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29 Ottobre 2024 - 19:34
Cosa si cela dietro i capolavori che hanno fatto la storia del cinema italiano? A questa domanda risponde il documentario "Tutte le cose che restano" di Cinzia Lo Fazio, un’opera che porta lo spettatore nel cuore pulsante di Cinecittà e mette in luce un mondo sconosciuto ai più, quello degli artigiani del cinema, senza i quali la magia del grande schermo non sarebbe possibile.
Il documentario è stato presentato al Bif&st - Bari International Film Festival, dove ha raccolto applausi e commozione, rendendo omaggio a due figure iconiche del cinema italiano: il regista Ettore Scola e lo scenografo Luciano Ricceri. La loro eredità, però, è solo una parte della storia. "Tutte le cose che restano" è un tributo anche a tutti quei maestri artigiani, invisibili ma indispensabili, che hanno contribuito a fare grande il cinema italiano, lavorando dietro le quinte con passione e dedizione.
Il documentario ci porta alla scoperta dello Studio EL a Cinecittà, un angolo quasi nascosto di Roma, ma di fondamentale importanza per la storia del cinema. È qui che sono state realizzate innumerevoli produzioni che hanno contribuito a definire l’estetica del cinema italiano, rendendolo celebre nel mondo. Lo Studio EL è un luogo che incarna la capacità del cinema di trasformare l’immaginazione in realtà, creando mondi che esistono solo nella mente dei creatori ma che, grazie all’abilità degli artigiani, prendono vita sul grande schermo.
Prodotto da Polygono Film e Luce Cinecittà, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, il film non è solo un viaggio nel passato, ma un ponte verso il futuro del cinema. Attraverso le testimonianze di chi ha vissuto e lavorato in questi luoghi, la regista Lo Fazio ci offre uno sguardo unico su un’arte che continua a evolversi senza mai perdere le sue radici. Le storie raccolte nel documentario intrecciano passato e presente, dimostrando che il cinema è un’opera collettiva, fatta di vite, di passione e di mani sapienti che modellano sogni.
Dopo il successo al Bif&st, "Tutte le cose che restano" inizia il suo tour di proiezioni, e farà tappa a Torino giovedì 31 ottobre per una proiezione speciale al Cinema Massimo. Sarà presente Cinzia Lo Fazio, che condividerà con il pubblico torinese il suo viaggio alla scoperta di un luogo unico, intriso di storie e segreti. Un'occasione imperdibile per gli appassionati di cinema e per tutti coloro che vogliono conoscere l’essenza più autentica del grande schermo.
In un'epoca in cui la tecnologia domina la produzione cinematografica, "Tutte le cose che restano" ci ricorda l'importanza della manualità e della creatività che accompagnano ogni fase della realizzazione di un film. È un invito a riflettere sul valore del lavoro artigianale, che rimane insostituibile nonostante l’avanzare dell’innovazione. "Tutte le cose che restano" celebra questi artigiani, sottolineando come il cinema, per quanto possa evolversi, non possa prescindere dal contributo insostituibile di chi lavora con le proprie mani e la propria esperienza.
Il film di Lo Fazio, distribuito da Luce Cinecittà, sarà nelle sale dal 29 ottobre e rappresenta un richiamo alla grandezza del cinema italiano, omaggiando figure come Ettore Scola e Luciano Ricceri, i cui contributi hanno elevato la nostra cinematografia a livello internazionale. Ma è anche e soprattutto un omaggio a tutti quei lavoratori del cinema che, lontani dai riflettori, hanno fatto grande il nostro cinema, aggiungendo valore e autenticità alle produzioni italiane.
Con il suo racconto affascinante e toccante, "Tutte le cose che restano" non è solo un documentario: è un viaggio emozionante che invita lo spettatore a scoprire i segreti del cinema, un'arte collettiva e preziosa che, grazie agli artigiani di Cinecittà, continuerà a incantare generazioni.
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