l’Ettore Pastore diventi un fiore all’occhiello per la città di Chivasso. Insomma, un confronto per definire alcune linee guida comuni, supporti tecnici e amministrativi per procedere, insieme, verso risultati vincenti. Riteniamo di poter ricevere il corretto affiancamento in un progetto che necessita di credo, a partire dai custodi della cittadina”.

Gisoldo è ambiziosa e poco affine alle critiche: determinazione e voglia di fare sono ciò che pretenderà, dal suo staff. “La società ha bisogno di persone che abbiano la volontà di mettersi in gioco, capaci di riconoscere che per far questo, serve un livello di appartenenza molto alto, un livello d’ impegno e costanza altrettanto alto, una forte dose di credo e fiducia nella gestione delle interferenze e un importante interesse, incondizionato, a voler far parte di un progetto, volto al successo. Il messaggio sarà sufficientemente chiaro: chi entra per portare problemi, dissapori, chiacchiere, sarà invitato ad allontanarsi indipendentemente dal ruolo che vestirà. Il calcio dilettantistico è invitato a cambiare, a porsi nuovi obiettivi, a interfacciarsi con un credo maggiore ancor più disinteressato e pulito, volto al bene dei bambini, dei ragazzi, dei giovani e di qualcuno un po’ meno giovane, ma ancora con la passione nei piedi e nel cuore. Motivo per cui le forze verranno impegnate dal basso verso l’alto, dalla Scuola Calcio al Settore Giovanile, fino alla prima squadra. Una rosa di giovani atleti pronti a formarsi, sin dai Primi Calci, e che possa sentire la passione del successo individuale e di squadra, attraverso figure competenti e il tifo dei suoi fedeli. Un credo imprenditorialmente sociale che volge al bene di una categoria da salvaguardare nel nostro quotidiano: il mondo giovane, risorsa importante e vitale della nuova società post Covid-19”.

In settimana riprenderanno gli allenamenti, in modo graduale, di tutti i settori e si inizierà a lavorare sulla  definizione dell’organico tecnico in vista della prossima annata. “La vita e ciò che la caratterizza, è come un rigore: o segni, o sbagli. Ma per definire il risultato, devi avere il coraggio di tirare”. E’ il monito di Marilena Gisoldo, una che non molla mai.

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