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Cappato consegna in Regione “11.428 firme di libertà”

Firme per la Proposta di legge “Liberi Subito” sul suicidio assistito: con Cappato anche una rappresentanza del chivassese

Nella mattinata di lunedì 28 agosto, le ‘Cellule’ dell’“Associazione Luca Coscioni” di Torino, di Alessandria e di Cuneo hanno presenziato al corteo torinese che da Piazza San Carlo ha raggiunto Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale piemontese. A sventolare sopra le numerose persone presenti le bandiere dell’Associazione. Obiettivo: il deposito delle 11.428 firme raccolte in soli sei mesi per la Proposta di legge sul fine vita “Liberi Subito”. A guidare il corteo vi era Marco Cappato, ex europarlamentare, attivista italiano, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, e promotore della campagna Eutanasia legale. Accanto a lui, in prima fila, Davide Di Mauro e l’avvocato Paola Angela Stringa, entrambi responsabili regionali della campagna raccolta firme “Liberi Subito”.

Il corteo guidato da Marco Cappato (in posizione centrale), ex europarlamentare, attivista italiano, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, e promotore della campagna Eutanasia legale. 

Al corteo era presente anche Marco Riva Cambrino, referente per Chivasso della campagna "Liberi Subito". Intervistato direttamente sul luogo dell’iniziativa, Riva Cambrino ha commentato: “Tra le oltre 11 mila firme depositate oggi in Consiglio regionale ci sono anche quelle delle cittadine e dei cittadini chivassesi, che hanno potuto firmare grazie agli autenticatori e alle autenticatrici Claudia Buo, Cristina Peroglio, Giovanni Scinica e Adriano Pasteris, oltre al Consigliere regionale Gianluca Gavazza”. 

Marco Cappato, presidente dell'Associazione Luca Coscioni, insieme a Marco Riva Cambrino, referente per Chivasso della campagna "Liberi Subito".

In merito alla Proposta di legge in questione, atta a normare tempi e metodi di accesso al suicidio medicalmente assistito, il responsabile della sezione chivassese ha tenuto a precisare: “Si tratta di una legge regionale di iniziativa popolare che è politica ma non partitica. La sua finalità non è quella di introdurre un nuovo diritto, che è già stato introdotto in precedenza grazie alla sentenza della Consulta 242/2019 (Cappato -Antoniani) nell'immobilità della politica nazionale, ma bensì di regolamentare l'accesso dei cittadini a quel diritto”.

Sull’immobilità nazionale Marco Riva Cambrino ha puntualizzato che “la corte costituzionale, prima di emettere la sentenza, che ha valore di legge, aveva chiesto al Parlamento di legiferare sul fine vita, posticipando di 6 mesi il pronunciamento. Il potere legislativo è del Parlamento e in un Paese normale non si legifera con sentenze!”.

 “Siamo tornati con un numero di firme che va oltre l’effettiva necessità – ha proseguito Marco Riva Cambrino – ma il deposito delle firme non è il punto di arrivo ma una tappa intermedia nella laicizzazione delle istituzioni e per la libertà di tutti, credenti e non. Ora sarà il Consiglio regionale a dover affrontare questa battaglia affinché venga normato il suicidio medicalmente assistito, in ambito regionale”, ha infine precisato il referente per Chivasso della campagna "Liberi Subito". 

Alla consegna delle firme erano inoltre presenti sindaci – tra questi Elena Piastra, sindaco di Settimo Torinese - e alcuni consiglieri, anche del chivassese, i quali hanno sostenuto la raccolta con la loro firma e come autenticatori.Entrando nello specifico, se parliamo di Chivasso, purtroppo – ha spiegato Riva Cambrino - il sindaco Castello si è distinto, come è sua consuetudine in questo secondo ed ultimo mandato, per la sua assenza sia come autenticatore sia in qualità di cittadino firmatario. Del resto, non ha fatto altro che seguire le orme, perdonate l’amara constatazione, del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo…”, ha infine concluso Marco Riva Cambrino, visibilmente deluso dall'insensibilità istituzionale della maggior parte dei consiglieri e dell'intera giunta chivassese.

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