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Il caso

Un cavalcavia da abbattere e 500 residenti imprigionati

Il servizio del telegiornale

Il cavalcavia che collega la frazione Fornacino di Leinì a Settimo,  al di sopra dell’autostrada Torino-Aosta, sta diventando sempre più una fonte di preoccupazione per i residenti locali. 

Giovedì sera il problema è stato affrontato dal TgR regionale del Piemonte.

in foto, Rino Dalla Chiusa, Presidente del Circolo Ricreativo del Fornacino nei mesi scorsi ha scritto a Prefetto

“Questo camion - racconta Rino Dalla, presidente del Circolo Ricreativo Culturale e Sportivo “Fornacino Club”, al giornalista Rai - deve fare il giro per fare la salita.  Fino ad ora non è successo il morto ma ci sono sempre incidenti, piccolini ma ci sono”.

Si tratta degli “ostaggi del Fornacino”, una frazione separata dal resto del mondo da un vecchio cavalcavia. 

Una struttura nata negli anni 50 quando qui c’era solo campagna. 

Il problema, negli ultimi anni, è stato ulteriormente aggravato dallo sviluppo dell’area commerciale Settimo Cielo. 

Il sovrappasso automobilistico, che non dispone di una corsia per ciclisti e pedoni, non è più in grado di gestire l’intenso traffico, compresi i veicoli pesanti. Non è raro che i camion si incrocino, costringendo i conducenti a manovre rischiose per evitare collisioni.

La frazione Fornacino, nei momenti di traffico intenso, risulta parzialmente isolata e non collegata dai mezzi di trasporto pubblici messi recentemente a disposizione. 

in foto, l’imbocco del cavalcavia nel servizio del TgR

La realtà, come racconta la Sindaca Piastra in tv è molto chiara.

Quel ponte ha un primo progetto di abbattimento - spiega - di oltre 30 anni fa, oggi avremmo bisogno che il Ministero autorizzi Ativa a fare un investimento, un rafforzamento oppure l’abbattimento e la ricostruzione. Gli investimenti sono bloccati da 6 anni perché Ativa lamenta l’assenza di un appalto che possa permettere loro di fare manutenzione straordinaria”.

Anche il transito sul ponte risulta molto complicato per pedoni e ciclisti.

“Serve favorire il trasporto pubblico - interviene al TgR il Sindaco di Leinì, Renato Pittalis - per le persone che vogliono raggiungere la città di Settimo in sicurezza”.

Il presidente del Circolo Ricreativo Culturale e Sportivo “Fornacino Club”, Rino Dalla Chiusa, qualche mese fa, aveva preso l’iniziativa di scrivere al Prefetto di Torino, Raffaele Ruberto, per dare voce ai residenti e cercare una soluzione a questa situazione. La lettera era stata inviata di recente al Prefetto e per conoscenza all’Ativa Spa, l’azienda che gestisce l’autostrada Torino-Aosta, nonché ai sindaci di Leini e Settimo.

Nella lettera, Dalla Chiusa esprimeva il forte disagio degli abitanti di Fornacino e delle migliaia di persone che quotidianamente si spostano da Leinì e Mappano verso Settimo, per recarsi al lavoro, a scuola, al supermercato e per altre attività. 

La loro unica opzione è attraversare il cavalcavia che sovrasta l’autostrada A5 Torino-Aosta, il quale presenta una carreggiata estremamente ridotta, tanto che due autotreni che viaggiano in direzioni opposte sono costretti a retrocedere per permettere il passaggio reciproco. 

La situazione diventa particolarmente pericolosa e insopportabile a causa dell’assenza totale di marciapiedi o piste ciclabili.

Inoltre, la frazione non è collegata a Settimo da alcun servizio di trasporto pubblico, il che rende ancora più difficile la situazione per coloro che devono spostarsi a piedi o in bicicletta. 

I sindaci di Settimo Torinese e Leinì sono a conoscenza di questa situazione da tempo e hanno già richiesto ad Ativa Spa di garantire la sicurezza del cavalcavia e, se possibile, di spostare la maggior parte del traffico su un altro sovrappasso già in fase di preparazione vicino all’uscita A5 in direzione di Settimo.

Nonostante le segnalazioni e le richieste avanzate, la situazione di estrema insicurezza persiste da troppi anni. 

I residenti stanno già considerando azioni di protesta più concrete nel caso in cui le loro richieste non venissero ascoltate.

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