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L'intervista
26 Giugno 2023 - 14:38
Con tanto di fascia tricolore, al Pride ciriacese di ieri c'era mezza Giunta eporediese, a guida Matteo Chiantore e orientatata al centrosinistra. Direttamente dalla "Capitale" canavesana sono arrivate la vicesindaca Maria Patrizia Dal Santo e l'assessore Gabriella Colosso.
L'abbiamo intervistata in mezzo al corteo. Ci ha spiegato l'importanza di essere al corteo e le ragioni per difendere, oggi più che mai, i diritti civili del mondo lgbtqia+.
Sei qui in rappresentanza della Giunta eporediese e del Pd. Perché oggi è importante esserci?
Perché ci si crede! Perché non bisogna assolutamente sottrarsi a queste manifestazioni. I diritti sono di tutti e di tutte, e bisogna essere qui perché questa voce esca forte.
Anche quest'anno ci sono pochi amministratori locali. C'è un problema di cultura politica sul tema?
Servirebbe sempre più sensibilizzazione, ma a questo giro sono ottimista: a Torino e Milano c'erano molti amministratori. Dopodiché bisogna ancora continuare a sensibilizzare sindaci e amministrazioni su questi temi.
Il collettivo Provincia.lotta ha protato il pride in provincia, quando di solito era un evento tipico delle grandi realtà metropolitane. Tutto ciò è un passo avanti no?
Sì, perché prima di tutto c'è un pezzo di popolazione, giovane e non giovane, che non si sposterebbe nelle grandi città. Nel momento in cui il pride si fa qui si dà la possibilità a tutti e tutte di esserci. E quindi è un'opportunità per crescere.
La maggioranza parlamentare sta portando avanti la battaglia contro quello che loro chiamano, in maniera anche un po' dispregiativa, "utero in affitto". Un tema che ha un'importanza per la comunità lgbtqia+. Volevo una tua battuta sul tema.
È un tema delicatissimo. Il primo passo è parlarne per capire il tema. I passi indietro che facciamo con la destra sono tanti. Quello che è successo a Padova non è il frutto dell'invenzione di un pretore, e la comunità europea ha spesso detto al nostro paese di mettersi in regola con queste nuove famiglie, e il nostro paese ha votato contro. Io sono estremamente preoccupata per i passi indietro che vengono fatti. Sai, sono della generazione che ci ha messo quindici anni per ottenere la 194. Vederla cancellare in 5 minuti farebbe rabbia.
I diritti di donne e lgbt sono sotto attacco secondo te?
Sì, lo dimostra anche la legge regionale sulle Pro Vita. I soldi ci vogliono, ma è giusto darli ai consultori, perché, e questo è bene che la destra lo sappia i consultori non sono nati per far abortire ma per far sì che la donna sia accompagnata a fare una scelta consapevole per il proprio futuro. Se non se la sente deve avere la possibilità di abortire, ma ci sono tante coppie che dopo un percorso in consultorio decidono di tenere il bambino. Penso che non cancelleranno mai la 194, ma a svuotarla ci vuole davvero poco.
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