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Cronaca
01 Giugno 2025 - 15:05
Dramma improvviso questa mattina a Torino, poco dopo le 11:15, alla fermata del tram 16, subito dopo l’ospedale Maria Vittoria. Una donna di 40 anni è stata colpita da un infarto fulminante e si è accasciata a terra, priva di sensi, sotto gli occhi sgomenti di chi attendeva con lei l’autobus.
Secondo quanto raccontato dai testimoni, l’episodio è stato repentino: nessun segnale apparente, nessun lamento, solo un crollo improvviso. Una persona presente ha riferito: “È caduta davanti a me”.
I primi rilievi indicano un infarto come causa del malore, ma non si esclude che il caldo intenso, con temperature vicine ai 30 gradi, possa aver contribuito ad aggravare le condizioni cliniche della donna. Non è il primo caso in cui le alte temperature si rivelano un fattore di rischio per chi ha predisposizioni cardiovascolari: la dilatazione dei vasi sanguigni e la disidratazione possono infatti mettere a dura prova il cuore.
Sul posto è giunta rapidamente un’ambulanza del 118, che ha prestato i primi soccorsi e trasferito la paziente in ospedale. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli sulle sue condizioni.
In casi come questi, è fondamentale sapere cosa fare. Se una persona perde conoscenza e si sospetta un infarto, la prima cosa da fare è chiamare immediatamente il 112. Mentre si attende l’arrivo dei soccorsi, è importante:
Verificare se la persona respira e ha battito cardiaco: se non respira o il battito è assente, si deve iniziare subito la rianimazione cardiopolmonare (RCP), alternando 30 compressioni toraciche con 2 insufflazioni, se si è in grado.
Utilizzare un defibrillatore automatico esterno (DAE), se disponibile nelle vicinanze. Sono sempre più numerosi nei luoghi pubblici e sono dotati di istruzioni vocali per guidare anche chi non è esperto.
Non lasciare sola la persona e cercare di mantenerla in posizione supina, eventualmente sollevando le gambe, se cosciente ma molto debole, evitando di somministrare cibo o acqua.
Monitorare i parametri vitali fino all’arrivo dei soccorsi.
La prontezza d’intervento può fare la differenza tra la vita e la morte: ogni minuto conta. In Italia, solo il 20% delle persone è in grado di praticare la rianimazione cardiopolmonare: un numero ancora troppo basso, che rende sempre più urgente una diffusione capillare della formazione al primo soccorso.
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