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Torino
16 Luglio 2024 - 17:47
Li conosciamo come gli “Arteteca” di Made in Sud, ma Monica ed Enzo sono due artisti che oltre a calcare il palco del noto programma di Rai 2, salgono sui palcoscenici dei teatri portando loro stessi, la loro arte e aneddoti di vita quotidiana, regalando momenti di spensieratezza e di sana ironia, in teatro come in tv. Una sorta di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello in versione napoletana, che si mette a nudo sul palco ma anche durante l’intervista, che come il titolo del loro spettacolo è “Senza Filtri”.
Mostrarsi per come si è realmente è una bellissima eccezione del nostro tempo, che esige troppo spesso una sorta di estetica del filtro e fa della genuinità solo un controcampo. E si sa, la comicità è la chiave per raccontarsi senza pudore, con la sincerità dell’ironia e attraverso la lente del saper esorcizzare non solo la quotidianità ma anche e soprattutto sé stessi.
Gli abbiamo incontrati sul palco del Parco Dora prima dell’esibizione, in cui alternano una serie di monologhi e sketch durante i quali i due protagonisti si raccontano come coppia, parlando e discutendo della loro vita privata in modo ironico e affrontando tematiche come famiglia, amore, sesso e altri argomenti di vita vissuta. Inoltre si alternano una serie di personaggi che daranno colore e faranno da cornice allo spettacolo, tra questi anche alcuni di quelli che hanno reso noto il duo al grande pubblico.
Mentre Marco Marzocca lo abbiamo incontrato sul palco dell’altra kermesse cittadina, che si sta svolgendo nella Piazza commerciale Botticelli con lo spettacolo dal titolo “Saggi Personaggi”, un estratto del più lungo “Racconterò…chi me lo ha fatto fare”.
Lo spettacolo nasce dalla volontà di Marzocca di raccontare la sua vita, senza filtri.
«Ho iniziato a fare spettacolo – racconta – nel 1994. All’epoca facevo il farmacista e nel mondo dello spettacolo sono entrato tardi. Mi ha stravolto la vita, in senso positivo. Ho iniziato facendo la spalla di Corrado Guzzanti, dal quale ho imparato tanto e ho cominciato con “Tunnel”. Poi sono andato avanti a fare l’attore».
Mai da solo, sempre con altri?
«Non solo – aggiunge – ma sempre dietro la “maschera” dei miei personaggi. Non avevo mai presentato me stesso da solo, c’era sempre qualcuno o qualche mio personaggio. Così ho raccolto la sfida di raccontarmi, naturalmente con comicità».
Racconterai tutta la sua storia, fatta di vita e di personaggi?
«Racconterò… “chi me lo ha fatto fare” – dice – la storia della mia vita, di come sono passato dall’essere farmacista all’attore, ci saranno il mio matrimonio e i miei personaggi. Perché voglio dire chi me lo ha fatto fare, il pubblico e l’amore che ha nei miei confronti. Le persone che mi chiedono una foto, o un autografo, l’affetto che mi dimostrano coloro che magari, lavorando, hanno la faccia cupa, ma poi vedendomi riacquistano il sorriso».
L’intento è di dare al pubblico un po’ di spensieratezza?
«La comicità è anche questo – aggiunge Marzocca – c’è bisogno di leggerezza, soprattutto ora che viviamo in un periodo “impegnativo” e che ogni giorno si spera possa tornare il sole. Credo nel bisogno di alleggerire, di evadere, di allentare. Il comico ha questa vocazione, e vive con il pubblico».
Tanti i personaggi che da anni fanno divertire la gente. Ne hai un a cuore?
«Ariel - dice - senza dubbio è il mio preferito, mi ha fatto conoscere, ma sono affezionato anche al notaio, che in televisione si è visto meno che in teatro, nella storia ci sono tutte le persone della mia infanzia, nomi che ascoltavo da quando ero bambino».
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