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VOLPIANO. De Zuanne scarica il patto di stabilità

VOLPIANO. De Zuanne scarica il patto di stabilità
L’amministrazione comunale di Volpiano è pronta a rischiare di sfondare il patto di stabilità. L’ha dichiarato il sindaco Emanuele De Zuanne mercoledì 29 luglio in consiglio, spiegando la situazione insostenibile che si sta creando per un comune che da anni è considerato virtuosissimo. “Abbiamo dei fondi cassa milionari e continui blocchi da parte dei funzionari che non ci permettono di fare nulla. Non poter fare semplici operazioni di manutenzione straordinaria, pur avendo i soldi necessari nelle casse del comune, è diventato insostenibile. Per questo ho mandato una lettera al presidente della Regione, dell’Anci: non possiamo andare avanti così. I comuni che hanno i debiti possono chiedere danari per pagare i fornitori non pagati mentre se i debiti non ce li hai non ricevi nulla. Con questa logica è come se chi ha i debiti venisse “premiato” e chi non ce li ha venisse punito. Viene chiesta la cura dimagrante, addirittura sciopero delle fame, a chi non ha fatto nulla di male. E ho esposto la nostra decisione di realizzare due interventi di manutenzione”.   Le scuole hanno bisogno di sostituire le caldaie a seguito delle nuove normative e del loro deterioramento (all'elementare di via Trieste è stata cambiata l'ultima volta nel 1977 e alla media nel 1983). Una addirittura è stata smontata perché non sono più riusciti a metterla in moto.“È  giunto il momento di scegliere mentre aspettiamo le decisioni. Dopo 14 anni di amministrazione in cui sono sempre stato ligio alla norme, a questo punto sono arrivato a dire ai funzionari di andare avanti con la procedura. Dover chiudere le scuole per non poter provvedere a cambiare due caldaie, con i soldi nelle casse del comune, mi sembra assurdo. Per ciò abbiamo deciso di rischiare di sfondare il patto per cambiare le caldaie alla scuola".   La decisione ha avuto un forte consenso anche dalle minoranze di Bigliotto e Camoletto. Polemica la dissidente di maggioranza Daniela Carrera: “Questo tema necessiterebbe di dibattito, non di essere liquidato nelle comunicazioni. Nel merito, se ci troviamo in questa situazione e perché al momento opportuno l’anno scorso non si è pagato quello che doveva essere pagato”. Goia ha spiegato prontamente che dalla riunione in cui si è discusso dell'argomento al giorno del consiglio non c'era stato il tempo di fare tutte le verifiche: “Se sarà necessario già ad agosto o ai primi di settembre verrà convocato un consiglio con la questione formalizzata in una delibera”.              
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