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Gavazza da un "cher" all'altro: pronto a saltare dalla Lega a Forza Italia

L'indiscrezione clamorosa scuote il centrodestra chivassese. Lui non conferma, ma al congresso leghista preferisce un bicchiere di vino a "Vinitaly"...

Gavazza da un "cher" all'altro: pronto a saltare dalla Lega a Forza Italia

Gianluca Gavazza con il governatore del Piemonte Alberto Cirio

Colpo di scena nel centrodestra chivassese. Stavolta il terremoto arriva direttamente da Gianluca Gavazza, ex consigliere regionale della Lega, attualmente assessore nella Giunta di Beppe Bava a San Sebastiano da Po, sindaco targato Forza Italia. Ebbene sì, proprio lui, mister "#ansalcher" (in piemontese "sul carro"), sta per cambiare carro. Si prepara un salto acrobatico degno di un trapezista circense, dalla Lega direttamente al cuore di Forza Italia.

In fondo, lo sappiamo bene, in politica il fascino di un "cher" nuovo è irresistibile. Ma sarà davvero quello giusto per l'autotrasportatore di Torrazza o forse non era meglio puntare sul "cher" di Fratelli d’Italia, che in questo momento sembra avere un motore più potente e gomme meno lisce?

Nel centrodestra chivassese non è un mistero manca una leadership vera, solida. Tanti colonnelli, pochi soldati e zero generali: da Matteo Doria a Carlo Giacometto, da Clara Marta a Enzo Falbo, tutti in cerca di gloria personale, spesso e volentieri a scapito del gioco di squadra. Soprattutto in Forza Italia, il partito più tormentato, spaccato durante le ultime Regionali proprio tra i sostenitori di Doria e quelli di Giacometto.

E qui entra in scena Gavazza. Lui, che di politica non riesce a fare a meno – anche se dice di essere tornato alla vita del cittadino e imprenditore nel settore dell’autotrasporto – è pronto a tornare sul ring. Saltando su un altro "cher". La sua dichiarazione è una quasi-conferma: "Mi sono preso un periodo di tranquillità con la Lega. Non so ancora cosa farò ma di sicuro non parteciperò al congresso nazionale della Lega del 5 e 6 aprile. Il motivo? Avevo già un impegno, vado a Vinitaly". Insomma, anziché discutere del futuro della Lega, preferisce sorseggiare un buon vino. Saggio, probabilmente, visto che la politica oggi è un po’ meno digeribile di un Barolo.

A benedire questo passaggio c'è nientemeno che l'amico e governatore del Piemonte Alberto Cirio, uno dei pochi con cui Gavazza, non più eletto a Palazzo Lascaris, ha mantenuto un solido rapporto personale e politico. Il suo "non confermo né smentisco" lascia la porta aperta a ogni scenario. E del resto, Gavazza lo ha detto chiaramente: "Quando hai la mia età e la mia storia, si va piano. Ho fatto nove mesi di lutto politico, ora guardo l'uomo politico con occhi diversi. Vediamo se il Gianluca Gavazza politico è più europeista o più sovranista". Tradotto: prima di saltare, bisogna capire dove si atterra. E poi, la politica è fatta così: quando non ti prendono da una parte, ti accolgono dall’altra, basta saper aspettare.

Certo, qualcuno potrebbe chiedersi se questa mossa aiuterà a risolvere la crisi del centrodestra a Chivasso o se, invece, non rischierà di creare nuove divisioni. È presto per dirlo, ma una cosa è sicura: con Gavazza sul "cher" di Forza Italia, di certo non ci si annoierà. E allora, pop-corn pronti. Lo spettacolo sta per cominciare.

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