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Beppe Bava, 50 anni in Comune e una vita da raccontare: ecco il suo primo libro

Un libro per ricordare, un gesto per restare: il sindaco di San Sebastiano Po si racconta tra memoria e piccoli grandi episodi

Dopo cinquant’anni, di cui molti passati a indossare la fascia tricolore, Giuseppe Bava – per tutti, semplicemente Beppe – ha scelto di raccontarsi. Lo fa in un libro, il primo della sua vita, che è allo stesso tempo memoria personale e documento collettivo. Un racconto intimo, fatto di gesti, di incontri, di continuità con il territorio. Con la voce di chi non ha mai lasciato il proprio paese, nemmeno per un giorno.

Era il 1975 quando Bava venne eletto per la prima volta consigliere comunale. Era a Berzano San Pietro, suo paese di origine. "All'epoca ero iscritto alla Democrazia Cristiana. La sezione di San Sebastiano mi coinvolse, eleggendomi segretario". Da allora ha attraversato generazioni, amministrazioni, trasformazioni profonde. Le campagne sono cambiate, le case sono cresciute, la comunità si è trasformata. Ma lui è rimasto un punto fermo, “una voce costante”, come lo definiscono i suoi concittadini. E oggi, a pochi mesi dal raggiungimento del traguardo dei 50 anni di attività amministrativa, Bava ha scelto di mettere per iscritto una parte di quel percorso.

Lqa prima candidatura a sindaco è nel 1985, ma le elezioni le vincerà cinque anni dopo: "Nel 1990 a San Sebastiano Po facemmo il compromesso storico: la Democrazia Cristiana si alleò con i Comunisti, vincemmo le elezioni e venni eletto sindaco". Fu la prima volta con la fascia tricolore, quella, per Beppe Bava.

“Non è un libro di bilanci né di politica – dice –. È un modo per fermare sulla carta alcuni ricordi che mi porto dentro da sempre”. Il volume raccoglie episodi realmente vissuti, legati alla sua esperienza personale e pubblica: la vita amministrativa, le sfide quotidiane, la costruzione di una comunità fatta di relazioni e di tempo speso insieme.

C’è un filo che lega tutti gli episodi narrati: quello della continuità. In un tempo in cui tutto cambia, Beppe Bava è rimasto. “Non ho mai contato i mandati. Ho contato i progetti finiti, le persone accompagnate, le promesse mantenute”.

Beppe racconta di un paese che “non aveva ancora tutte le strade asfaltate”, di quando bisognava fare i conti con le frane, con la scarsità di fondi, ma mai con la scarsità di entusiasmo.

Nel libro trova spazio anche il senso del dovere quotidiano: “Il sindaco non è solo quello che firma le carte – ricorda –. È anche quello che va al funerale, che risponde al telefono di sera e di notte, che passa a trovare gli anziani quando non stanno bene”. È una visione antica, forse, ma ancora attuale. Radicata in un’idea di prossimità che Bava non ha mai abbandonato.

Il volume non è solo un esercizio di memoria, ma un invito al futuro: “Scrivere mi ha aiutato a fare ordine. È un messaggio per i più giovani: per dire che la politica, se fatta bene, può essere una forma d’amore”.

San Sebastiano da Po lo aspetta per festeggiare i suoi 50 anni di impegno amministrativo. Ma lui, come sempre, ci arriverà in silenzio. Con la sua andatura calma. E con un libro in mano: il primo, ma già pieno della stessa materia di cui è fatta la sua storia.

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