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Da Chivasso a Sabaudia per rinsaldare il legame: quale? Sindaco e assessore al mare. E io pago!

La determina ci informa che da tempo (ma da quando, e dove e come, per la precisione?) “il Comune di Chivasso intrattiene rapporti amichevoli con il Comune di Sabaudia”... E se è uno "scambio culturale", perché ci va l'assessore all'Ambiente e non quello alla Cultura?

Da Chivasso a Sabaudia per rinforzare il legame: sindaco e assessore al mare. E io pago!

Da Chivasso a Sabaudia per rinforzare il legame: sindaco e assessore al mare. E io pago!

Finalmente il sindaco Claudio Castello e l’assessore Fabrizio Debernardi sono in partenza per Sabaudia. Vi trascorreranno le due liete giornate del 12 e del 13 aprile a festeggiare il Novantesimo anniversario della fondazione della Città di Sabaudia, avvenuta nell’anno XII dell’Era Fascista. Per il Comune di Chivasso la gita di Castello e Debernardi comporta una modica spesa: 1.000 euro.

Dopo la bonifica dell’Agro Pontino e la costruzione degli edifici, il 15 aprile 1934 la città venne inaugurata dal Capo del Governo Benito Mussolini. Due anni dopo, in agosto, il Duce tornò nella città, prese parte alla trebbiatura del grano, e fu immortalato a petto scoperto dall’Istituto Luce (la famosa foto del “duce trebbia”).

Ovviamente i cittadini di Sabaudia oggi non c’entrano nulla col fascismo. Semplicemente onorano la nascita della loro città, che è un posto affascinante, e della quale giustamente il loro sindaco vanta le bellezze: il litorale caratterizzato da dune sabbiose, la spiaggia con vista del promontorio del Circeo, il territorio in parte coperto da foreste e da zone umide, i laghi di Sabaudia, dei Monaci, e di Caprolace, e infine una considerevole parte del territorio comunale che rientra nel Parco Nazionale del Circeo.

Ma che ci azzeccano Castello e Debernardi con Sabaudia?

Lo spiega – più o meno convincentemente – la determina dirigenziale del Comune di Chivasso n. 240 del 10 aprile 2025. Essa autorizza la spesa di 1.000 euro di spese di vitto, di viaggio, e di due notti di pernottamento in hotel. Il resto delle spese eventuali si presume che saranno a carico del Comune ospitante.

Il viaggio di Castello e Debernardi – recita la determina – prosegue “lo scambio di esperienze culturali” con il Comune di Sabaudia. Ma allora perché non ci va l’assessore alla cultura Gianluca Vitale, invece di quello all’ambiente Debernardi?

La determina ci informa che da tempo [ma da quando, e dove e come, per la precisione?] “il Comune di Chivasso intrattiene rapporti amichevoli con il Comune di Sabaudia”. Ma per fare che cosa? Per partecipare “vicendevolmente a momenti di riflessione e convegni ispirati al federalismo italiano ed europeo”.

Ecco, finalmente ci siamo. Ne abbiamo già scritto: l’espressione “federalismo italiano ed europeo” sembra un po’ una espressione abilmente escogitata per giustificare il collegamento fra la Carta di Chivasso e il Manifesto di Ventotene. Un collegamento dubbio, caso mai da sottoporre a storici del mestiere: la Carta di Chivasso era un documento autonomista, che chiedeva che l’Italia post fascista fosse decentralizzata in regioni e cantoni. Il Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi era un documento europeista, che auspicava l’unificazione degli stati europei in un unico Stato federale, gli Stati Uniti d’Europa. Due obiettivi distinti, anche se certo non incompatibili.

Claudio Castello sindaco di Chivasso

Che ci azzeccano dunque i due documenti, la Carta di Chivasso e il Manifesto di Ventotene? Non è chiarissimo, ma a buon conto serve a giustificare la mozione con la quale i consiglieri del centrosinistra il 10 marzo chiesero al Comune di Chivasso di gemellarsi con Torre Pellice, Valsavarenche… e Sabaudia (Ventotene era già gemellato dal 2014).

Passi, e pure giustamente, il gemellaggio con Torre Pellice e Valsavarenche: fra i firmatari della Carta di Chivasso figurano Mario Alberto Rollier, valdese e partigiano originario di Torre Pellice, e Emile Chanoux, resistente valdostano di Valsavarenche.

Passi più o meno, già un po’ troppo stiracchiato, il gemellaggio con Ventotene. Però quattro Comuni garantiscono già a sindaci e amministratori inviti periodici ai colleghi e restituzioni di inviti per rimpatriate almeno annuali. Ce n’è già abbastanza per almeno annuali viaggetti per l’Italia.

Ma cosa c’entra Sabaudia? C’entra, se vogliamo proprio farcela entrare. E ce l’ha fatta entrare un colpo di genio dell’intraprendente e inarrestabile sindaco di Sabaudia. Ha scoperto che a Sabaudia visse per un breve periodo Altiero Spinelli, e che nel Comune vive ancora una figlia. Ammettiamolo: qui lo stiracchiamento è tale che la maggioranza del consiglio comunale di Chivasso avrebbe dovuto riflettere un attimo prima di approvare la mozione, e per conseguenza dare il via libera al viaggio a Sabaudia di Castello e Debernardi.

Se ci si gemella con tutti i Comuni nei quali è transitato l’antifascista Altiero Spinelli, con la sua vita in fuga, movimentata e avventurosa, si mettono insieme decine di Comuni da gemellare, e decine di sindaci e assessori che per farli pranzare insieme bisogna affittare uno stadio.

Sarebbe un po’ come se i consiglieri Mazzer, Scinica, Veggian, Cena, Barengo, Pasteris, Davico – firmatari della mozione – avessero proposto di gemellare Chivasso con tutti i Comuni piemontesi lungo i quali passa il Po. In fondo c’è una “cultura fluviale comune”… Pensate a quante decine di inviti incrociati, viaggi, convegni, doni, pranzi, cene, bute stupe. Un festeggiamento continuo da far scivolare sotto il tavolo sindaci e assessori per la fatica e l’indigestione. Un carnevale culturale e gastronomico da Capodanno fino a Natale.


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