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La Voce degli animali

Diritti degli Animali: in piazza contro lo sfruttamento negli allevamenti

A Milano la giornata internazionale dei diritti degli animali mette sotto i riflettori le testimonianze dei santuari e la denuncia dello sfruttamento negli allevamenti

Diritti degli Animali:  in piazza contro lo sfruttamento negli allevamenti

Diritti degli Animali: in piazza contro lo sfruttamento negli allevamenti

Oggi a Milano, in Piazza San Babila, Largo Arturo Toscanini, si è tenuto il principale evento in Italia dedicato alla Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali. Centinaia di persone si sono radunate per celebrare gli animali più dimenticati, ovvero quelli allevati a scopo alimentare.

La Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali, inaugurata nel 1998 dall’organizzazione britannica Uncaged e celebrata in tutto il mondo, è un’occasione per celebrare i diritti di tutti gli animali, compresi quelli allevati a scopo alimentare. Dall’anno della sua istituzione sono stati compiuti numerosi passi avanti per la loro tutela, ma resta ancora molto da fare.

Anche per questo, durante la celebrazione organizzata da Animal Equality, gli attivisti hanno ricordato i diritti sistematicamente negati agli animali allevati e macellati a scopo alimentare. L’evento ha portato a Milano centinaia di attivisti insieme ai rappresentanti della Rete dei Santuari degli animali per sensibilizzare il pubblico sulla necessità di cambiare un sistema di produzione alimentare incentrato sullo sfruttamento di milioni di animali ogni giorno, trattati come semplici merci. 

I rappresentanti della Rete dei Santuari che in Italia accolgono gli animali sottratti a macelli e allevamenti hanno condiviso con il pubblico le proprie testimonianze. Tra i Santuari presenti, Progetto Cuori Liberi, Nello Porcello, Rifugio Antispecista La Capra Campa, Fattoria Capre e Cavoli e Oasi Santa Giuliana.

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Come ha ricordato Roberto del Santuario Cuori Liberi: “Oggi siamo presenti per portare in piazza le storie delle rifugiate e dei rifugiati che abitano le nostre strutture, per raccontare di chi ha resistito, di chi si è ribellato e di chi con determinazione, forza e dignità si è ripreso la vita. Ribadiamo ancora una volta di essere al loro fianco, loro alleati e di lottare quotidianamente per il mondo che vogliamo, mondo che con fatica già costruiamo e difendiamo in quei luoghi di pace, speranza e resistenza chiamati santuari di animali liberi”.

Dal 2022, con l’articolo 9, la Costituzione italiana riconosce gli animali come esseri senzienti e impegna lo Stato a tutelarli. Eppure negli allevamenti intensivi gli animali continuano a essere maltrattati e sfruttati all’interno di cicli di produzione che li condannano a morire entro pochi anni dalla loro nascita, a volte perfino pochi mesi. 

È quello che accade in tutta l’industria zootecnica. Per la produzione lattiero-casearia, le mucche sono costrette a continue ed estenuanti gravidanze forzate: i loro cuccioli vengono allontanati appena nati e il latte che dovrebbe nutrirli viene destinato al consumo umano. Una sorte non meno dolorosa tocca alle galline ovaiole. Il 40% di loro in Italia viene ancora allevato all’interno di gabbie non più grandi di un foglio A4, dove questi animali vivono in contesti di sovraffollamento e stress costanti, ferendosi tra di loro.

La produzione di carne non fa eccezione. Prima della loro macellazione, i maiali subiscono pratiche del tutto legali come il taglio della coda, la castrazione senza anestesia e altre mutilazioni che provocano sofferenze estreme. Animali come i cavalli, considerati da molti animali d’affezione come cani e gatti, continuano a essere macellati all’interno di circuiti prevalentemente clandestini e pericolosi per la salute umana. Di recente, una nuova inchiesta di Animal Equality ha documentato che abusi e maltrattamenti all’interno di allevamenti e macelli sono una costante e dipendono da un sistema che pone il profitto al di sopra della sofferenza degli animali. 

“Anche nel 2025 miliardi di animali sono stati sfruttati e uccisi dall’industria alimentare. È un sistema che trasforma individui viventi in prodotti, normalizzando una violenza quotidiana che troppo spesso scegliamo di non vedere. Allo stesso tempo, però, sempre più persone si rifiutano di accettare questa realtà come inevitabile. La pressione della società civile sta crescendo e ogni cambiamento conquistato, ogni impegno strappato all’industria, ogni storia che emerge dagli allevamenti e dai macelli dimostra che la verità può ancora spezzare l’indifferenza. Ed è per questo che la Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali non è solo una ricorrenza, ma un invito a guardare cosa accade realmente agli animali e a ricordarci da che parte vogliamo stare” dice Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.

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