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Rosy Bindi a Chivasso per il parco dedicato a Tina Anselmi: "La democrazia è un fiore fragile da coltivare"

Nella cerimonia dell’8 marzo, insieme a Rosy Bindi e alla vicepresidente del Senato Anna Rossomando, la città inaugura un’area verde dedicata all’impegno e al coraggio femminile

Un nuovo parco urbano, un inno alla memoria delle donne che hanno fatto la storia locale e nazionale. È con questo spirito che l'8 marzo, nella cornice del parco di via Favorita, la città di Chivasso ha reso omaggio a Tina Anselmi, la prima donna nella storia della Repubblica Italiana a ricoprire la carica di ministro. Il taglio del nastro è avvenuto in presenza di figure di primo piano della politica, come l’ex titolare dello stesso dicastero alla Sanità, Rosy Bindi, e la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando.

La cerimonia, svoltasi nel giorno simbolo della festa della donna, si è aperta con un video messaggio della sorella di Tina Anselmi, che ha espresso la sua riconoscenza nei confronti di Chivasso e dei suoi cittadini per aver scelto di dedicare un’area verde alla memoria della grande statista scomparsa nel 2016. Subito dopo, il sindaco di Chivasso ha ricordato l’importanza di valorizzare il ruolo femminile nella vita pubblica: “La presenza delle donne in politica è una ricchezza per tutta la comunità. Quando le donne partecipano alle decisioni, i governi risultano più attenti al bene comune. Il nostro obiettivo dev’essere abbattere tutte le barriere che limitano le loro potenzialità e la loro libera espressione.”

A seguire è intervenuta la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, che ha voluto sottolineare la versatilità di Tina Anselmi: “Tina Anselmi è stata tante cose, ma soprattutto ha compreso che per cambiare il mondo bisognava entrare in prima persona nelle istituzioni. Questo è ciò che noi donne chiediamo: poter essere parte attiva, contribuendo in concreto alla vita democratica. Ringrazio la città di Chivasso, che ha scelto questa data così significativa per intitolare un parco a chi ha saputo rappresentare al meglio l’emancipazione femminile. Dobbiamo promuovere politiche attive se vogliamo davvero applicare i principi di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione.”

Infine ha preso la parola Rosy Bindi, che ha ricordato come Tina Anselmi sia stata in prima linea fin dai tempi della Resistenza: “Tina è stata una resistente che ha messo al centro i grandi valori della pace, senza mai ricorrere alle armi. La Resistenza, per lei, è stata la ribellione di un popolo contro l’oppressione, senza che la violenza gratuita trovasse spazio. È stata una partigiana che non ha mai smesso di difendere la libertà e di lottare per un’Italia nuova.”

La manifestazione – promossa da SPI CGIL, ANPI sezione “Boris Bradac”, circolo Arci Zeta e Associazione Lucana “Giuseppe Novello” – è anche l’occasione per fare luce su altre figure femminili di rilievo. Oltre a Tina Anselmi, infatti, il parco ricorderà l’opera dell’antifascista Teresa Noce, della senatrice Angela Merlin, della sindacalista e militante Vincenza Castria, di Emma Maria Arbore (prima consigliera comunale di Chivasso dopo la caduta del fascismo) e delle esponenti dell’Unione Donne Italiane, Rita Montagnana ed Angiolina Minella.

Sei spazi distinti all’interno del parco racconteranno storie di donne diverse ma accomunate dall’impegno civile, dalla determinazione a contribuire a una società più giusta e libera. Un gesto concreto, dunque, per tenere vivo il ricordo di chi ha aperto la strada alle conquiste femminili e per ribadire l’impegno delle istituzioni nel continuare a promuovere la parità di genere.

L’iniziativa, fortemente simbolica, rilancia la centralità del ruolo delle donne nella politica e nella società, ricordando le battaglie del passato e ricordandoci che – come insegnava Tina Anselmi – “per cambiare il mondo bisogna esserci”. Un messaggio di speranza e di responsabilità, di cui Chivasso si fa oggi testimone, in un percorso che abbraccia il passato ma guarda dritto al futuro.

All’evento ha preso parte anche Giovanna Cristina Gado, rappresentante dell’Associazione Nazionale Toponomastica Femminile, che ha evidenziato il divario di genere nelle intitolazioni di spazi pubblici, dove la presenza di nomi femminili è ancora marginale rispetto a quelli maschili.

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